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Fisica: CERN; Lhc al lavoro, "vede" le prime collisioni
Redazione
16 anni fa
Ieri mattina l'Lhc di Ginevra ha visto le collisioni fra protoni

"Ora si comincia a fare sul serio": da ieri mattina il superacceleratore Large Hadron Collider (Lhc) del CERN di Ginevra ha cominciato a "vedere" le collisioni fra protoni con i suoi "occhi", ossia con i rivelatori dei suoi quattro esperimenti."Siamo entrati nella fase delle grandi collisioni, passate in brevissimo tempo da decina a centinaia, e presto saranno centinaia di migliaia", ha detto all'ANSA Guido Tonelli dalla sala di controllo dell'esperimento Cms (Compact Muon Solenoid), del quale è il responsabile. "Qui ci sono almeno 30 persone che controllano l'esperimento, più altre 50 che stanno discutendo i primi dati. Siamo in collegamento con tutto il mondo"."Si è messa in moto la macchina dei dati", ha detto ancora Tonelli. Dopo un ritardo dovuto a "piccoli problemi di radiofrequenze", le collisioni attese nella serata di sabato sono avvenute domenica mattina. Per tutta la giornata sono avvenute all'energia complessiva di 900 miliardi di elettronvolt (GeV). Ognuno dei due fasci che percorrono l'anello di 27 chilometri dell'Lhc ad una velocità vicina a quella della luce aveva un'energia di 450 Gev e quattro "pacchetti" di protoni. Le collisioni hanno prodotto particelle che sono state osservate da tutti e quattro gli esperimenti dell'Lhc. "Anche se l'energia è ancora bassa, è importante che gli esperimenti riconoscano le particelle note", ha osservato il presidente dell'Istituto Nazionale italiano di Fisica Nucleare (Infn), Roberto Petronzio.In queste ore il più grande e potente acceleratore di particelle del mondo sta "studiando" l'Abc della fisica. "Le particelle prodotte in questa prima giornata sono tutte note, ma ogni apparato sperimentale le sta riconoscendo", spiega Tonelli. Prima di esplorare le frontiere della fisica, il superacceleratore sta passando in rassegna le conoscenze finora note per calibrare i suoi strumenti e allineare al meglio i milioni di sensori destinati ad osservare gli eventi più attesi nei prossimi anni, dai misteriosi componenti della materia oscura all'inafferrabile "particella di Dio", il bosone di Higgs grazie al quale esiste la massa.Per il prossimo fine settimana potrebbe avvenire una nuova ondata di collisioni e di qui a Natale, prosegue Tonelli, si prevede di aumentare progressivamente l'energia, fino a portarla a 2.300 GeV (o 2,3 TeV).ATS

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