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Ecografia polmonare per COVID
Redazione
4 anni fa

Tra gli strumenti a disposizione del medico per studiare il polmone esistono lo stetoscopio, la radiografia, la TAC, la risonanza magnetica e anche l’ecografia polmonare.
L’ecografia polmonare è stata nel tempo l’ultima metodica utilizzata dal medico per studiare il polmone.
La recente pandemia di covid 19 ha ulteriormente mostrato nel mondo l’utilità dell’ecografia polmonare sia in ambito ospedaliero che preospedaliero, sul territorio e negli studi medici in particolare.
L’ecografia polmonare è infatti in grado di identificare le caratteristiche di una particolare forma di polmonite che viene causata dal virus Sars-Cov-2 responsabile dell’infezione denominata covid 19.
Questa polmonite particolare è la polmonite interstiziale.
Prima di analizzare i dettagli utili a comprendere l’utilità dell’ecografia nella identificazione di polmonite interstiziale, è importante conoscere brevemente come venga formata l’immagine ecografica utilizzata dal medico per diagnosticare la polmonite interstiziale.
La tecnica “ecografia” utilizza gli ultrasuoni. Questi sono energia creata da rapide oscillazioni ad altissima frequenza di piccoli cristalli, simili a quanto utilizzato dagli orologi al quarzo. Queste Vibrazioni vengono create in una sonda e la sonda viene appoggiata con stretto diretto contatto alla superficie del corpo. Per assicurare il contatto stretto viene utilizzato un gel sostanza gelatinosa che si interpone tra la sonda e la pelle della superficie.
Quindi, le vibrazioni create propagano la loro energia come successivi numerosissimi piccoli “fronti di una marea” attraverso la superficie del corpo umano e proseguono rilasciando la loro energia iniziale man mano che attraversano le varie strutture del corpo che incontrano.
Ogni tipo di materiale del corpo umano incontrato è capace di modificare questa energia che gli arriva sostanzialmente in 3 modi:
1 bloccandone completamente o facendo “rimbalzare indietro “la propagazione,
2 rallentandola un poco
3 lasciandola praticamente inalterata e permettendo che ne venga”attraversata”senza modifica.
La prima caratteristica corrispondente al blocco del “fronte di marea” è quanto succede quando gli ultrasuoni incontrano l’aria. Sfruttando questa caratteristica che corrisponde ad un polmone normale in cui la parte preponderante è costituita da aria l’ecografia polmonare permette di studiare la eventuale ridotta quantità di aria nel polmone che corrisponde a situazione di malattia.
Infatti in caso di malattia polmonare infiammatoria quale è la polmonite causata da covid la quantità di aria è ridotta poiché, come descritto prima, aumenta la quantità di liquido infiammatorio nello spazio interstiziale del polmone.
I tipi diversi di infiammazione del polmone sono principalmente la polmonite alveolare e la polmonite interstiziale.
Nel caso di infezioni virali la più frequente forma di polmonite è quella interstiziale e così vale anche per i casi studiati di polmonite causati da virus covid 19,il virus Sars COV 2.
Se immaginiamo il polmone costituito da spazi chiamati alveoli e circoscritto da una trama intorno a tutti questi alveoli possiamo paragonare il polmone ad un pizzo con la parte traforata corrispondente agli alveoli e la struttura di tessuto corrispondente a quello che viene denominato spazio interstiziale, piccolissimo spazio tra gli alveoli.
Quando questo piccolissimo spazio viene occupato da liquido, liquido infiammatorio, causato dalla infiammazione da virus covid, definiamo la polmonite “polmonite interstiziale” ed in particolare una distribuzione con aree di polmone normale alternate ad aree di polmonite interstiziale (”a macchia di leopardo”), rappresenta una tipica distribuzione di polmonite interstiziale in pazienti con virus covid.
L’ecografia polmonare distingue il polmone sano con un interstizio normale dal polmone malato con liquido infiammatorio nello spazio interstiziale causato da covid.
I vantaggi dell’ ecografia rispetto alle altre metodiche a disposizione del medico per studiare il polmone sono la ridotta dimensione dell’apparecchio utilizzato, il suo minor costo, la possibilità di utilizzarlo fuori dalle strutture ospedaliere e in particolare anche in studi medici ed al domicilio del paziente (molti apparecchi sono “portabili”).
Una particolare caratteristica della ecografia è l’utilizzo di ultrasuoni non dannosi per il corpo umano a differenza delle metodiche che utilizzano raggi ionizzanti, i raggi-x, e quindi sempre potenzialmente dannosi come radiografia e soprattutto TAC.
L’ulteriore peculiarità dell’ecografia polmonare che ne facilita una diffusione sul territorio ed una alta efficacia nelle rapide diagnosi di polmonite interstiziale nel mondo è rappresentata dalla bassa qualità dell’apparecchiatura necessaria al medico esperto che la esegue per correttamente potere differenziare polmone sano da polmonite in particolare interstiziale.
L’utilità dell’ ecografia polmonare è molto importante in ambito medico multidisciplinare e partecipa a raggiungere una alta probabilità di corretta diagnosi in presenza di sintomi compatibili con polmonite tipo covid.
Tra questi sintomi di possibile infezione covid i più frequenti sono la febbre, la tosse, la perdita di olfatto di rapida insorgenza, il dolore diffuso alle articolazioni ed un malessere generalizzato, eventualmente disturbi gastrointestinali o complicazioni vascolari quali ad esempio trombosi venose (che portano il paziente all’attenzione del medico per dolore gonfiore e arrossamento in particolare spesso della parte posteriore della gamba “il polpaccio”).
Per sfruttare al meglio l’utilità della ecografia polmonare e in particolare la sua capacità di identificare polmonite interstiziale in pazienti con sintomi covid è molto utile associare le immagini dell’indagine ecografica ad una corretta storia recente del paziente (chiamata “anàmnesi” che può contemplare anche storia di recenti contatti interpersonali definibili “a rischio” o meno), la descrizione e lo studio dei disturbi del paziente (chiamati “i sintomi”).
Infatti, come è sempre importante ricordare, “non curiamo immagini ma curiamo Pazienti”.
Nella recente letteratura scientifica l’ecografia polmonare. Ha dimostrato la medesima capacità di identificare polmoniti interstiziali tipo covid come ha la Tac considerata Gold standard.
Inoltre, come la TAC anche l’ecografia polmonare permette di controllare l’evoluzione nel breve intervallo di tempo della infezione covid del polmone ed in particolare di abbinarla al decorso clinico in particolare all’evoluzione dei sintomi del paziente, alla sua temperatura corporea, alle sue condizioni generali e del respiro, al risultato degli esami di laboratorio, in particolare tra gli altri ai parametri di infiammazione rilevabili nel sangue.
Un’ ecografia polmonare con infezione da covid ho sospetto di possibili sintomi da infezione covid è utile in particolare in ambito preospedaliero, territoriale e anche domiciliare grazie alla alta efficacia diagnostica dimostrata simile alla TAC, alla trasportabilità dell’apparecchiatura, alla possibilità di interpretare immagini utili al medico, direttamente al letto del paziente.
L’utilità dell’ecografia polmonare anche nel Canton Ticino viene dimostrata in ambito preospedaliero dalla capacità di individuare rapidi peggioramenti con efficacia paragonabile alla Tac e rapidamente permettere ricoveri in strutture specializzate come i centri covid del sottoceneri (Clinica Moncucco) e del sopraceneri (Ospedale la Carità di Locamo).
Questa rapida capacità di identificare in ambito multidisciplinare medico pazienti con peggioramenti clinici all’inizio della comparsa dei sintomi o dopo un decorso clinico apparentemente non complicato, è stata molto utile ad evitare una ospedalizzazione eccessiva di pazienti che non necessitavano direttamente delle strutture altamente specializzate quali i centri covid.
Nella nostra esperienza specifica, questo ha corrisposto ad una condivisa filosofia del Medico cantonale e condivisa in molte parti del mondo: evitare di sovraccaricare le strutture ospedaliere ed i centri specialistici del Cantone dedicati ai pazienti con sintomi gravi da covid.
Nella nostra esperienza specifica abbiamo validato l’utilizzo dell’ecografia polmonare al pari dell’ indagine radiografica se non addirittura in sostituzione della radiografia dopo che studi in letteratura hanno dimostrato la superiorità dell’ ecografia polmonare nell’identificazione di pazienti con polmonite interstiziale. La radiografia polmonare è Infatti meno capace di identificare questo tipo di polmonite interstiziale rispetto alla TAC ed ora anche rispetto all’ecografia come recentemente dimostrato. Alcuni studi hanno dimostrato che il 60% delle radiografie normali avevano Infatti allo studio TAC e ecografia polmonare polmonite interstiziale, non rilevabile da medici specialisti poiché la metodica di radiografia non è ottimale per questo studio dell’interstizio ci sembra molto interessante condividere la nostra esperienza specifica per la ecografia polmonare. In particolare abbiamo rilevato una diretta correlazione tra la presenza di segni ecografici in favore di polmonite interstiziale ed il sintomo della febbre, talvolta anche in Pazienti con parametri infiammatori nel sangue non molto elevati.
L’ecografia polmonare si è inoltre dimostrata molto utile per spiegare “code di disturbi” che persistevano nonostante il termine della quarantena fosse finito, la presenza di altri sintomi fosse sparita, e persistesse unicamente un pozza o di un leggero disturbo del respiro allo sforzo.
Abbiamo dunque ritenuta valida la possibilità di associare disturbi del respiro post covid a minimi sfumati residui di polmonite interstiziale ancora identificabili allo studio dell’ecografia polmonare.
Per tutto quanto scritto sopra la nostra esperienza ci porta a dire, come nel resto del mondo già confermato nell’ambito di questa pandemia, che l’ecografia polmonare per le riassunte caratteristiche soprattutto di:
-elevata capacità di corretta diagnosi
-rapidità di esecuzione
-basso costo dell’apparecchiatura
-basso costo medico dell’indagine
-utilizzo al letto del paziente
riveste un ruolo medico molto efficace, utile ed importante in ambito covid.

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