
“L’annuncio di Gazprom è un altro tentativo della Russia di ricattarci con il gas. Siamo preparati per questo scenario. Stiamo tracciando la nostra risposta coordinata dell’Ue. Gli europei possono aver fiducia nel fatto che siamo uniti e solidali con gli Stati membri colpiti”. Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen dopo l’annunciato stop delle forniture russe a Polonia e Bulgaria. “È in corso una riunione del gruppo di coordinamento sul gas” annuncia anche in un comunicato. “L’annuncio di Gazprom che sta unilateralmente interrompendo le forniture di gas ai clienti in Europa è l’ennesimo tentativo della Russia di usare il gas come strumento di ricatto. È ingiustificato e inaccettabile. E mostra ancora una volta l’inaffidabilità della Russia come fornitore di gas - afferma von der Leyen nella dichiarazione diffusa sul tema -. Siamo preparati per questo scenario. Siamo in stretto contatto con tutti gli Stati Membri. Abbiamo lavorato per garantire consegne alternative e i migliori livelli di stoccaggio possibili in tutta l’Ue. Gli Stati membri hanno predisposto piani di emergenza proprio per questo scenario e abbiamo lavorato con loro in coordinamento e solidarietà”. “Stiamo tracciando la nostra risposta coordinata dell’Ue”, afferma von der Leyen dopo aver annunciato che è in corso una riunione del gruppo di coordinamento del gas. “Continueremo inoltre a lavorare con partner internazionali per garantire flussi alternativi - afferma -. E continuerò a lavorare con i leader europei e mondiali per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico in Europa. Gli europei possono confidare nel fatto che siamo uniti e in piena solidarietà con gli Stati membri colpiti da questa nuova sfida. Gli europei possono contare sul nostro pieno sostegno”. La Bulgaria nel frattempo si è assicurata riserve di gas per almeno un mese e non ha violato alcun contratto con Gazprom, a cui ha pagato il gas in dollari ad aprile. Caso mai è il gruppo russo che sta violando gli accordi esistenti. Lo afferma il ministro dell’energia bulgaro Alexander Nikolov, secondo quanto riporta Bloomberg. “La Bulgaria non negozierà sotto pressione e a testa bassa”, ha detto Nikolov, secondo cui “è chiaro che in questo momento il gas naturale viene usato come arma politica e commerciale nel contesto della guerra”. Il ministro bulgaro ha detto che il suo Paese si è assicurato il gas attraverso fonti alternative e che al momento non sono richieste limitazioni al consumo.
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