
Una missione navale europea per scortare il grano ucraino nel Mar Nero. Ad una manciata d’ore dal vertice europeo del 30 e 31 maggio a Bruxelles è questa l’ultima ipotesi, emersa da alcune indiscrezioni, per affrontare una crisi alimentare giudicata ormai alle porte. Un’emergenza che sarà sul tavolo dei leader e figura nella bozza di conclusioni del summit ma, al momento, nessuna decisione operativa è prevista dal testo.
Silenzio a Bruxelles
L’ipotesi della missione navale farebbe fare un deciso passo avanti a un vertice sul quale non potrà non avere un suo peso la telefonata tra Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Vladimir Putin. Un rigido silenzio, a Bruxelles, ha accolto l’iniziativa dei due leader. L’Ue, di prassi, non commenta accadimenti di questo tipo ‘a caldo’ e i vertici europei sono ben consapevoli del fatto che, qualsiasi parola, ora, potrebbe essere di troppo.
Crisi alimentare, il rischio di una nuova ondata migratoria
La crisi del grano colpisce innanzitutto i Paesi del Nordafrica e del Medio Oriente e porta con sé un rischio che nessuno, in Ue, vuole vedere concretizzarsi: quello di una nuova ondata migratoria nel mar Mediterraneo. L’Ue sta valutando diverse ipotesi, tutte di difficile percorribilità.
Missione navale, serve il placet della Turchia
Via terra la strada migliore per l’export di grano sarebbe la Bielorussia ma ciò vorrebbe dire cancellare alcune sanzioni per Minsk, e sul punto non c’è unanimità. L’altra strada è quella di una missione navale comunitaria per scortare il grano nel mar Nero. L’idea c’è ma, spiegano a Bruxelles, non c’è ancora nulla di veramente concreto. Il rischio di una missione di questo tipo è quello di finire in contatto con le navi russe. Il vantaggio sarebbe dare subito prestigio al progetto di difesa europea sulla quale Bruxelles spinge da mesi. In ogni caso servirebbe il placet della Turchia, che per la Convenzione di Montreaux del 1936, è la ‘guardiana’ dei Dardanelli e del Bosforo in tempi di guerra.
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