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«Dobbiamo spaccare!»
Come frontman della superband Plüsch era idolatrato. Ora Ritschi si è imposto anche quale solista e si esibirà lunedì alla Baloise Session @home (Foto) Geri Born
Come frontman della superband Plüsch era idolatrato. Ora Ritschi si è imposto anche quale solista e si esibirà lunedì alla Baloise Session @home (Foto) Geri Born
Redazione
3 anni fa
La carriera da solista ben salda in mano, un nuovo successo annunciato con «Velo» e due bambini: Ritschi è maturato, dice. Ma sotto il berretto da baseball si nasconde tuttora una mente creativa, una persona spiritosa e un po' pazza sempre pronta a sorprendere il pubblico.20 settembre alle 19.00: concerto in live streaming con Ritschi

Ritschi, il tuo nuovo singolo si intitola «Velo», bicicletta. Come ti è venuta l’idea di questo titolo?
Ritschi: Quando lo scorso anno c’è stato il lockdown e si poteva uscire dalle quattro mura solo per fare sport, per me che sportivo proprio non sono, è stato problematico. Ho cercato uno sport e ho scoperto la mountainbike. Così, tutto lo scorso anno le mie giornate sono state scandite dai giri in bicicletta. Il primo brano che mi è venuto in mente a un certo momento è stato proprio «Velo».

«Velo» trabocca di power e groove. Vedi la vita in modo più positivo rispetto a quando hai scritto il tuo successo «Schisstäg»?
Tutti conoscono la mia indole allegra. Non sono cambiato. «Velo» doveva essere un brano allegro. Volevo che i fan e tutti gli altri avessero voglia di cantarlo, non propinare ancora lamentele sui tempi difficili che stiamo attraversando, anche come musicisti.

Tra «Schisstäg» e «Velo» sono trascorsi 12 anni. Cosa è successo in questo lasso di tempo?
Sono diventato adulto, mi sono emancipato. Venivo da una band con un nome importantissimo: Plüsch. Ora sono conosciuto come solista. E poi, sono diventato papà ben due volte. Solo quando si diventa genitori si capisce il vero senso della vita.

Sei ancora in contatto con i tuoi colleghi di Plüsch?
Assolutamente sì! Sono il padrino della figlia di Röschel, il chitarrista. Con Simi, il bassista che ora suona nel gruppo Dada Ante Portas, ci sentiamo regolarmente. Hunzi, il tastierista, abita non lontano da me e Bali, il batterista, lo vedo di tanto in tanto quando ad esempio suona allo stesso festival con il gruppo Troubas Kater.

Potrebbe esserci un ritorno a Plüsch?
Plüsch, così come era prima, non ci sarà più. Alcuni dei ragazzi sono in una fase della vita completamente diversa. Io sono un cantante e ovviamente potrei immaginarmi di andare ancora in tournée con la band. Non so se scriveremo mai di nuovo un brano insieme e, naturalmente, in questi ultimi 12 anni il mio progetto da solista è diventato estremamente importante per me.

Lunedì prossimo alle 19:00 ti esibisci al concerto in Livestreaming della Baloise Session @home dall’Atlantis di Basilea. Nervoso?
Eccome! Ho già potuto esibirmi due volte alla Baloise Session. Una volta da solista e una volta con Plüsch. Ho dei bellissimi ricordi di quei momenti. Un concerto in streaming è speciale. Dobbiamo spaccare per coinvolgere gli spettatori dietro lo schermo. Sarà geniale! ZVE

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