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Il Ticino fa chiarezza sul confine
Redazione
5 anni fa
In generale i viaggi e gli spostamenti verso la vicina Penisola restano sconsigliati, ma non proibiti

Come noto, l’Italia ha deciso unilateralmente di riaprire i propri confini ai Paesi dell’area “Schengen” a partire da domani 3 giugno. Non così la Svizzera, che mantiene le restrizioni d’entrata in vigore. A fare chiarezza su questa situazione particolare il Consiglio di Stato e lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta (SMCC) durante la conferenza stampa indetta oggi alle 15.00. Sono presenti il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi e il Delegato per le relazioni esterne del Cantone Ticino Francesco Quattrini. Chiariti in particolare i comportamenti consentiti e quelli che non lo sono.

Svizzera-Italia: cosa si può e cosa non si può fare
CONSENTITO: si potrà varcare il confine per motivi turistici, incontrare conoscenti o congiunti, recarsi in una residenza secondaria oppure usufruire di servizi, per andare a cena o a bere un caffè.
VIETATO: non sarà consentito andare in Italia per fare la spesa, conformemente all’ordinanza federale 2 COVID-19. L’importazione di merci attraverso un valico di frontiera con uno Stato limitrofo resta infatti vietata se il viaggio ha il solo scopo di fare acquisti.

Italia-Svizzera: cosa si può e cosa non si può fare
CONSENTITO: sarà consentito l’ingresso sul suolo elvetico ai cittadini Svizzeri, agli stranieri con permesso C, B, L, ai pendolari transfrontalieri. Eccezioni possono essere consentite per i casi che costituiscono un’urgenza (si pensi per esempio alla necessità di visitare un congiunto in gravi condizioni di salute).
VIETATO: resta vietato l’ingresso dall’Italia a chi non è cittadino svizzero o residente oppure ancora per motivi legati a turismo, visite in generale, ricerche di lavoro. Medesimo discorso vale per pensionati, studenti, alunni e altre persone che non esercitano un’attività lucrativa. Questo almeno fino al 15 giugno 2020.

15:30 - Fine della conferenza stampa

15:27 - Turismo della spesa. Perché ancora vietato?
Gobbi: “È una domanda che andrebbe posta alle autorità federali. La Confederazione ha tenuto la misura del divieto nell’ottica di poter destinare il personale, le guardie di confine, ai valichi affinché le persone che entrano siano qualificate per poterlo fare, quindi che hanno un permesso valido”.

15:25 - Informarsi sulle normative locali
Quattrini: “Il livello di sanzione è diverso e possono essere molto alte. Quindi è importante seguire le direttive di ogni regione . Questione quarantene: dal 3 di giugno non sarà più d’obbligo per cittadini terzi, ma normativa italiana prevede che se la persona presenta sintomi, la persona è tenuta ad annunciarsi e mettersi in autoisolazione. Che tipo di quarantena non è ancora chiaro per noi, ma è un fattore da prendere in considerazioni per chi si reca in Italia”.

15: 20 - Definite misure di accompagnamento per la riapertura?
Gobbi: “La coordinazione è auspicata. Quello che abbiamo richiamato all’attenzione sono le ricadute positive, ovvero la diminuzione di presenze non desiderate, come attività illegali. Il traffico al confine è ancora della metà rispetto a prima, le attività non notificate sono quindi state allontanate”.

15:18 - Fiscalità sui frontalieri. Situazione di difficoltà. Asse Bellinzona-Milano, rapporti incrinati?
Gobbi: “C’è un problema generale, dettato dal governo centrale che ha preso decisioni senza accordarsi con i vicini. Il 15 di giugno è la data coordinata con gli altri paesi, ma manca l’Italia. Questo passo è stato accelerata da parte di Roma, non dalla Lombardia”.

15:16: Per chi torna dall’Italia non sono previste quarantene
Gobbi: “Non sono previste quarantene per chi rientra in Svizzera. Valgono le solite raccomandazioni emanate dall’UFSP. Se qualcuno presenta sintomi deve restare a casa ed evitare contatti”.

15:17 - Ci saranno controlli sanitari alla frontiera?
Gobbi: “Se necessario, si potrà ordinare misure sanitarie nei confronti di persone a rischio. Spetterà al Consiglio federale decidere in merito. Per ora rimane lo status quo. Cambierà il traffico in uscita, ma non in entrata. Le guardie di confine fanno già controlli per evitare rischi. I controlli saranno rafforzati”.

15:16 - C’è un decreto delle autorità italiane sulla riapertura delle frontiere?
Quattrini: “Non vi è un nuovo atto normativo, ma è tutto nello stesso decreto, in cui decadono le misure il 3 di giugno”.

15:15 - Spazio alle domande

15:12 - Prende la parola Quattrini
“C’è una situazione asimettrica tra Svizzera e Italia, sono molte le domande dei cittadini a riguardo. Alcune raccomandazioni: bisogna tenere conto che vi è un’ordinanza a livello federale senza eccezioni cantonali, mentre in Italia non è cosi: le regioni possono istituire delle misure particolareggiate. Un decreto emesso dalla Lombardia prevede per esempio l’obbligo di portare la mascherina, ma questo non vale nel Piemonte. Il cittadino svizzero che si reca in Italia deve quindi fare attenzione alle disposizioni di ogni regione, anche perché le sanzioni sono molto severe. In Svizzera si parte dai 100 franchi, in Italia si va dai 400 ai 3.000 euro”.

15:09 - Prudenza e responsabilità individuale
Gobbi: “Dobbiamo evitare una partenza falsa, ci appelliamo quindi alla responsabilità individuale. Dobbiamo fare un passo alla volta, come il passo del montanaro. L’autorità cantonale si allinea alle disposizioni del Consiglio federale. Le porte verso il Ticino restano ancora chiuse”.

15.08 - Paesi declassati come paesi a rischio
Austria, Germania, Francia saranno declassati come paesi a rischio dal 15 giugno. Con l’Italia il Consiglio federale non ha ancora preso una decisione. Ad ogni modo le Autorità federali intendono ripristinare la libera circolazione delle persone e la libertà di viaggio in tutto lo spazio Schengen al più tardi entro il 6 luglio 2020.

15:04 - Valutare insieme questa apertura. Cosa cambia
L’Italia lascia entrare tutte le persone nel suo territorio, ma resta vietato il turismo degli acquisti, valevole anche per gli altri paesi. Si potranno ripristinare le necessità, come le visite famigliari. Ma se l’Italia riapre, non lo fa la Svizzera. L’ingresso in Svizzera è autorizzato per i cittadini svizzeri, i cittadini stranieri residenti, i frontalieri, con eccezioni per casi d’urgenza. L’ingresso rimane vietato per chi cerca un posto di lavoro e per turismo. In ambito di studio sono previsti allentamenti a partire dall’8 di giugno”.

15:01 - Prende la parola Norman Gobbi
“L’obbiettivo è di dare informazioni chiare alla cittadinanza. Come detto più volte è una decisione unilaterale. I viaggi verso l’Italia rimangono sconsigliati, ma non proibiti. Bisogna tenere conto del numero dei contagi in Italia, dove la situazione è più seria. La situazione in Ticino è molto piû rosea, merito dell’impegno di tutti”.

15.00 - Inizia la conferenza stampa

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