
Le cellule che esprimono PIGF-MMP9 ripristinano e promuovono l'efficacia di una terapia cellulare nel muscolo distrifico.Questo il risulatato della ricerca pubblicata sulla rivista americana "Nature Medicine".Le cellule staminali sono in grado di rigenerare tessuti muscolari danneggiati, ripristinando così la loro funzionalità; la scoperta avvenne nel 2002 dal team del Professor Cossu.Tali cellule, se introdotte nel sistema circolatorio, escono dai vasi sanguigni andando a colonizzare i tessuti ad essi circostanti.Lo studio, finanziato da Parent Project Onlus; da Association Francaise contre les Myopathies; dal Ministero della Salute e Ricerca e Comunità Europea, ha una grande importanza, soprattutto nelle forme più gravi della malattia (ad esempio la Duchenne).La malattia provoca un'infiammazione a livello muscolare, la quale é seguita da una cicatrizzazione che va a ridurre l'apporto sanguigno e di ossigeno ai muscoli colpiti.Le rimanenti fibre muscolari non hanno dunque sufficiente irrorazione sanguigna, inoltre non vi é abbastanza tessuto connettivo; ciò esclude la possibilità di un intervento tramite terapia cellulare. Le cellule staminali potrebbero ovviare a questo ostacolo, permettendo di utilizzare la terapia cellulare anche nei confronti di che é gravemente affetto da questa malattia.Lo studio é condotto principalmente dai laboratori del Parco Scientifico San Raffaele di Roma ed é stato voluto dalla Camera di Commercio; da Unicredit Group e dalla Fondazione San Raffaele di Milano.Tale cura va però perfezionata, in quanto la rigenerazione muscolare nei topi avviene anche in fase avanzata, ma su un paziente tale approccio potrebbe essere maggiormente complicato, basta pensare alle dimensioni dei muscoli umani.La Distrofia Muscolare di Duchenne é una malattia genetica legata al cromosoma X, é trasmessa dalle madri e colpisce solo i maschi con un'incidenza di un bambino su 3500.I primi sintomi si manifestano intorno ai 3 anni, dopodiché progredisce indebolendo il tessuto muscolare scheletrico, muscoli cardiaci e respiratori compresi, fino a portare alla morte.La prospettiva di vita di chi é affetto da tale malattia non supera i 25 - 30 anni.
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