
Eleganza deriva dal latino eligere, ossia scegliere ciò che è meglio. Normalmente si pensa che l’eleganza sia una caratteristica tipica degli adulti, ma è un mito da sfatare. La pedagoga Maria Montessori, una tra le prime donne laureate in medicina, nel 1986 infatti, è riuscita a rendere eleganti e raffinati come aristocratici un branco di bambini di strada pur mantenendo intatta la loro spontaneità. Il connubio tra spontaneità ed eleganza è il massimo livello di buona educazione a cui un maestro (anzi, meglio: angelo custode) possa ambire per i propri bambini. Nel saggio Educare alla libertà, pubblicato per la prima volta nel 1909, la Montessori dice che ci sono due tipi di bambini educati:
1) Il bambino ammaestrato come un automa a stare seduto, zitto e composto perché teme le punizioni degli adulti
2) Il bambino educato alla bellezza e alla gentilezza SCEGLIE AUTONOMAMENTE di essere quieto e composto per rispetto di sé e delle persone circostanti Per ottenere bambini bravi, che non strepitino come bertucce rotolandosi per terra o distruggendo gli oggetti, senza però esercitare su di loro una pressione di tipo punitiva, è importante mostrargli che esisto oggetti e cose belle, movimenti dolci ed armoniosi che nobilitano il bambino stesso. Secondo la Montessori, avversa a premi e punizioni, il fatto di comportarsi bene non comporta alcuna ricompensa, ma solo l’orgoglio personale di essere bravi, dignitosi ed avere contegno. Il modo migliore per insegnare i bambini a stare fermi, composti, seduti bene è, per la celebre pedagoga… fargli fare ginnastica e danza, ossia discipline in cui attraverso il gioco e divertendosi imparano la coordinazione, il portamento e l’arte di padroneggiare ogni singolo movimento.
In questo modo, il bambino, riesce ad auto-educarsi. Qui sotto espongo un breve elenco di “esercizi” di Maria Montessori per insegnare ai bimbi a volersi muovere con grazia, ma attuabili anche dagli adulti. L’analisi di ogni singolo movimento, l’agire con precisione senza fare gesti inutili e superflui e il curarsi dell’armonia dei movimenti portano bellezza, raffinatezza e nobiltà a chi li attua, sia esso grande o piccino.
1) Imparare a chiudere i bottoni bene, uno per volta e con attenzione. La Montessori scrive : Supponiamo per esempio di volerci abbottonare la giacca: dopo averla più o meno completamente infilata, cominciamo a gettare il pollice dentro un’asola e a graffiare il lato opposto in cerca del bottone, rimanendo inconsapevoli di come il bottone fu spinto ad infilarsi. La cosa necessaria sarebbe porre uno vicino all’altro di due lati della giacchetta e dopo piegare i bottoni in senso dell’asola, farlo passare ed infine raddrizzarlo. Così fanno i camerieri o i sarti quando vestono i loro padroni. I vestiti si mantengono allora così a lungo intatti, mentre, nell’altro modo, i vestiti si sgualciscono e perdono la loro elegante freschezza”.
2) Girare le chiavi nella serratura con garbo, selezionando prima la posizione corretta della chiave e infilandocela con dolcezza nella direzione giusta
3) Sfogliare i libri con dolcezza e attenzione, usando le dita e non il palmo della mano
4) Uscire dall’automobile con calcolata lentezza, aspettando che si sia fermata completamente prima di aprire la portiera, tirando fuori un piede alla volta ed appoggiandoli con grazia al suolo.
5) Sedersi senza far rumore e con delicatezza sulle sedie apposte vicino al tavolo apparecchiato: la sedia va sollevata gentilmente, spostata e riappoggiata senza farla strisciare e senza produrre suoni. Anche il gesto d’alzarsi va fatto in modo silenzioso e senza spingere la sedia col sedere perché i glutei non sono un mezzo di locomozione.
6) Trattare con rispetto anche gli oggetti più umili. Persino la scopa per pulire il pavimento del bagno deve essere graziosa, con dei bei colori, e trattata con amore: dopo ogni utilizzo va ritualmente ben pulita, con precisione e dedizione.
7) Lavarsi le mani con precisione. Aprire il lavandino, sciacquarle, insaponarle ben bene e meticolosamente, rimettere il sapone nel posto esatto in cui lo si ha preso, risciacquarle, chiudere il lavandino, prendere l’asciugamani, asciugarsele, ripiegare l’asciugamano e metterlo al suo posto.
8) Versare bene l’acqua dalla bottiglia senza fare cadere neanche una goccia e senza appoggiare il collo sul bicchiere La Montessori, teorica d’una libertà dignitosa e calcolata del bambino, ma sovente ed erroneamente degradata a profeta dell’indisciplina scrive: “Se osserviamo le movenze di un aristocratico, di una persona che chiamiamo distinta non troviamo altro che movimenti completi nei loro momenti successivi. Eppure è proprio quel tipo di persona che si muove facilmente e disinvoltamente. […] Un movimento sgraziato, volgare, è in genere carico di atti inutili allo scopo. […] Sembrano cose complicate e difficili da imparare, ma vi è un’età in cui gli esercizi delle movenze riescono interessanti, appassionanti, in cui gli strumenti muscolari e nervosi sono plasmabili […] e in cui rimane segnata anche per l’avvenire la persona distinta o quella che rimarrà rozza: è l’età dell’infanzia.”
Mamma VichingaLibera e rivoluzionaria ma con disciplina e dolcezza
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata