Estero
Oms: “200 ospedali sulla linea di fuoco”
Redazione
3 anni fa

Il conflitto armato con la Russia indebolisce giorno dopo giorno la capacità del sistema sanitario ucraino di garantire assistenza sanitaria. L’assedio russo rende difficile i rifornimenti di farmaci e di materiale sanitario, mentre sono già più di 200 i presidi della salute che si trovano lungo le linee di fuoco o in aree che non sono più sotto il controllo ucraino. In certe zone del Paese “si rischia l’interruzione dei servizi sanitari”. A riferirlo è l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel primo bollettino elaborato per fare il punto sulla situazione sanitaria in Ucraina. Già ieri il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, aveva parlato di “diversi” attacchi a strutture sanitarie dell’Ucraina ed evidenziato come tali attacchi “violano la neutralità riconosciuta al personale medico e la legge umanitaria internazionale”. Ora arriva anche la conferma delle difficoltà di approvvigionamento di ossigeno: “Almeno tre importanti impianti sono stati chiusi, le forniture sono pericolosamente basse e questo ostacola il trattamento di una serie di condizioni, incluso il Covid-19”, riferisce il report dell’Oms. Scarseggiano le forniture chirurgiche, di anestetici ed emoderivati. Inoltre, secondo l’Oms, c’è da aspettarsi una grave carenza di personale sanitario legata “sia a questioni di sicurezza che al loro spostamento all’interno del Paese o nei Paesi vicini”. Al momento tutti gli sforzi sono focalizzati sui feriti. Sono stati sospesi i ricoveri programmati, nonostante questo “ci sono già allarmi sulla disponibilità di posti letto”. I call center istituiti per il Covid-19 sono stati riadattati per gestire la crisi sanitaria legata al conflitto. Anche perché raggiungere gli ospedali è diventato difficile a causa degli attacchi armati e dei danni alle strade e ai mezzi di trasporto. Cresce anche la preoccupazione per gli sfollati e per il rischio di focolai di malattie infettive dovuto al sovraffollamento sui treni e nei luoghi ritenuti sicuri. Recentemente in Ucraina si erano registrati casi di poliomielite e morbillo e se tra il 21 e al 27 febbraio i casi di Covid sono diminuiti del 43%, l’Oms avverte che il dato potrebbe essere il risultato del crollo del numero di test effettuati: “È probabile che sia in corso una significativa trasmissione non rilevata di Covid-19”, dice l’Oms.

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