Mondiali 2022
Budweiser donerà la birra invenduta alla squadra vincitrice
© Shutterstock
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Ginevra Benzi
un anno fa
Data l’impossibilità di vendere alcolici durante la Coppa del mondo, la Budweiser con molta probabilità regalerà la birra invenduta alla squadra vincitrice. Ciononostante, la birra americana chiede alla FIFA uno sconto di 50 milioni per i prossimi Mondiali.

Chi vincerà la Coppa del mondo non alzerà solo il tanto ambito trofeo, ma con buone probabilità anche il gomito. È l’idea avuta da Budweiser, uno dei principali sponsor della manifestazione, che inizialmente aveva avuto il via libera dalle autorità qatariote di vendere birra. Ma questo ad una condizione: servirla solo nelle tre ore prima del calcio d’inizio e fino a un’ora dopo il triplice fischio, vietandola quindi sugli spalti. Ma qualcosa è andato storto e quello che sembrava un buon compromesso si è trasformato in un divieto assoluto a causa di diverse problematiche verificatesi nei giorni antecedenti la cerimonia d’apertura.

Dove andrà a finire tutta quella birra?

Una decisione che, stando al portale Dissapore, ha decisamente spaventato i tifosi inglesi e ecuadoregni, che hanno ribadito “Vogliamo la birra!”. Ma di bionda, come detto, non se ne vedrà neanche una goccia. Cosa farne quindi di tutti quei litri imbevuti? Budweiser ha avuto un’illuminazione: se volete la birra dovete solo vincere il Mondiale. La squadra vincitrice, si porterà quindi a casa non solo il tanto ambito trofeo, ma anche tutta la birra invenduta, pari a un valore di 75 milioni di euro.

Chiesto un risarcimento da 50 milioni di euro

Nonostante abbia preso la palla al balzo e trovato una soluzione, la birra americana insorge e mette nel mirino la FIFA chiedendo la restituzione di 50 milioni di euro come risarcimento danni. Per essere più precisi, vuole uno sconto di 50 milioni per il futuro contratto di sponsorizzazione sottoscritto con la Federcalcio mondiale. Nel caso non sia possibile giungere a un accordo, la Budweiser potrebbe intraprendere un’azione legale verso l’organizzazione di Gianni Infantino.