Svizzera
Per l’UDC il 2G è una tappa verso l’obbligo di vaccinazione
Il presidente dell’UDC Marco Chiesa
Il presidente dell’UDC Marco Chiesa
Redazione
4 anni fa
Il partito democentrista critico verso la regola che il Consiglio federale intende attuare prossimamente, che reputa arbitraria e discriminatoria

L’introduzione a livello nazionale della regola 2G (accesso solo per guariti e vaccinati) è arbitraria secondo l’UDC. Non serve, è discriminatoria ed è una “tappa preliminare per la vaccinazione obbligatoria per tutti”, scrive il partito in un comunicato.

L’UDC punta il dito contro gli altri partiti che il 2 dicembre hanno respinto il passaggio nella legge Covid che avrebbe vietato al Consiglio federale di introdurre il 2G. Invece di proteggere i gruppi a rischio in modo efficiente, la maggioranza di centro-sinistra in Consiglio federale e in Parlamento ha preferito discriminare la popolazione, scrive l’UDC.

La regola 2G non porterebbe altro che una pseudo-sicurezza e una maggiore discriminazione per le persone che non hanno voluto o potuto farsi vaccinare. Inoltre, il Consiglio federale ammette che c’è meno personale di cure intense e quindi meno letti disponibili oggi che all’inizio della pandemia. Il numero di letti di terapia intensiva occupati da pazienti Covid è solo la metà di quello della prima e della seconda ondata, ma finora il governo statale non ha fatto nulla per migliorare la situazione nel settore sanitario, sostiene il partito.

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