
La mostra itinerante World Press Photo Exhibition, esposta ogni anno in 120 città distribuite in tutto il mondo, fa ritorno a Monte Carasso per l’unica tappa nella Svizzera italiana. Dal 6 al 30 maggio i sotterranei dell’Antico Convento delle Agostiniane ospiteranno le 120 fotografie finaliste del più prestigioso concorso di fotogiornalismo, che sin dal 1955 premia gli scatti di grande rilevanza giornalistica.
Cambia l’impostazione
Quest’anno la giuria internazionale di World Press Photo ha lanciato una nuova strategia regionale, cambiando radicalmente l’impostazione del concorso. Al posto del tradizionale modello basato su categorie ‘tematiche’ (Attualità, Ambiente, Natura, Ritratti, Sport, Spot News e
Notizie Generali) che non teneva conto della provenienza delle immagini e dei loro autori, dal 2022 gli scatti concorrenti saranno dapprima suddivisi in base alla regione di provenienza (Africa, Asia, Europa, Nord America e America Centrale, Sudamerica, Sudest Asiatico e Oceania) e successivamente valutati sulla base di categorie legate al ‘formato’: Singole, Storie (3-10 fotografie), Progetti a lungo termine (progetti su un singolo tema, 24-30 fotografie) e Open Format (nuova categoria che accoglie una gamma e/o una miscela di mezzi di narrazione in cui il principale contenuto visivo è la fotografia). Da questa prima selezione di ‘vincitori regionali’ vengono poi estratti i ‘global winners’, premiati su scala mondiale. Questo cambiamento rappresenta un passo importante verso “una maggiore diversità nei partecipanti e nei vincitori del concorso”, ha sottolineato Anna Lena Mehr, Contest director della World Press Photo Foundation.
Uno spaccato sugli eventi del 2021
Nel complesso, le immagini che compongono la World Press Photo Exhibition 2022 offrono una testimonianza degli avvenimenti, delle notizie e delle ‘storie’ che sono state al centro della scena mediatica nel corso del 2021: dagli effetti della crisi climatica ai movimenti per la rivendicazione dei diritti civili, dal problema dell’accesso all’istruzione alla conservazione delle pratiche e dell’identità indigene. L’ingresso per le classi sarà gratuito.
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