
Per i fan di Bruce Springsteen sta per arrivare la colonna sonora dell'estate: venerdì The Boss pubblicherà "Tracks II, The Lost Albums", nel senso che per anni - in alcuni casi decenni - sette album erano rimasti chiusi in cassaforte. Si tratta in totale di 83 brani di cui 74 completamente inediti con sonorità e stili molto diversi: si va dal lo-fi al country, dal retro-pop al sintetico, dal mariachi all'orchestrale. Alcuni album erano già stati mixati e masterizzati, pronti per l'uscita, ma poi messi da parte dallo stesso Springsteen: le sue "strade non prese". Lavorando insieme al produttore e polistrumentista di fiducia Ron Aniello - al suo fianco dal 2010 - Bruce ha ottimizzato la qualità del suono, aggiungendo occasionalmente parti orchestrali. "Non ha cantato nulla di nuovo", ha spiegato Aniello al New York Times: "Sono le voci di quell'epoca".
I brani
75 anni compiuti lo scorso settembre e alle spalle una tournée autobiografica a Broadway, Springsteen è da tempo in una fase di introspezione esistenziale: "Un disco - ha detto al New York Times il cantante cresciuto nell'era dell'LP di vinile che qui usa la parola inglese 'record' nella sua doppia accezione - è esattamente ciò che dice di essere: una testimonianza di chi sei e di dove ti trovavi in quel momento della tua vita". Gli "album perduti", che usciranno in cofanetto con un libro di accompagnamento da 100 pagine, saranno disponibili anche nella versione abbreviata da 20 tracce intitolata Lost and Found. I brani rivelano percorsi musicali che Springsteen ha esplorato per un breve periodo, ma poi ha deciso di accantonare. A differenza della raccolta del 1998 Tracks, composta da demo, versioni alternative e brani inediti risalenti agli anni '70, Tracks II è strutturato come una serie di album completi, che documentano una sorta di "era perduta", in particolare quella dei suoi "lost '90s".
Le prime registrazioni
Springsteen ci ha cominciato a pensare durante la pandemia da Covid, quando, mentre negoziava con la Sony la cessione del suo catalogo musicale venduto poi per 550 milioni di dollari, ha cominciato a rivalutare il materiale d'archivio: un terzo cofanetto, Track III, è pronto con "praticamente quel che era rimasto in cassaforte", ha detto Bruce confermando le indiscrezioni di altri cinque album la cui data di pubblicazione è però ancora ignota. Le prime registrazioni di Tracks II sono le L.A. Garage Sessions '83, canzoni lo-fi che Bruce registrò da solo con una drum machine nella casa di Hollywood Hills: siccome i fan ne conoscono alcuni brani, Springsteen non ha cambiato nulla. Il secondo album, Streets of Philadelphia Sessions, è legato alla canzone del film Filadelfia grazie alla quale Bruce vinse l'Oscar. Seguono Somewhere North of Nashville, Inyo con una band mariachi, l'orchestrale Twilight Hours in stile Burt Bacharach, la colonna sonora Faithless per un film "western spirituale" mai realizzato, e il finale Perfect World: una serie di brani rock dagli anni '90 fino a un decennio fa inclusi per offrire ai fan storici quel che si aspettano dal Boss. Secondo il New York Times, uno dei pezzi più notevoli, Rain in the River — una travolgente murder ballad — contiene alcune delle vocalità più primitive e istintive dell'intero repertorio del cantante. Intanto sono state diffuse le prime immagini di Springsteen: Liberami dal Nulla, il nuovo film 20th Century Studios, dal 23 ottobre nelle sale italiane, che segue la realizzazione di Nebraska di Springsteen del 1982, un album acustico puro e tormentato che ha segnato un momento di svolta nella sua vita e che è considerato una delle sue opere più durature. Con Jeremy Allen White nel ruolo del Boss, il film è scritto per il grande schermo e diretto da Scott Cooper, ed è basato sul libro di Warren Zanes intitolato "Liberami dal nulla. Bruce Springsteen e Nebraska".