
Stando ad una ricerca finlandese basterebbe una manciata di frutti di bosco al giorno per proteggere il fegato. Sarebbe dunque sufficiente consumare in modo regolare mirtilli, ribes, lamponi, more ed altri frutti di bosco per difendere il nostro organismo da infiammazioni, da malattie epatiche e persino dalla sindrome metabolica. Lo studio è stato pubblicato sulle pagine della prestigiosa rivista "European Journal of Clinical Nutrition".Una delle particolarità dei frutti di bosco è quella di riuscire ad abbassare i livelli dell'enzima ALT (alanina amino transferasi) del 23%. L'enzima ALT, è bene specificarlo, è un marcatore della steatosi epatica non alcolica.La ricerca: il Dr. Kallio e la sua équipe si sono avvalsi di un campione di 31 donne aventi un'età media di 43 anni. Le stesse sono state divise in due gruppi. I medici hanno dunque sottoposto ambo i gruppi ad un cambiamento del proprio stile di vita, regime alimentare compreso. Ma solo le donne facenti parte del primo gruppo hanno integrato nella loro alimentazione uno snack a base di frutti di bosco da 160 grammi al giorno.Risultati: al termine della ricerca gli studiosi hanno potuto osservare che le donne del primo gruppo mostravano un'evidente abbassamento dei livelli dell'enzima ALT nel sangue; dato, naturalmente, non riscontrato nelle donne appartenenti al secondo gruppo. Non solo, i medici hanno anche constatato che ribes e mirtilli generano un aumento dei livelli di adiponectina, un ormone proteico coinvolto in determinati processi metabolici, lo stesso è presente all'interno dell'organismo in maniera inversamente proporzionale rispetto al grasso corporeo.In pratica la ricerca finlandese ha dimostrato che per beneficiare degli effetti positivi dei frutti di bosco sui livelli ALT e di adiponectina, è necessario consumare gli stessi in misura di oltre 150 grammi giornalieri. Al contrario, un consumo minimo dei medesimi non porterebbe alcun beneficio.
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