Giustizia
Processo Vincenz, arriva una motivazione di 1’200 pagine
Keystone-ats
un anno fa
Il verdetto sarà inviato alle parti coinvolte nel corso di questa settimana. I media dovranno però pazientare ancora "diverse settimane".

A nove mesi dall'annuncio della sentenza per l'ex Ceo di Raiffeisen Pierin Vincenz, il Tribunale distrettuale di Zurigo si appresta a trasmettere alle parti la motivazione scritta di 1’200 pagine. I media dovranno tuttavia aspettare. Il verdetto sarà inviato alle parti coinvolte nel corso di questa settimana, ha fatto sapere oggi il tribunale distrettuale su richiesta di Keystone-Ats. I media dovranno però pazientare ancora "diverse settimane", perché bisognerà annerire e rendere anonime tutte le persone coinvolte.

I fatti

La sentenza della prima istanza - non ancora definitiva - emessa lo scorso 13 aprile ha condannato Pierin Vincenz a tre anni e 9 mesi di detenzione da scontare. Beat Stocker, ex socio in affari di Vincenz ed ex direttore della società di carte di credito Aduno (ora Viseca) è stato a sua volta condannato a quattro anni di detenzione, pure da scontare. Vincenz e la stessa banca Raiffeisen hanno già annunciato dei possibili ricorsi e la prossima istanza ad occuparsi della vicenda sarà quindi il Tribunale cantonale di Zurigo.

Profitti illegali e locali a luci rosse

L'ex Ceo di Raiffeisen è stato riconosciuto colpevole di ripetuta appropriazione indebita, ripetuta amministrazione infedele, falsità in documenti, truffa, tentata truffa e corruzione passiva. I due ex soci in affari sono stati giudicati per aver realizzato profitti illegali milionari (9 milioni per Vincenz e 16 milioni per Stocker) attraverso partecipazioni segrete che detenevano in quattro società poi rilevate dalla banca Raiffeisen e da Aduno. Vincenz era inoltre accusato di aver accollato a Raiffeisen più di mezzo milione di franchi di spese per visite in locali a luci rosse e viaggi privati.

I coimputati

Il processo aveva visto alla sbarra anche cinque coimputati accusati di aver aiutato Vincenz e Stocker nelle loro transazioni illegali: tre di loro sono stati condannati a pene pecuniarie sospese, uno è stato assolto e un caso è stato archiviato a causa delle cattive condizioni di salute dell'imputato, che è nel frattempo deceduto.