
Recentemente accusata di provocare il cancro, la cannabis deve rispondere di un'altra più lieve imputazione. Fumare cannabis, infatti, sembra favorire lo sviluppo di una parodontite o peggiorarne una già in corso. Lo rivela uno studio statunitense pubblicato dal Journal of the American Medical Association, che ha messo in relazione lo stato di salute parodontale di alcuni giovani adulti con il loro consumo abituale di marijuana.
La parodontite o malattia parodontale è una delle malattie croniche più comuni negli adulti. Si tratta di un'infiammazione mediata da batteri che si estende nei tessuti gengivali profondi causando la perdita di tessuto connettivo di supporto e di osso alveolare e provocando alla fine la perdita di denti. Solo la carie ne fa perdere di più. Il fumo di tabacco è uno dei principali fattori di rischio non genetici.
Sono stati coinvolti nello studio 903 partecipanti di 32 anni il cui consumo di cannabis è stato rilevato a 18, 21, 26 e 32 anni. Questi rilevamenti hanno portato all'individuazione di tre categorie: consumo nullo, consumo occasionale e consumo frequente. Ai partecipanti è stata misurata la perdita di sostegno del tessuto parodontale in tre siti per dente. Nei risultati sono stati presi in considerazione anche altri fattori di rischio tra cui età, sesso, fumo di tabacco. È emerso che il 50 per cento del campione era non fumatore.
Secondo quanto mostrato dallo studio, il consumo di cannabis potrebbe essere strettamente associato con lo svilupparsi di una malattia parodontale. In 265 partecipanti, dei quali solo 52 appartenenti alla categoria di non consumatori di cannabis, sono stati trovati uno o più siti con livello di perdita di attacco (i livelli vanno da 0 a 6) pari o superiore a 4. Interessante notare anche che i consumatori più accaniti di cannabis sono i frequentatori meno assidui dello studio del dentista. I rischi aumentano...
Da: www.yahoo.it
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