C'è ancora molto da fare ma mai ci sono stati "grandi progressi" come nell'ultima giornata. Sono ore concitate a Ginevra, ma si respira un cauto ottimismo sul piano di pace per Kiev tra americani e ucraini, sostenuti dalla contro-proposta europea in 24 punti messa nera su bianco per spuntare condizioni migliori non solo per il Paese guidato da Volodymyr Zelensky ma per la stessa Europa. Le trattative tra le delegazioni presenti a Ginevra per discutere il piano di pace per l'Ucraina continueranno nelle prossime ore.
L'aggettivo più gettonato, in un susseguirsi di molteplici round di incontri in diversi formati, è "costruttivi". Lo sono stati, a sentire il capo negoziatore di Kiev Andriy Yermak, i colloqui della mattinata che hanno permesso di limare e rendere più digeribile la proposta da avanzare per far finire la guerra, senza smantellare del tutto i 28 punti di Donald Trump.
Sul tavolo c'è il piano rivisto in mattinata da ucraini e europei, quello che alcuni chiamano "contro-proposta" che da 28 passa a 24 punti, messi nero su bianco per spuntare condizioni migliori non solo per il Paese guidato da Volodymyr Zelensky ma per la stessa Europa. Ancora "pendenti" ci sarebbero peraltro proprio il ruolo futuro di Ue e Nato ma, ha assicurato ancora Rubio, "nessuna delle questioni ancora irrisolte è insormontabile". Fermo restando che il piano "affinato" col lavoro diplomatico di queste ore, avrà bisogno del via libera dei "due presidenti", Trump e Zelensky. Al netto della risposta di Mosca - ispiratrice della proposta di Trump per molti critici - che per il momento osserva in silenzio le trattative in Svizzera. Quest'ultima - ha dichiarato il portavoce del dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Nicolas Bideau - è stata contattata da entrambe le parti per facilitare i colloqui. A suo avviso, questo approccio dimostra l'importanza della Ginevra internazionale come piattaforma di negoziazione.
All'hotel Intercontinental, a pochi passi dalla missione americana a Ginevra (e pure da quella russa, precisano dei passanti con la scritta sui giubbotti 'Slava Ukraini') è tutto un via vai di diplomatici e militari. Gli europei (di Consiglio e Commissione Ue, Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna, oltre alla Nato) si confrontano per coordinare le posizioni nella hall, mentre il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, è già al piano superiore, strettamente sorvegliato, insieme al segretario dell'esercito Usa, Daniel Driscoll. I due lasciano l'albergo a metà pomeriggio. Poco prima era partita la missione ucraina. Tutti diretti nella sede permanente americana a Ginevra dove i colloqui si fanno più formali.
"Il piano potrebbe includere punti chiave per noi", twitta Zelensky dopo i primi resoconti del suo braccio destro (a Ginevra c'è anche il suo ministro della Difesa Denis Shmyhal), facendo capire che crede davvero che ci possano essere "risultati positivi". Sulla trattativa si abbatte però il verbo trumpiano, che torna a definire l'Ucraina "ingrata", senza risparmiare un attacco gli europei colpevoli, a suo dire, di acquistare "ancora petrolio dalla Russia". Dagli Usa arrivano però anche le notizie più confortanti di una apertura a rafforzare la "deterrenza post-bellica", con americani e alleati che aiuterebbero l'Ucraina a costruire un "muro" di sicurezza lungo la linea del cessate il fuoco, usando tecnologia avanzata.
Le riunioni sono state "le più produttive e significative finora", le parole di Rubio alla stampa. Al suo fianco Yermak che gli fa eco sottolineando che si sono fatti "progressi verso una pace giusta e duratura". Se ne continuerà a parlare fino a notte fonda, mentre il ministro degli Esteri ucraino aggiornerà i suoi omologhi europei. E nella notte è previsto anche un aggiornamento tra i leader, che quasi solo di Ucraina hanno discusso al G20 in Sudafrica e hanno in programma una riunione di emergenza a margine del vertice Ue-Africa in Angola.
La trattative tra le delegazioni presenti a Ginevra per discutere il piano di pace per l'Ucraina continueranno nelle prossime ore. L'ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio, spiegando che il team di Washington sta apportando "alcune modifiche" al piano. «I nostri team sono ora nelle loro stanze mentre lavoriamo su alcuni dei suggerimenti che ci sono stati offerti, quindi stiamo lavorando, apportando alcune modifiche nella speranza di ridurre ulteriormente le divergenze e avvicinarci a qualcosa che sia l'Ucraina che, ovviamente, gli Stati Uniti condividano pienamente». «Tra poco si terrà il secondo incontro - scrive su X Andriy Yermak, a capo del team ucraino - durante il quale continueremo a lavorare su proposte congiunte con il coinvolgimento dei nostri partner europei. Le decisioni definitive saranno prese dai nostri presidenti».
Poi mercoledì si rivedrà anche il gruppo dei Volenterosi in videoconferenza. Per accompagnare passo passo i progressi tra americani e ucraini e garantire non solo la sicurezza di Kiev ma pure quella europea, come sottolinea Roma nel corso di una call tra i ministri degli Esteri.