
L'allarme è stato lanciato dallo studio pubblicato su The Lancet in occasione della Giornata mondiale dell'obesità: entro il 2050 più della metà degli adulti e un terzo dei giovani di tutto il mondo saranno in sovrappeso o obesi. Una condizione che rappresenterà "una minaccia senza precedenti in termini di malattie e morti premature". Se questo è il futuro, la fotografia attuale scattata dagli esperti del "Global Burden of Disease Study BMI", mostra che sovrappeso e obesità negli adulti, nei bambini e negli adolescenti, sono più che raddoppiati negli ultimi tre decenni (1990-2021), interessando 2,11 miliardi di adulti e 493 milioni di giovani in tutto il mondo nel 2021, contro i 731 milioni e 198 milioni del 1990. L'obesità prevale sul sovrappeso. Ma qual è la situazione in Svizzera? "Siamo messi un pochino meglio, ma non troppo", spiega a Ticinonews il dottor Francesco Volonté, direttore sanitario della Clinica Sant’Anna, aggiungendo che "nel nostro paese le cifre si aggirano attorno al 30% della popolazione per quanto riguarda i problemi di sovrappeso, e stanno peggiorando".
Un problema di movimento e di zucchero
Le malattie legate all'obesità "nascono da un adattamento del nostro corpo al cibo che abbiamo a disposizione", continua l'esperto. "In certi paesi, infatti, ci sono aspetti che vengono privilegiati al fine di favorire l'economia a scapito della salute, come lo zucchero e i coloranti". Ad essere maggiormente colpiti "sono i giovani, che quotidianamente sono confrontati con quello che la società mostra e dice di fare". Ma non solo, "perché bambini e ragazzi si muovono sempre di meno, gestendo in maniera non salutare il proprio tempo libero e avendo a disposizione molto cibo, soprattutto alimenti calorici. Ecco che in questo modo il gioco è fatto: il peso aumenta e con esso anche le patologie legate a questa condizione".
Il consiglio
A livello di prevenzione negli ultimi anni "si è fatto molto, anche per abbassare la quantità di zucchero in certi alimenti e in alcune bevande. Di conseguenza molte persone hanno capito cosa può far male e hanno deciso di cambiare il proprio stile di vita. Altre, invece, non hanno modificato i propri comportamenti. Un atteggiamento che porterà ad avere un numero sempre maggiore di persone obese e minore di individui in sovrappeso". Se una persona non si sente in forma, il consiglio "è di parlarne con il proprio medico e di affrontare la problematica, anche per capire se ci sono dei problemi legati all'obesità, perché alcuni individui non svilupperanno mai le classiche patologie legate a questa condizione". Un medico "può accompagnare il paziente lungo un percorso che permetterà di definire la criticità e di proporre il trattamento corretto, che è differente per ogni persona", conclude Volonté.