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Arriva il Web Sheriff, il cacciatore di copyright nella rete
Redazione
15 anni fa
Le star si affidano sempre più spesso al Web Sheriff

Il nome John Giacobbi potrebbe dirvi poco, sempre che non siete degli assidui scaricatori di materiale illegale.In quel caso è facile che abbiate già avuto a che fare con il celebre Web Sheriff. Quella fondata da Mr. Giacobbi è la prima compagnia che si occupa di monitorare e combattere la diffusione illegale su Internet di materiale coperto da copyright. Forse per merito del carisma del suo fondatore (spesso ospite della tv inglese dove la compagnia ha base) o per la capacità dei propri mezzi ma in poco tempo Giacobbi è divenuto il vero alfiere internazionale di questa professione per forza di cose sempre più richiesta.La Rete crea nuove figure professionali - Prince, Franz Ferdinand, Arctic Monkeys, Jamiroquai e tantissimi altri sono stati tra i clienti dello sceriffo della rete per antonomasia che nonostante la posizione scomoda in cui sembra essere costretto riesce a mantenere la reputazione di uomo sensibile alle istanze dei navigatori."Cerchiamo di essere persone civili" ammette lo stesso Giacobbi, "Abbiamo buone relazioni con la maggior parte dei siti di file sharing e di blogging, quando chiediamo di eliminare del materiale illegale online quasi tutti ci danno una rapida risposta. In alcuni casi addirittura il sito ci da accesso al proprio database e provvediamo noi stessi ad eliminare i contenuti illegali".Le star si affidano sempre più spesso al Web Sheriff: Prince si era affidato a Web Sheriff per eliminare la sua immagine da Youtube. Un lavoro enorme vista la quantità di video che avevano come soggetto principale l'artista di Minneapolis: più di 20,000 clip sono stati cancellati dal portale video ma molti altri ne continuano ad essere uploadati ogni giorno in quella che anche per lo stesso Giacobbi sembra essere una "missione disperata".L'ultimo obiettivo nel mirino della società è stata la celebrity culinaria inglese Jamie Oliver colpevole di aver plagiato l'immagine della band dei Village People, anche loro tra i clienti di Web Sheriff, in un promo di una sua recente trasmissione televisiva su Channel 4.Dimostrare la propria innocenza non è semplice: per il momento il canale televisivo inglese non sembra aver preso troppo sul serio gli avvertimenti di Giacobbi negando ogni responsabilità e promettendo di difendere la propria posizione con i denti anche in tribunale se necessario.L'ex avvocato esperto di tematiche online però non sembra essere uno che molla facilmente: "La maggior parte del file sharing è fatto da fan entusiasti, noi cerchiamo solo di educarli circa il danno che potrebbero provocare".Non tutti sono abituati a parlamentare in questo modo, un'altra società del campo Media Defender è stata recentemente al centro di uno scandalo poco piacevole. Un hacker si è introdotto nel suo databsase pubblicando online 6000 mail con rivelazioni imbarazzanti sulle modalità di azione adottate.Attacchi di pirateria informatica e spionaggio illegale non sembravano infatti essere dei mezzi troppo invasivi per l'azienda in questione che si è trovata improvvisamente a passare da accusatrice ad imputata.Tiscali notizie

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