
Sono diversi i vantaggi per la salute del "digiuno a intermittenza", che può essere di due tipi: uno in cui si consumino tutti i pasti nell'arco di 6-8 ore al giorno digiunando per le restanti 18-16 ore, oppure il cosiddetto digiuno intermittente nel quale ci si limita a un solo pasto al dì per due giorni a settimana e una dieta normale per i restanti 5 giorni.
È il verdetto reso noto su The New England Journal of Medicine, dal neuroscienziato Mark Mattson della Johns Hopkins Medicine di Baltimora che ha studiato una vasta mole di studi condotti sull'argomento negli ultimi 25 anni.
"Il digiuno a intermittenza - sostiene Mattson - potrebbe far parte di uno stile di vita sano". Dal lavoro è emerso che può modificare i fattori di rischio di obesità e diabete, come ad esempio la pressione alta, il colesterolo alto, la glicemia.
Per esempio, quattro studi su modelli animali e persone hanno dimostrato che il digiuno a intermittenza, oltre a diminuire la pressione del sangue e a migliorare i valori dei grassi (colesterolo e trigliceridi) nel plasma, riduce anche il battito cardiaco a riposo.
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