L'intervista
Da Comano a Londra a ritmo di musica per realizzare un sogno
© Shutterstock - Instagram @danielakaoui
© Shutterstock - Instagram @danielakaoui
Ginevra Benzi
un anno fa
Daniel Akaoui, batterista ticinese nato a Comano, ha seguito il suo sogno di far parte di una band. Per farlo ha deciso di trasferirsi a Londra, dedicandosi alla musica con passione e determinazione. Oggi ha fondato sia il gruppo Horga e fa parte della rockband Leader of Down.

“Mi avvicinai alla batteria grazie a mio fratello, che iniziò a suonarla da bambino. Quando presi in mano le bacchette per la prima volta ne rimasi subito affascinato, da quel momento non ho più smesso di suonare”. Daniel Akaoui, classe 1989, è nato a Comano e fin dall’infanzia coltiva un sogno: avere una propria band con cui poter realizzare i propri progetti musicali. E per farlo ha deciso di prendere le sue cose e partire per Londra, munito solo di un sogno e di tanta voglia di vederlo concretizzarsi.

Da autodidatta alle prime band locali

Un percorso che richiede parecchi sacrifici e che Daniel ha deciso di intraprendere inizialmente da autodidatta. “Ho iniziato da solo, senza seguire lezioni, quindi ascoltando dischi e cercando di copiare il più possibile. Dopo qualche anno, ho poi iniziato a suonare con alcuni gruppi locali, con i quali facevamo cover di band principalmente punk”. In Ticino all’inizio degli anni 2000 la scena punk-hardcore era infatti ancora molto presente, “quindi si riproponevano pezzi di gruppi come gli Iron Maiden, ma anche band metal scandinave”. Dopo aver suonato il alcuni bar locali Daniel ha poi deciso di iniziare delle vere e proprie lezioni con Romano Nardelli, “rimanendo comunque sempre coinvolto in progetti locali originali”. Il passo da autodidatta a delle vere e proprie lezioni è stato voluto perché “volevo creare una mia band, proporre pezzi inediti e non continuamente copiare artisti o gruppi già esistenti, che servono ovviamente per imparare. Fin da subito però l’intento era di fare cose mie”. Le lezioni sono poi proseguire fino ai 20 anni, “mentre lavoravo come contabile, ma mi sarebbe piaciuto prendere la batteria più seriamente, quindi ho deciso di andare a studiare a Milano con Walter Calloni, che mi aiutò a prepararmi per partire per Londra, dove abito tuttora”.

“Londra mi ha regalato tante opportunità”

Da più di 10 anni Daniel vive a Londra, dove sono ancora tanti i progetti in corso. “Sto ancora rincorrendo gli stessi sogni di quando sono arrivato la prima volta in Inghilterra. In questi anni sono comunque successe un sacco di belle cose, anche se inizialmente è stata dura, soprattutto per la lingua, che pian piano è migliorata”. Seguire i corsi in inglese non è stata un’impresa facile, “ma la passione per la musica mi ha incentivato a continuare e a finire quel percorso. Se si fosse trattato di studiare qualsiasi altra cosa in una lingua straniera non ci avrei messo l’impegno che ho messo per la musica”. Il college frequentato da Daniel non gli ha solo permesso di imparare e parlare fluentemente l’inglese. “Mi ha anche aperto le porte per la scena musicale londinese e mi ha dato la possibilità di conoscere musicisti internazionali e di confrontarmi con le diverse culture”. Dopo le scuole, inserirsi nel giro dei concerti londinesi è stato un po’ più facile “e ho iniziato a lavorare seriamente con alcune band. In questo senso, sono riuscito a fare della batteria un vero e proprio lavoro, non più solo una passione. Vengo ad esempio pagato per suonare a matrimoni, a feste private, nei pub e in piccoli club. Diciamo che quello è stato un po’ l’inizio della mia carriera musicale”.

“Non si smette mai di imparare”

Dopo il diploma pre universitario Daniel ha conseguito la laurea triennale, “che a sua volta mi ha aperto ancora più strade, facendomi conoscere ancora più persone con cui sono ancora oggi in contatto e con le quali ci scambiamo lavori. Quindi in quegli anni ho intrapreso relazioni che sono state davvero importanti per la mia professione. Anche se ho già fatto molto questo tipo di lavoro è continuo, non smetti mai di imparare nuove cose. Un musicista è sempre alla ricerca di nuovi obiettivi, quindi la voglia di studiare non manca mai”. Una volta conclusi gli studi universitari Daniel ha iniziato a lavorare al 100%, sia come musicista che come insegnante. “All’inizio insegnavo privatamente ai bambini e ai ragazzi, cercando sempre di farli avvicinare allo strumento e indirizzandoli all’indipendenza, anche se giustamente ognuno sceglie la propria strada. Il mio lavoro è quello di dare le basi e aiutarli a superare le barriere iniziali”. Oltre ad aver aperto la sua piccola scuola a Londra, Daniel collabora con la scuola DrumSpot di Lugano. “Aiutare, o cercare di aiutare gli altri, per me è molto importante perché insegnare per me fa parte del mio studio personale, sono due facce della stessa medaglia: il mio studio personale, il mio arricchimento, va a pari passo con l’insegnamento. Questo mi permette di capire molte cose su me stesso e come migliorarmi. Più imparo e più cerco di trasmettere ai miei allievi quello che ho imparato, in modo da tenerli sempre aggiornati. Oggi i miei allievi spaziano dal bambino al pensionato e questo mi garantisce una base finanziaria che mi permette di continuare i miei progetti personali e dedicarmi alle band di cui faccio parte, come quella hard rock Leader of Down o quella di genere misto Horga, dove ci piace sperimentare”.

“Cerco sempre nuove occasioni”

Oltre a suonare e fare tour con le band “faccio il DJ, creo basi musicali e collaboro con musicisti che mi ingaggiano per suonare dal vivo o in studio. Cerco di variare il più possibile le mie attività, perché oggigiorno devi sapere fare più cose. Soprattutto dopo la pandemia, dove è diventato tutto più difficile: molti locali hanno chiuso o non chiamano più a suonare a causa dei costi. Quindi devi sempre avere un ventaglio di possibilità in modo da non rischiare di rimanere senza un’entrata. Parlo ovviamente per musicisti del mio livello”. Insomma, la ricerca di nuove opportunità che potrebbero aprirgli la strada giusta, quindi verso collaborazioni sempre più importanti, è quello a cui mira principalmente il batterista.

“Avere una propria band è la cosa migliore”

Essere in un gruppo e avere un progetto che puoi chiamare tuo, e poi riuscire a registrarlo e portarlo in tour, creando così una comunità di persone che apprezzano quello che fai “è una cosa bellissima. Ma anche suonare per un vero artista, che sa quello che vuole e ha una direzione, dà molte soddisfazioni: riuscire a tradurre la visione di qualcuno in realtà. Ma avere la propria band è la cosa migliore, anche perché ho iniziato a fare musica proprio in questo modo”. Anche se non è lui il fondatore dei Leader of Down, “per me sono come una famiglia: suoniamo, scriviamo e viaggiamo insieme”. I Leader of Down è una band inglese fondata a fine 2009 dall’ex chitarrista (1984-1995) dei Motörhead Würzel assieme al bassista. Würzel è poi deceduto nel 2011, ma la band ha deciso di continuare “e ha creato questo team di persone molto bello, che ora sento mio. Ad oggi abbiamo già registrato un album e stiamo per farne un altro, andiamo in tour e cerchiamo di andare avanti nonostante le difficoltà, aiutandoci non solo musicalmente ma anche umanamente. Sono persone su cui puoi contare, anche perché ci passi molto tempo e si crea un’intimità davvero particolare. Anche se non ci si vede per un po’ di tempo l’idea è quella di essere quasi sempre in tour e quando ci si ritrova è come se niente è cambiato, come se fossimo amici di vecchia data. Fare parte di una band è davvero bellissimo”.