
La stagione 2022/2023 dell'Ambrì-Piotta regala ai tifosi biancoblù una Coppa Spengler e molti aspetti positivi da evidenziare, ma culmina in un 12esimo posto che sancisce una vacanza anticipata. Come giudicare dunque l'annata dei leventinesi? Ecco cinque punti sui cui ci siamo focalizzati.
Porta blindata
Janne Juvonen è arrivato in Leventina il 1 marzo 2022 totalizzando con la maglia biancoblù 10 presenze e subendo 17 gol tra regular season e pre-playoff. La sua SV% (percentuale di parate) a 0.938 ha convinto il direttore sportivo Paolo Duca e il suo staff ad arruolarlo a difesa della gabbia dell’Ambrì-Piotta anche per la stagione appena conclusa. L’estremo difensore finlandese non ha fallito le aspettative, concludendo con 0.917 di percentuale di salvataggi e 87 reti subite in 36 presenze. Oltre alle statistiche, Juvonen ha messo in mostra prestazioni di altro livello facendo innamorare i tifosi biancoblù. L’alternanza con Benjamin Conz non lo ha distratto dai suoi compiti, anzi, il dualismo dei due portieri ha permesso alla compagine di Cereda di avere non una, bensì due sicurezze tra i pali. La società biancoblù ha poi deciso di rinnovare il contratto di Janne per i prossimi due anni, blindando così uno dei portieri più decisivi della National League. Per quanto riguarda la percentuale di parate, infatti, il finlandese è in quinta posizione tenendo in considerazione solo i portieri con più di 5 presenze.
Un successo da ricordare
Non sfigurare nella Coppa Spengler era uno degli obbiettivi della società sopracenerina, come ha ricordato Luca Cereda. Non solo, l’Ambrì-Piotta auspicava una cavalcata più duratura possibile nel torneo di Davos. Le aspettative sono andate ben oltre e capitan Grassi e compagni sono riusciti ad alzare il trofeo all’Eisstadion, battendo in finale ai rigori lo Sparta Praga. La Coppa Spengler è un torneo amichevole, ma rimane una competizione di prestigio, che la squadra ticinese è riuscita non solo ad onorare, ma anche a conquistare. I tifosi biancoblù possono così vantare in questa stagione un successo che rimarrà indelebile nella storia hockeistica, così come il trofeo nella bacheca dell’Ambrì-Piotta.
L'ottima fase realizzativa
L’Ambrì, a regular season conclusa, ha il sesto miglior attacco del campionato. Le 151 reti in 52 partite hanno permesso ai biancoblù di mandare in doppia cifra, in termini di gol, ben 8 giocatori; 4 svizzeri (Heim 12, Bürgler 14, Pestoni 13 e Kneubühler 10) e 4 stranieri (Spacek 14, Chlapik 24, Formenton 10 e Heed 10). Alle reti citate si sono aggiunti i 29 punti conquistati da Virtanen e i 26 di Zwerger. La facilità a trovare la via del gol è stato uno dei punti di forza della formazione leventinese in questa stagione, assicurando così a Cereda una fase realizzativa da playoff. Dei 10 giocatori citati in precedenza solo Formenton non ha ancora un contratto per la prossima stagione. Ciò vuol dire che, salvo stravolgimenti, imprevisti, infortuni o cali di rendimento, la società biancoblù avrà per la stagione 2023/2024 un tesoretto per quanto riguarda la fase offensiva da considerare come uno degli aspetti positivi da salvaguardare.
Difesa ballerina?
L’Ambrì-Piotta, pur brillando in attacco, non è riuscito ad imporsi in classifica terminando la sua corsa al 12esimo posto. I motivi possono essere molteplici ma, tabelle alla mano, i biancoblù hanno subìto 163 reti, piazzandosi come quart’ultima peggior difesa del campionato. Vista la stagione di Juvonen e quella di Conz, le colpe non possono essere attribuite ai due portieri, bensì a una difesa non del tutto solida. Gli innesti di Heed e Virtanen hanno dato equilibrio a un reparto fino ad ora fragile, ma la mancanza di difensori svizzeri di un certo peso non ha permesso ai biancoblù di avere sicurezze in fase difensiva. L’anno prossimo i leventinesi perderanno Fischer, direzione Porrentruy, e Burren, destinazione Bienne. È compito ora di Paolo Duca colmare questi vuoti con giocatori che possano affiancare nel migliore dei modi gli stranieri, e il solo Wüthrich non può rispondere a questa esigenza.
I periodi bui
La squadra di Luca Cereda, dopo una partenza lampo (20 punti in 10 partite), ha avuto una flessione importante con soli 9 punti in 16 partite, annullando così il bottino accumulato ad inizio campionato. Sull’arco della stagione entrambi i momenti risultano come eccezionali, ma è altresì vero che l’Ambrì ha dimostrato di poter lottare con ogni squadra della National League e di poter anche occupare posizioni più nobili in classifica. I “periodi no” hanno però impedito ai biancoblù di poter combattere per le zone che danno accesso ai playoff e hanno spinto i leventinesi nei consueti piazzamenti in fondo alla classifica. Il gioco dell’Ambrì di quest’anno ha trasmesso ai tifosi entusiasmo e la sensazione è quella che la squadra di Cereda possa in futuro fare il salto di qualità in termini di classifica. È giusto quindi aspettarsi una continuità per quanto riguarda i risultati e meno filotti di risultati negativi, come testimoniano anche le sette sconfitte consecutive in casa nel finale di stagione.