
Oltre 5,2 milioni di euro. A tanto ammontano i potenziali incassi per i 64'626 accessi abusivi la Zona a traffico limitato (Ztl) di Como registrati in dieci mesi di attività delle telecamere di sorveglianza. La pioggia di verbali potrebbe quindi scoraggiare i classici furbetti, ma in riva al Lario ci si trova confrontati con un altro problema.
A causa di norme sulla privacy risalenti agli anni Novanta, spiega La Provincia di Como, non è infatti possibile utilizzare i dati riguardanti gli orari di ingresso e uscita dei residenti e, dunque, sanzionare elettronicamente chi abusa dei 45 minuti di sosta consentiti dal permesso. Per questo, soprattutto nelle vie laterali, si vedono mezzi in sosta anche per ore.
"Il dato dei veicoli può essere trattenuto dal sistema solo per sanzionare e non per verificare il tempo di permanenza - ha spiegato il comandante della Polizia locale Donatello Ghezzo al foglio lariano - Questo vuol dire che sanzionare elettronicamente soggetti autorizzati ad accedere alla zona a traffico limitato nell’arco delle 24 ore, anche se per precisi termini orari, diventa impossibile".
Gli unici a poter multare chi supera i 45 minuti di sosta sono gli agenti di polizia in carne e ossa.
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