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Alcol, danneggia la memoria e favorisce la demenza
Redazione
16 anni fa
Bisogna fare attenzione a non esagerare nel bere alcolici

Bisogna fare attenzione a non esagerare nel bere alcolici; si perché a berne troppi si rischia di danneggiare, anche in modo serio, l'apparato mnemonico, oltre che favorire l'insorgere della demenza.A stabilirlo è una ricerca svolta al Maudsley Hospital di Londra. La ricerca ha trovato pubblicazione su "Alcohol and Alcoholism".Attenzione soprattutto alle donne che, a detta degli esperti, sarebbero maggiormente vulnerabili ai danni provocati dall'alcol.E' inoltre provato che bere troppo alcol può favorire anche l'insorgenza dell'Alzheimer.Uno su quattro sarebbero i casi di demenza, a detta dei ricercatori, dovuti a qualche drinks di troppo. La Dr.ssa Jane Marshall, coordinatrice della ricerca, a questo proposito afferma che su 700'000 casi di demenza presenti in Inghilterra, il 10-24% sarebbero dovuti ad un eccessivo consumo di alcol. La Dr.ssa Marshall tiene inoltre a precisare che la demenza, contrariamente a ciò che credono molti, non si manifesta necessariamente dopo i 65 anni (demenza senile), ma può manifestarsi prima. Diversi sarebbero, infatti, i soggetti di giovane età aventi seri problemi cognitivi e ciò, sempre a detta della Dr.ssa, accadrebbe a coloro i quali tendono ad alzare troppo il gomito.Come detto in precedenza, le donne rischiano di avere maggiori problemi rispetto all'uomo; ma, in entrambi i casi, è chiaro che tanto prima si comincia a bere, tanto più la memoria ne risente.A spiegarci quale differenza sussista in questo caso tra uomo e donna è la Dr.ssa Irene Guerrini, partecipante alla ricerca; stando a lei, la donna metabolizza l'alcol in maniera differente all'uomo e, a pari quantità, risulta maggiormente soggetta ai danni a livello cerebrale ed a livello dell'organismo.I ricercatori inglesi lanciano così l'allarme per una maggiore attenzione relativa le conseguenze del bere troppi alcolici; un problema, questo, che troppo spesso, forse anche per ragioni economiche, viene ignorato o sottovalutato.L'Inghilterra mette un campanello d'allarme anche sul vino. Quello che molto spesso viene decantato quale "elisir salutare se bevuto in quantità moderate", sembra essere in realtà più dannoso, per il cervello, della birra o di altri alcolici.Questa notizia proviene da un altro articolo, sempre pubblicato su "Alcohol and Alcoholism".Stando a quanto riportato dall'articolo, il vino provoca un restringimento dell'ippocampo (regione del cervello associata alla memoria ed al senso della spazialità).La notizia sarebbe confermata dall'analisi che alcuni psichiatri avrebbero svolto mettendo a confronto delle foto del cervello di un gruppo di alcolisti con quelle di adulti sani. Il confronto ha naturalmente svelato che i bevitori di vino presentavano un ippocampo più piccolo del normale.Secondo gli autori della ricerca, l'ippocampo di coloro che non fanno uso di alcol è di 3,85 ml; nei bevitori di birra di 3,4 ml; nei bevitori di altri alcolici di 2,9 ml; e nei bevitori di vino di 2,8 ml.E per rendere contenti i bevitori di birra, i ricercatori danno una buona notizia: chi eccede con questo tipo di alcolico, ha livelli più bassi di omocisteina (un composto legato ad un maggiore rischio di cardiopatie, ictus e demenza).I ricercatori ipotizzano che ciò sia dovuto a due ingredienti della birra, ovvero la vitamina B e i folati; questi possono infatti favorire l'eliminazione dell'omocisteina.E, tutto sommato, anche bere vino in quantità moderate porta degli effettivi benefici a livello fisico; aiuta a ridurre il colesterolo cattivo, previene la pressione alta e, grazie al resveratrolo (sostanza presente nella buccia dell'uva rossa), si riduce anche il rischio di cardiopatie, ictus e determinati tumori.Comunque sia, moderiamoci nel consumo di alcol in quanto, ad esagerare, vi sono più problemi che benefici.

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