Storia
Il giro del mondo a bordo di una mongolfiera in soli 19 giorni
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Keystone-ats
4 mesi fa
Era il 1999 quando il vodese Bertrand Piccard e il britannico Brian Jones avevano completato il giro del mondo in mongolfiera senza scalo. Partiti da Château-d'Œx (VD) il primo marzo, i due aerostieri avevano trascorso in totale 19 giorni, 21 ore e 47 minuti in volo, percorrendo 45'755 km e sorvolando 35 Paesi.

Il terzo tentativo si era rivelato quello giusto: nel marzo 1999 il vodese Bertrand Piccard e il britannico Brian Jones avevano completato il giro del mondo in mongolfiera senza scalo. Partiti da Château-d'Œx (VD) il primo marzo, i due aerostieri avevano trascorso in totale 19 giorni, 21 ore e 47 minuti in volo, percorrendo 45'755 km e sorvolando 35 Paesi prima di atterrare nel deserto egiziano il 21 marzo.

Volo più lungo della storia

Si tratta del volo più lungo in termini di distanza e durata nella storia dell'aviazione. In realtà il record ufficiale registrato dalla Federazione aeronautica internazionale (Fai) in merito alla circumnavigazione del globo da parte del Breitling Orbiter 3 è di 15 giorni, 10 ore e 24 minuti, per una distanza di 40'814 km: esso tiene infatti conto del momento in cui la mongolfiera ha nuovamente superato il meridiano dell'Africa nord-occidentale. Ma Piccard e Jones avevano proseguito ancora per qualche tempo, con la speranza di riuscire ad atterrare ai piedi delle piramidi del Cairo. Si erano per finire posati in pieno deserto egiziano, a 800 chilometri a sud-ovest del Cairo.

Autonomia di 21 giorni

I due avventurieri avevano ricevuto il premio di un milione di dollari promesso dal produttore di birra Anheuser Busch al primo equipaggio che avesse circumnavigato il globo senza scalo in mongolfiera. La metà della somma era stata devoluta alla creazione di una fondazione e l'altra metà era stata divisa tra tutti i membri del team che aveva sostenuto Piccard e Jones durante la loro impresa. Il pallone era alto quanto la Torre di Pisa, che misura 55 metri, pesava quasi 9 tonnellate e conteneva 18'500 m3 di elio per sostenere una capsula pressurizzata in kevlar e fibra di carbonio, lunga 5,40 metri e alta 2,85 metri. L'aerostato - che aveva un'autonomia di 21 giorni - era riscaldato dal propano contenuto in 32 serbatoi da 100 kg ciascuno, distribuiti intorno alla capsula. La mongolfiera era alimentata da cinque batterie al piombo che potevano essere ricaricate da pannelli solari fissati sulla parte inferiore della navicella. L'equipaggio era dotato di sofisticati strumenti di navigazione, tra cui telefoni satellitari.

Un'impresa da 5 milioni

Per quanto riguarda il costo totale dell'impresa, gli organizzatori, i piloti e l'unico sponsor, il produttore svizzero di orologi Breitling, si sono rifiutati di rivelarlo, ma gli esperti stimano che debba essere stato superiore a 3,5 milioni di dollari (quasi cinque milioni di franchi). Due primi tentativi erano falliti, nel gennaio 1997 (dopo un volo di 6 ore a causa di una perdita di cherosene nella cabina) e nel febbraio 1998 (dopo un volo di 10 giorni e il rifiuto della Cina di permettere al velivolo di attraversare il suo territorio). Il Breitling Orbiter 3 è oggi conservato allo Smithsonian National Air and Space Museum di Washington, D.C. La capsula dell'Orbiter 2 è esposta al Museo dei Trasporti di Lucerna, mentre l'Orbiter 1 è stato donato al comune di Château-d'Œx, dove ogni anno si tiene il Festival internazionale delle mongolfiere.