
La Turchia vuole ospitare un incontro tra i presidenti russo e ucraino, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Lo ha detto il ministro degli esteri di Ankara Mehvlut Cavusoglu dopo avere incontrato a Mosca il suo omologo russo Serghei Lavrov. “Abbiamo urgente bisogno di un cessate il fuoco umanitario”, ha affermato Cavusoglu durante una conferenza stampa congiunta con Lavrov. “La guerra deve finire”, ha affermato Cavusoglu rivelando che circa 15’000 cittadini turchi sono stati finora sfollati dall’Ucraina e ha ringraziato la Russia per “un sostegno in questo senso” affermando che “la nostra priorità ora è che vengano evacuati i nostri cittadini da Mariupol”. Cavusoglu ha fatto sapere che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sentirà presto telefonicamente l’omologo russo Vladimir Putin e ha ribadito che Ankara lavora per una riduzione del conflitto cercando di mediare tra le parti grazie a buoni rapporti sia con Russia che Ucraina. Cavusoglu ha ribadito che la Turchia “rispetta l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Il ministro degli esteri russo ha espresso apprezzamento per “l’approccio bilanciato di Ankara” rispetto alla crisi Ucraina ricordando che la Turchia “non ha seguito le sanzioni imposte da Paesi come gli Usa e altri Paesi”. Lavrov ha affermato che per la Russia l’obiettivo è “disarmare l’Ucraina e ripulirla dall’ideologia fascista in modo tale che tutti i gruppi possano convivere pacificamente”. Durante la conferenza stampa, Lavrov ha affermato che “l’Occidente ha mostrato un atteggiamento vergognoso”, accusando gli Usa e i Paesi europei di diffondere notizie false fornite dalle autorità ucraine riguardo al conflitto in corso e affermando che 20 persone sarebbero state uccise dalle forze ucraine nella regione autoproclamate del Donetsk. Lavrov ha colto l’occasione della conferenza stampa anche per parlare delle relazioni bilaterali tra Ankara e Mosca e ha menzionato “indicatori positivi riguardo alla cooperazione commerciale”. Il ministro degli esteri russo ha sottolineato l’importanza delle collaborazioni tra Russia e Turchia rispetto all’energia rappresentate dal gasdotto TurkStream, inaugurato a gennaio 2020, e dalla centrale nucleare di Akkuyu, il primo impianto atomico in territorio turco attualmente in costruzione nel sud del Paese la cui prima unità dovrebbe essere completa nel 2023.
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