
Gli impegni presi dai Paesi di tutto il mondo per ridurre l'inquinamento che intrappola il calore limiterebbero il riscaldamento globale fino a 2,5 gradi centigradi in questo secolo, una soglia lontana da quella necessaria per evitare impatti climatici devastanti. È l'avvertimento dell'ONU a pochi giorni dall'avvio della 30esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP30) in Brasile.
+2,3% di emissioni di CO2 in un anno
Secondo il rapporto annuale sul divario delle emissioni del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP), gli impegni collettivi mondiali per contrastare il cambiamento climatico, se attuati integralmente, si tradurrebbero in un riscaldamento compreso tra 2,3 gradi e 2,5 gradi entro il 2100. Le emissioni di gas serra sono aumentate di un altro 2,3% lo scorso anno, trainate dall'aumento registrato in India, con i suoi 1,46 miliardi di abitanti, seguita da Cina, Russia e Indonesia, viene affermato.
57,7 tonnellate di CO2 nel 2024
Queste emissioni, che hanno raggiunto i 57,7 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente lo scorso anno, devono comunque essere significativamente ridotte per conformarsi all'Accordo di Parigi, ha osservato l'UNEP, secondo cui le emissioni dell'Unione europea continuano a diminuire, a differenza di quelle degli Stati Uniti. Commentando il rapporto sugli sforzi per limitare il riscaldamento globale a non più di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato che il mondo non può evitare di superare la soglia climatica di 1,5 gradi, ma deve impegnarsi a mantenerla entro breve tempo. "La nostra missione è semplice, ma non facile: rendere ogni superamento il più piccolo e breve possibile", ha affermato Guterres.
