
La Banca centrale dell’Ucraina (Nbu) alza drasticamente il costo del denaro: il tasso guida passa dal 10% al 25%, ha indicato oggi l’istituto. Si tratta del primo intervento dopo quattro mesi, ossia dall’attacco russo dello scorso 24 febbraio. Il tasso ha raggiunto il livello più alto dal 2015.
Stando alle informazioni diffuse sono anche aumentati a 3,4 miliardi di dollari gli interventi di stimolo a favore dell’economia nello scorso mese di aprile, a fronte di una media mensile degli acquisti di titoli pari a 2 miliardi di dollari.
Secondo gli economisti della grande banca statunitense Morgan Stanley quest’anno l’Ucraina rischia un crollo economico più marcato di quanto inizialmente previsto. In caso di conflitto prolungato senza una chiara soluzione il prodotto interno lordo potrebbe crollare fino al 60%.
L’andamento dell’inflazione impone alla Banca Nazionale di tornare a una politica attiva dei tassi d’interesse per prevenire un ulteriore deterioramento delle aspettative di inflazione e la dollarizzazione dell’economia”, ha dichiarato il governatore della Banca centrale ucraina, Kyrylo Shevchenk.
I responsabili politici del paese in guerra - sottolinea l’agenzia Bloomberg - prevedono di tornare ad aggiornare regolarmente le previsioni economiche. Mentre il paese è impegnato contro l’attacco della Russia da quasi 100 giorni e si prospetta che l’economia sia in difficoltà per un periodo prolungato, i responsabili politici si sono mossi per rimettere in piedi il sistema finanziario, tornando a prendere regolarmente le decisioni sui tassi, che erano state sospese.
La mossa odierna cerca di aiutare a contenere l’inflazione di guerra, che è salita al 17% su base annua a maggio, secondo le stime della Banca centrale. La decisione comporterà un aumento dei tassi d’interesse sui titoli di Stato e dei tassi di interesse sui depositi: si tratta di un aspetto che la banca centrale cerca di perseguire per allentare la pressione sulla moneta ucraina, la grivna.
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