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I ‘rutti al metano’ delle vacche sono i killer del clima
Secondo uno studio commissionato dal WWF Svzzera le vacche da latte mettono a rischio la nostra stessa esistenza. “Bevande vegetali più rispettose dell’ambiente”

“Le bevande alternative al latte derivate da soia, avena o farro hanno un’impronta climatica significativamente inferiore rispetto al latte vaccino”. È quanto dimostra un confronto commissionato da WWF Svizzera. “I ‘rutti al metano’ delle vacche da latte svizzere e la produzione del loro mangime contribuiscono al riscaldamento globale e mettono dunque a rischio la nostra stessa esistenza. Il metano è un gas dannoso per il clima. Il consumo di bevande vegetali sostitutive del latte aiuta a ridurre queste emissioni”, spiegano in una nota.

Impatto climatico a confronto

Il bilancio ecologico commissionato da WWF Svizzera mostra che l’impatto climatico di un litro di latte intero corrisponde a 1,63 kg di CO2 (parliamo di gas a effetto serra convertiti in CO2 equivalente). Le alternative vegetali al latte hanno un’impronta climatica significativamente inferiore: un litro di bevanda vegetale determina una quantità di emissioni di gas a effetto serra pari a un intervallo che varia da poco meno di un terzo a quasi la metà di quelle di un litro di latte intero. In cifre, questo significa: una bevanda di soia ha un impatto sul clima pari a 0,7 kg di CO2, una bevanda di riso pari a 0,94 kg di CO2, una bevanda di mandorle pari a 0,8 kg di CO2, una bevanda di avena pari a 0,76 kg di CO2, una bevanda di farro pari a 0,81 kg di CO2 e una bevanda di lupino pari a 0,84 kg di CO2.

“Bevande vegetali più rispettose”
“Che si tratti di avena, farro o soia, le bevande vegetali sono più rispettose del clima”, ha dichiarato Damian Oettli, responsabile mercati presso WWF Svizzera. E ha specificato: “Naturalmente sarebbe ancora meglio procedere con la coltivazione e la lavorazione delle alternative vegetali in Svizzera”.

Uno sguardo all’impatto ambientale complessivo
Oltre all’impatto climatico, il bilancio ecologico ha esaminato anche l’impatto ambientale (punti di inquinamento ambientale). Anche in questa sede le alternative vegetali ravvisano risultati migliori: l’impatto ambientale delle bevande di soia e riso risulta minore rispettivamente del 40% e del 34%. Il 34% delle emissioni di gas serra di origine agricola in Svizzera proviene dalle vacche da latte. Una vacca emette da 300 a 500 litri di metano ogni giorno durante la sola ruminazione: i loro rutti hanno un impatto negativo sull’ambiente, poiché il metano è un gas dannoso per il clima. Tuttavia, è anche la produzione di mangimi a determinare una quota significativa di tali emissioni.

Alternative vegetali non sono prodotte in Svizzera
Se si osserva esclusivamente l’impatto climatico causato dal trasporto, quello delle bevande vegetali è superiore: in media, rappresenta un quarto dell’impatto totale delle alternative vegetali. Ciò è dovuto al fatto che la maggior parte dei prodotti vegetali disponibili in Svizzera sono lavorati da produttori esteri europei, il che determina percorsi di trasporto più lunghi. Se le alternative vegetali venissero prodotte in Svizzera, il loro vantaggio dal punto di vista climatico aumenterebbe ulteriormente.

“Maggiore attenzione all’impronta ecologica”
Solo la variante prodotta con anacardi si discosta, risultando del 93% superiore rispetto al latte intero, un risultato dovuto ai pesticidi a base di rame (metalli pesanti nel suolo) nella coltivazione degli anacardi. Bisogna anche dire che in Svizzera i pesticidi a base di rame vengono valutati con maggior peso rispetto ad altri pesticidi. Il WWF quindi raccomanda di prestare maggiora attenzione nella valutazione dell’impronta ecologica.

I prodotti vegetali: meglio di quelli animali
Se il fabbisogno di nutrienti è già coperto altrove e si tratta meramente di avere un prodotto con proprietà simili al latte, allora dal punto di vista ambientale si raccomandano le alternative vegetali. Passando ai prodotti vegetali si riduce l’impatto ambientale.

Situazione generale
Oltre alla produzione agricola, all’importazione e alla provenienza delle materie prime e dei mangimi, alla trasformazione e al confezionamento, nonché alla distribuzione fino al punto vendita, nel bilancio ecologico sono stati inclusi anche il raffreddamento durante il trasporto e lo stoccaggio a domicilio. Il trasporto dal supermercato a casa non è stato invece considerato in quanto è lo stesso per tutti i prodotti.

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