Arte
Capolavoro di Picasso al centro di una disputa
CC-BY-4.0
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Degli eredi di un ex proprietario del dipinto hanno accusato il Guggenheim di "possesso illecito". Il quadro sarebbe entrato in possesso del museo in seguito alla persecuzione nazista contro il proprietario, ebreo.

Uno dei dipinti del periodo blu di Picasso, il capolavoro del 1904 "Woman Ironing" (Donna che stira), è al centro di una controversia legale tra una famiglia ebrea e il Guggenheim Museum di New York, che possiede la tela.

Eredi Adler e Jacobi

Ad intentare la causa gli eredi di Karl Adler e Rosi Jacobi, secondo cui Adler acquistò l'opera nel 1916 dal proprietario di una galleria di Monaco, Heinrich Thannhauser, ma fu costretto a rivenderla al figlio del gallerista nel 1938 per soli 1'552 dollari, per procurarsi i mezzi per sfuggire alle persecuzioni naziste.

Guggenheim accusato di "possesso illecito"

Gli eredi sostengono che il figlio di Thannhauser approfittò della sventura degli ebrei tedeschi. Il quadro rimase nella collezione di famiglia sino alla sua morte nel 1976, poi fu donato col resto delle opere alla Guggenheim nel 1978. Ora i discendenti degli Adler, insieme ad alcune no-profit e organizzazioni ebraiche, hanno promosso un'azione collettiva, accusando la galleria newyorchese di "possesso illecito" del dipinto. La famiglia chiede la restituzione del quadro o un indennizzo al valore di mercato, stimato tra i 100 e i 200 milioni di dollari. Il Guggenheim Museum ritiene che la causa sia infondata e rivendica di essere il legittimo proprietario dell'opera, nella convinzione che la vendita del 1938 sia stata una "transazione corretta tra parti che avevano un rapporto duraturo e continuo".

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