
Il team di esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) incaricato di indagare sull’origine del Covid-19 è arrivato oggi in Cina a Wuhan, culla della pandemia. Lo si apprende dalle immagini della tv pubblica Cgtn.
Dopo l’arrivo e lo sbarco a Wuhan, il gruppo si è sottoposto al tampone e al test sierologico per il Covid-19 in vista del periodo di quarantena prima di poter avviare le indagini sul campo con i colleghi cinesi. Durante le due settimane di isolamento, ha riferito ieri la Commissione sanitaria nazionale, gli esperti comunicheranno con le controparti locali in collegamento video, al fine di gettare le basi del lavoro da svolgere.
La missione dell’Oms è giunta proprio quando più di 28 milioni di persone nel nord della Cina sono finite in lockdown e una provincia, quella di Heilongjiang, è entrata in ‘stato di emergenza’ allo scopo di stroncare un focolaio di coronavirus, mentre la situazione più critica è nella provincia di Hebei, con ben 22 milioni di persone di lockdown. La Cina, che finora ha in gran parte tenuto sotto controllo la pandemia con rigidi controlli e test di massa, sostenendo così la ripresa economica, sta fronteggiando focolai sparsi.
La Commissione sanitaria nazionale ha detto, nei suoi bollettini quotidiani, che mercoledì sono stati rilevati 138 infezioni (124 casi a trasmissione domestica e 14 importati), il livello più alto da marzo, è un decesso per la prima volta dopo 8 mesi, per un totale salito a quota 4.635. Il viaggio a lungo ritardato dell’Oms arriva a poco più di un anno dall’inizio del focolaio di Wuhan, trasformatosi nel frattempo in una pandemia, scatenando le tensioni politiche sulle accuse secondo cui Pechino avrebbe avuto all’inizio un comportamento lacunoso nella gestione della crisi.
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