
I giovani sono sempre più preoccupati dal cambiamento climatico, tanto da poter parlare di “ansia climatica”? Sembrerebbe il caso a giudicare da un recente articolo del National Geographic e da una serie di ricerche accademiche apparse negli ultimi anni. Tra queste, quella apparsa su Lancet sostiene che “il cambiamento climatico ha importanti implicazioni sulla salute e il futuri di giovani e bambini, malgrado essi abbiano poco potere per limitarne i danni. Ciò li rende vulnerabili all’ansia climatica”. La ricerca in discussione ha interpellato più di 10’000 candidati, provenienti da più di 10 paesi. L’inchiesta ha indagato inoltre il rapporto tra stress legato al cambiamento climatico e percezione delle contromisure governative.
“Avere dei figli in un mondo sovra-affollato?”
Il cambiamento climatico è sempre più un fattore che influenza le scelte di vita di “Millenials” e “Generazione Z” (rispettivamente i nati tra 1981 e metà anni ‘90, e chi è nato tra la fine degli anni ‘90 e i primi anni 2010), sostiene National Geographic. Tra i casi citati, per esempio, rientra quello di Katie Cielinski e Aaron Regunbgerg, che appartengono alla prima delle due generazioni precedentemente citate. Uno dei dilemmi portati dal cambiamento climatico potrebbe essere quello che riguarda la decisione di mettere o meno al mondo dei bambini. Per il marito della coppia in questione, si trattava di “introdurre un altro essere umano su un pianeta già sovra-affollato”, riporta la rivista. La coniuge invece era di diverso avviso, sostenendo la necessità di “crescere un alleato del clima, che avrebbe combattuto per un pianeta sano”. Avere dei bambini in un mondo “surriscaldato” è solo una delle scelte che sono impattate dal cambiamento climatico. Per esempio, su National Geographic ci si chiede se “un ventenne dovrebbe prendere in mano le redini della fattoria di famiglia nel Kansas occidentale mentre siccità e diminuzione delle riserve idriche stanno ridisegnando l’agricoltura di tutti gli Stati Uniti? Una coppia di Virginia Beach dovrebbe accendere un mutuo trentennale per una casa situata in una pianura alluvionale?”.
Le ricerche: per il 75% il futuro è spaventoso
Se tali preoccupazioni possono sembrare appannaggio unicamente di chi è più attento alle tematiche del clima, quest’impressione è smentita dalle ricerche. Una ricerca pubblicata sulla rivista The Lancet nel dicembre del 2021 indica che sulla metà degli intervistati il cambiamento climatico ha un’influenza negativa sulla sua vita di tutti i giorni. I ricercatori hanno contattato 10’000 tra bambini e giovani (d’età tra i 16 e i 25 anni) provenienti da 10 paesi diversi. Nelle interviste sono stati raccolti dati su pensieri e sentimenti sul cambiamento climatico e le relative contromisure governative. Secondo i risultati il 59% degli interlocutori si sono detti “molto preoccupati”, l’84% “moderatamente preoccupati”. Più del 50% hanno indicato tristezza, ansia, rabbia, impotenza, e colpevolezza tra i sentimenti provati. Il 75% ha inoltre affermato di pensare che il futuro sia spaventoso, e l’83% crede che l’umanità abbia fallito nel prendersi cura del pianeta. Riguardo alle contromisure istituzionali, gli intervistati le hanno giudicate negativamente, collegandole a sentimenti di “tradimento” piuttosto che “rassicurazione”.
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