Hockey
Una vita a difesa della gabbia con Paolo Della Bella
Ai microfoni di Ticinonews, l'allenatore dei portieri del Lugano racconta il suo rapporto con gli estremi difensori bianconeri e di come sia cambiato questo ruolo negli anni.

Quando gioca bene non si nota e quando commette errori è il peggiore in pista. Il ruolo del portiere è tanto affascinante quanto complicato. Ma lo è ancor di più il ruolo dell'allenatore dei portieri. Un mestiere delicato raccontatoci da Paolo Della Bella, l'allenatore degli estremi difensori dell'Hockey Club Lugano. 

Dietro le quinte

Una vita ad allenare i portieri delle giovanili bianconere, Paolo Della Bella ha ottenuto il ruolo ufficiale di allenatore degli estremi difensori della prima squadra. Una mansione essenziale che si affianca all'idea di gioco dell'Head Coach. "Lavoro sia con la prima squadra che con il settore giovanile. Mi occupo di tutti i portieri dagli U15-Elite e sono responsabile della loro programmazione e della loro formazione dall’inizio fino alla fine della filiera", afferma Della Bella ai microfoni di Ticinonews. "A livello di prima squadra do consigli, ma è sempre l’allenatore che alla fine decide". In questo periodo, con il portiere straniero si vengono a sommare altri aspetti: "Le scelte vengono fatte anche in base al numero di stranieri sul ghiaccio. Con due estremi difensori svizzeri sarebbe più semplice".

A stretto contatto con tutti

Il Lugano sta vivendo una stagione turbolenta. Prima l'infortunio di Schlegel, poi quello di Van Pottelberghe, con gli innesti di Huska e Nyffeler: "Mi trovo bene con tutti i portieri", spiega Della Bella. "Ho un ottimo rapporto con Joren e Nik. Adam e Dom sono due brave persone. Sarebbe bello averli tutti disponibili". In ogni caso "il rapporto di lavoro è buono, riusciamo a collaborare e abbiamo una visione comune. Non mi piace imporre, preferisco avere uno scambio di idee". Questa è la visione di Della Bella, che trova risposte concrete nelle prestazioni sul ghiaccio. "Da fuori si potrebbe dire che una volta che il portiere para, la situazione sta funzionando. Invece ci sono tanti altri aspetti da tenere in considerazione. Ho lavorato tanto con Nik (Schegel, ndr) per avere un'elasticità e una fisicità per disputare una stagione intera. È difficile valute un portiere solo dalle parate. Bisogna considerare anche gli avversari", prosegue. Negli ultimi anni in Svizzera è tema di dibattito la scelta di utilizzare o meno il portiere straniero. Argomento affrontato anche da Della Bella. "Dal momento in cui ci sono portieri svizzeri che danno una buona sicurezza tra i pali, ha più senso cercare uno straniero di movimento. In Svizzera non ci sono tanti difensori, quindi le squadre optano per uno o più difensori stranieri". In attacco, per esempio, "si cercano degli 'scorer'; uno straniero di movimento può aiutare di più che in porta, a meno che non sia molto forte come Säteri o Hrubec", sostiene l'allenatore dei portieri del Lugano.

L'arrivo del portiere slovacco

Il Lugano è dovuto correre ai ripari quando è emerso che l'infortunio di Joren Van Pottelberghe sarebbe stato più lungo del previsto. Sulle rive del Ceresio è arrivato quindi Adam Huska, portiere di nazionalità slovacca con esperienza in Nordamerica e in Russia: "L’idea di prendere Van Pottelberghe e Schlegel era quella di avere un duo intercambiabile", sostiene Della Bella. "Ora, con Huska e Nyffeler, la gestione è diversa. Adam non si può schierare sempre e questa dinamica mi dà più lavoro, ma così è. Cambiano i nomi, ma non cambia quello che devo fare. Le credenziali di Adam sono più che buone. Ha disputato diverse partite con la Nazionale slovacca e ha fatto due anni in KHL. Non è uno sconosciuto. Il portiere straniero è stata una scelta obbligata, non c’era tanto sul mercato svizzero. Io sono arrivato quest’anno; trovo che Joren e Nik sono due ottimi portieri. Quando mi hanno dato una lista di estremi difensori stranieri, ho detto la mia. Pensiamo di aver preso il miglior nome che avevamo sul taccuino", dichiara Della Bella. 

Dalla Swiss League alla National League

In concomitanza con l'arrivo di Huska, il Lugano ha deciso di ingaggiare anche Dominic Nyffeler. Una carriera in serie cadetta che ha dato parecchio lavoro a Della Bella. Il portiere zurighese, però, sembra aver trovato il ritmo partita. "Nyffeler non giocava da parecchio tempo. È un portiere di esperienza e ha già giocato in National League con il Ginevra. Ha fatto vedere che ha i numeri per poter giocare. Il nostro obiettivo era di riportarlo ai livelli per competere con l’intensità della NL. Farlo giocare con i Bellinzona Snakes ci permette di dargli abitudine al tempo di ghiaccio. Dopo la pausa ha avuto bisogno di tempo per riabituarsi al gioco, ma da 10-15 giorni ha fatto vedere ottimi miglioramenti".

Prestazioni top e infortuni

Il numero uno del Lugano è tuttavia diventato Niklas Schlegel. Una sicurezza tra i pali della gabbia bianconera, che però deve far fronte a diversi infortuni lungo l'arco della stagione. Per Della Bella, però, non è un estremo difensore fragile. "Ha avuto qualche infortunio negli ultimi anni, così come altri portieri. Con l’età gli infortuni aumentano: il portiere è molto sollecitato a livello fisico e non è facile essere sempre al meglio. L’hockey è cambiato, è diventato uno sport più fisico, sono cambiati i materiali e anche il portiere si è dovuto evolvere, ad esempio nell’esplosività nei movimenti", afferma Della Bella. E ancora: "Nik sta bene. È concentrato sul fare il suo lavoro al meglio. È un ottimo uomo-squadra. In diverse partite ci ha aiutato ad ottenere punti, come nella sfida contro il Berna o nel derby. Fino ad ora ha fatto un buon campionato e speriamo migliori ancora di più". 

I portierini del futuro

Paolo Della Bella ha avuto a che fare con diversi giocatori che poi si sono espressi ad alti livelli. Altri, invece, sono ancora in rampa di lancio e l'allenatore dei portieri del Lugano è certo che alcuni di loro potranno togliersi diverse soddisfazioni: "Ho cresciuto Fadani e Fatton. Mi piacerebbe averli in squadra, però questo fa parte dello sport. I roster cambiano ogni anno ed è giusto che, avendo poco spazio, abbiano trovato altre soluzioni. Abbiamo ora altri portieri molto buoni, ma non faccio nomi per non mettere pressione", conclude l'allenatore dei portieri bianconero.

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