
La guerra della Russia in Ucraina costa cara ai mercati: le borse europee hanno segnato perdite tra il 3% e il 4%, quella di Mosca è crollata con vendite pesantissime sui titoli di Stato sia russi sia ucraini, il gas è volato con una crescita oltre il 50%. In rialzo più cauto il petrolio e anche il grano, del quale Ucraina e Russia sono tra i principali esportatori mondiali.
I mercati guardano anche agli effetti delle sanzioni che verranno decise verso Mosca, mentre lo spread Btp-Bund è sceso grazie ai segnali che la Banca centrale europea (Bce) potrebbe ora rallentare il percorso di uscita dai programmi di sostengo all'economia.
Alcune cifre
Milano è stata la borsa peggiore tra le principali in Europa, con un calo finale del 4%, appesantita da gruppi come Unicredit (-13%) piuttosto esposti sul mercato russo, con Piazza Affari che ha bruciato 30 miliardi di euro (31,3 miliardi di franchi) di capitalizzazione. Il listino di Francoforte ha segnato un calo del 3,9%, Parigi e Londra del 3,8%: una pessima giornata, con 331 miliardi "persi" dai primi 600 titoli del Vecchio continente.
Molto peggio è andata per la Borsa di Mosca, che è crollata di oltre il 30%. Ed è stata una giornata da panico per i titoli di Stato russi e ucraini: l'obbligazione a dieci anni di Mosca ha segnato rendimento in crescita di oltre 400 punti al 15,2%, mentre quello di Kiev è schizzato di ben 778 punti base a un tasso finale del 22,1%. Molto male anche per il rublo, che ha perso oltre il 5% contro l'euro e quasi il 7% rispetto al dollaro.
Quello che interessa di più all'Europa è comunque la forte corrente di acquisti sul gas naturale: il prezzo del metano, dopo picchi anche maggiori in corso di giornata, ha concluso con un balzo del 51% a 134 euro al megawattora (MWh), anche se resta lontano dal record a quota 166 raggiunto poco prima di Natale.
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