
Avere figli senza essere in una relazione? Sì, è possibile e nel mondo 2.0 potrebbe essere ancora più facile. Copaping, è un’applicazione nata a Barcellona poco più di un anno fa e pensata proprio per questo. Ad oggi i suoi utenti sono quasi 10 mila. Simile, ma leggermente più vecchia, c’è anche Family4Everyone, nata nel 2017 sempre in Spagna, con l’obiettivo di aiutare donne single desiderose di diventare mamme.
Niente sesso o amore, ma figli
Se con Tinder e Meetic l’obiettivo degli utenti era cercare qualcuno con cui passare attimi di passione, Copaping e Family4Everyone sono nate per chi ha invece il desiderio di diventare genitore, ma senza necessariamente iniziare una relazione con l’altra persona. Come? Entrambe le piattaforme, viene spiegato su "La Vanguardia", propongono test di compatibilità e accordi genitoriali per concordare le responsabilità e gli obblighi di ciascuno prima della nascita del pargolo. La necessità è nata dal fatto che molte donne non hanno avuto figli o perché non hanno trovato un partner ideale o per motivi professionali, ma anche per dare a chiunque l’opportunità di creare una famiglia
Chi le usa?
Stando all’antropologa Carmen Balaguer, fondatrice di un’agenzia co-genitoriale, le applicazioni vengono usate “principalmente da donne single o uomini omosessuali over 40 con un livello culturale e socioeconomico elevato”. Ma non sono alla ricerca dell’amore: la loro priorità è trovare qualcuno che abbia idee simili sull’essere genitori. Per registrarsi è necessario creare un profilo e pagare una quota di circa 15 euro al mese.
Co-genitorialità, come funziona legalmente
Di fondamentale importanza quando si intraprende una simile decisione è concordare un accordo genitoriale che indichi le linee guida per la crescita del bambino o della bambina. Fra queste, educazione, contributi finanziari, religione e con chi vivrà. Inoltre, è fortemente consigliato proteggere legalmente l’accordo in quando la co-genitorialità non è normata da una legge. Nel caso dovessero sorgere dei problemi “verrebbe quindi applicata la normativa prevista per lo scioglimento delle coppie non sposate”, ha spiegato l’avvocato Sandra Burgos alla testata spagnola La Vanguardia, aggiungendo che “è opportuno concordare prima di avviare il processo, un affidamento e un accordo genitoriale”.