
L’articolo è apparso questa mattina sul Corriere della Sera. La polemica parte con la pubblicazione di un libro da parte di una giornalista — parigina, of course — che ha avuto l'ardire di attaccare briga con una nazione intera. Nel suo libro How to survive the English (Come sopravvivere agli inglesi, John Murray editore), Hortense de Monplaisir, da 10 anni «in esilio» a Londra promette di mostrare «come si vive in un Paese dove gli uomini non ti guardano, non dicono mai quello che pensano e ridono come iene per cose che non sono divertenti». Dietro allo pseudonimo dell'autrice pare si nasconda l'autoironica scrittrice e giornalista inglese Sarah Long. Prima affermazione al vetriolo: «Come si dice bella donna a Londra? Turista», sogghigna la Monplaisir, che considera le inglesi del tutto incapaci di valorizzare il proprio aspetto fisico. «I tabloid dedicano intere pagine ai tentativi falliti delle loro celebrities: seni pesanti che debordano dagli abiti da cocktail, stivaletti mozza-polpaccio, capelli a casco, accessori improbabili. In Francia, anche volendo, non potremmo mai sfogliare pagine così: semplicemente perché non troverete mai una donna sotto l'occhio dei riflettori vestita in modo imbarazzante ». Tra i suoi miti personali, la giornalista parigina cita il bikini di Ségolène Royale, Catherine Deneuve e Arielle Dombasle, tutte splendide over-cinquantenni. «Vuoi mettere con Judi Dench?». Ma il giudizio della giornalista francese va oltre l’aspetto fisico: le case inglesi sono sporche, le collaboratrici domestiche inaffidabili, il cibo improponibile e il sesso squallido. Adesso è guerra aperta. La risposta patriottica è stata affidata a Jessica Jonzen, giornalista per il Times, dopo che il giornale aveva pubblicato un resoconto della pubblicazione della Monplaisir. Il titolo? «In guardia, voi asessuate, pigre, sporche francesine». Tra le lettere arrivate al giornale, la Jonzen segnala quella di Robert Shepherd: «I francesi soffrono di un complesso di inferiorità, non si capacitano di come un'isola umida grande appena il 40 per cento della Francia possa avere un'economia più sviluppata e dinamica, creare un linguaggio globale, battere Parigi sulle Olimpiadi ed eliminare i Bleus nel rugby». Steve Hillage da Londra tiene a puntualizzare che se i francesi si danno tante arie per Johnny Halliday, «noi abbiamo avuto gruppetti come i Beatles». E Grahame, dal Kent, confessa che ha «sempre trovato le donne francesi poco attraenti e di dubbia igiene. In più guardate chi è il volto di Chanel: la deliziosa (e inglese) Keira Knightley».
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