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Sono stati i 7 anni più caldi del pianeta
Immagine Shutterstock
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Keystone-ats
2 anni fa
I dati preliminari presentati oggi dal Servizio Copernicus per i cambiamenti climatici dell’Unione europea non sono per niente rassicuranti

Sul nostro pianeta fa sempre più caldo. Nel 2021 la temperatura media annuale è stata di 1,1-1,2 gradi superiore al livello preindustriale (1850-1900) avvicinandosi quindi alla soglia degli 1,5 gradi, il livello critico di riferimento dell’Accordo di Parigi, confermato anche dalla Conferenza delle Nazioni Unite COP26 di Glasgow (Scozia, GB) di due mesi fa.

“Necessità di agire”
I dati preliminari presentati oggi dal Servizio Copernicus per i cambiamenti climatici (Copernicus Climate Change Service, C3S) dell’Unione europea ricordano che le temperature medie degli ultimi trenta anni, dal 1991 al 2020, sono state 0,9 gradi più alte dei livelli preindustriali e che gli ultimi sette anni sono stati i più caldi a livello globale. “Un promemoria del continuo aumento delle temperature globali e l’urgente necessità di agire”, ha detto Mauro Facchi, capo dell’Unità di osservazione della Terra presso la Commissione europea. “Il 2021 è stato un altro anno di temperature estreme: l’estate più calda in Europa, le ondate di calore nel Mediterraneo, per non menzionare le elevate temperature senza precedenti in Nord America”, ha sintetizzato il direttore del C3S Carlo Buontempo. E le concentrazioni di anidride carbonica e metano continuano ad aumentare, polverizzando primati. Secondo le prime analisi del C3S il CO2 nell’atmosfera è arrivato in media a 414,3 parti per milione, mai così alta. La densità di metano è arrivata a 1876 parti per miliardo, anche questo un livello record con percentuali di crescita senza precedenti nel 2020 e 2021. “Entrambi i tassi sono molto elevati rispetto ai tassi dei precedenti due decenni della raccolta dati satellitare - si legge in una nota del C3S - tuttavia, al momento non si comprende pienamente perché questo avvenga”. Se a livello globale il 2021 è stato il quinto anno più caldo mai registrato, la temperatura in Europa è stata solo di 0,1 gradi sopra la media 1991-2020. Ma alle latitudini europee l’estate è stata funestata da eventi estremi. La serie nera è iniziata in luglio con le alluvioni in Germania, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi. È continuata con le ondate di calore record nella Regione mediterranea, in particolare in Grecia, Spagna e Italia. La vicina penisola ha stabilito l’11 agosto il nuovo primato europeo di temperatura: 48,8 gradi in Sicilia, 0,8 gradi in più del record precedente. Le condizioni di caldo e siccità hanno favorito incendi intensi e prolungati, in particolare nel Mediterraneo orientale e centrale, che hanno compito soprattutto la Turchia, oltre a Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Albania, Macedonia del Nord, Algeria e Tunisia. Il C3S pubblicherà i dati definitivi nell’aprile 2022.

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