
“La situazione nell’acciaieria è ora critica. E’ stata critica a lungo e ora sta peggiorando”. Lo ha detto Mykhailo Vershynin, uno dei soldati ucraini che sta difendendo la Azovstal di Mariupol parlando alla Bbc. “La cosa peggiore è che abbiamo ancora civili nei rifugi antiaerei”, ha detto, precisando che “ultimamente, dopo un pesante bombardamento sono morti 2 civili e penso 10 feriti. Ora non abbiamo informazioni su quanti civili sono stati uccisi perché non riusciamo ad uscire e raggiungere i bunker in cui si trovano”. Intanto, Severodonetsk, una delle città importanti del Donbass ancora sotto il controllo ucraino, è “praticamente circondata” da forze russe e separatisti filo-russi nel Donbass, che stanno cercando di prenderne il pieno controllo. Lo ha detto oggi il sindaco della città, Alexander Stryuk, intervistato dal canale ucraino 1+1, secondo il quale le truppe russe e filo-russe “stanno cercando di attaccare la città da più direzioni”. Sebbene la stragrande maggioranza dei circa 100’000 abitanti della città se ne sia andata, il sindaco si è lamentato del fatto che 15’000 si rifiutano di partire. “Possiamo convincere solo dieci persone ad andarsene al giorno”, ha lamentato. Severodonetsk, come Lyssytchank, la sua vicina città gemella, è stata bersaglio dei bombardamenti russi per diverse settimane, con una linea del fronte che si è costantemente avvicinata. Entrambe le città si trovano nella regione di Lugansk, quasi 80 km a est di Kramatorsk, che è diventata il centro amministrativo del Donbass ucraino da quando le forze separatiste filo-russe hanno sequestrato la parte orientale di questo grande bacino carbonifero nel 2014.
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