
Mosca chiede a Kiev di cedere territori ucraini prima del cessate il fuoco: lo afferma un responsabile ucraino all'Afp al termine dei colloqui a Istanbul.
Mosca chiede a Kiev di cedere territori ucraini prima del cessate il fuoco: lo afferma un responsabile ucraino all'Afp al termine dei colloqui a Istanbul.
"Potete vedere la delegazione russa che è arrivata in Turchia è di basso livello, non credo possa decidere. La nostra priorità è un cessate il fuoco pieno e incondizionato. E non credo che la delegazione russa che oggi è in Turchia possa concordarlo". Lo ha detto Volodymyr Zelensky al vertice di Tirana. "Il mondo dovrà rispondere, la sua reazione dovrà essere forte, con incluse nuove sanzioni", ha sottolineato. "Bisogna porre fine a questa guerra il prima possibile, e in modo giusto. L'Ucraina ha bisogno di pace. E la pace in Europa dipende dal fatto che l'Ucraina riesca a ottenerla". Il presidente ucraino ha poi proseguito affermando che "se si confermerà che la delegazione russa è lì solo per una recita e non è in grado di produrre alcun risultato, il mondo deve reagire. Serve una risposta forte, comprese sanzioni contro il settore energetico russo e le sue banche. La pressione deve continuare ad aumentare fino a quando non ci sarà un vero progresso". Infine, Zelensky ha detto di rammaricarsi che "Vladimir Putin ha avuto paura" a recarsi in Turchia. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Tirana chiamando il mondo ad una "forte reazione" in caso di fallimento dei colloqui di Istanbul. "La guerra deve finire il prima possibile è in modo giusto" ha sottolineato Zelensky secondo il quale il presidente americano Donald Trump "vuole la fine della guerra. Bisogna lavorare con lui".
"Potete vedere la delegazione russa che è arrivata in Turchia è di basso livello, non credo possa decidere. La nostra priorità è un cessate il fuoco pieno e incondizionato. E non credo che la delegazione russa che oggi è in Turchia possa concordarlo". Lo ha detto Volodymyr Zelensky al vertice di Tirana. "Il mondo dovrà rispondere, la sua reazione dovrà essere forte, con incluse nuove sanzioni", ha sottolineato.
È cominciato l'incontro tra le delegazioni ucraina e russa a Istanbul. Lo scrive Sky News.
La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter spera in colloqui per la pace fra Ucraina e Russia. Kiev sembra pronta a sedersi al tavolo delle trattative, ha detto al suo arrivo al vertice della Comunità politica europea (CPE) a Tirana. "Vedremo se si arriverà a una soluzione o no", ha affermato riferendosi agli incontri di Istanbul fra Mosca e Kiev. La situazione sembra però abbastanza tesa. Domenica - quando la presidente sarà a Roma per l'intronizzazione del Papa - "forse ci sarà più chiarezza", ha sottolineato. Keller-Sutter rappresenta la Svizzera nella capitale albanese per il vertice europeo. Qui incontrerà "quasi tutti". Un colloquio più lungo è previsto che la premier danese Mette Frederiksen. Copenaghen prenderà in luglio la presidenza della Consiglio dell'Unione europea per sei mesi. All'incontro di Tirana sono stati invitati 47 fra capi di governo e di Stato, così come le istituzioni europee.
Il ministero degli Esteri turco ha fatto sapere in una nota che gli incontri sull'Ucraina si terranno oggi in diversi formati. Ieri sera il ministro Hakan Fidan ha visto la delegazione russa guidata da Vladimir Medinskiy, giunta a Istanbul per colloqui con i funzionari dell'Ucraina, presso il palazzo Dolmabahce. Al termine, ha detto che oggi a Istanbul ci saranno incontri trilaterali tra turchi, ucraini e russi da una parte, e turchi, americani e ucraini dall'altra. "Si terrà un altro ciclo di incontri in diversi formati - ha precisato -. All'ordine del giorno sono previsti negoziati trilaterali tra Stati Uniti, Ucraina e Turchia e Federazione Russa, Ucraina e Turchia. Non è ancora certo - ha aggiunto - se si terrà un incontro nel formato quadrilaterale (Stati Uniti, Russia, Ucraina e Turchia)".
I negoziati tra le delegazioni di Russia e Ucraina a Istanbul inizieranno domani. Lo scrive l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass citando una fonte vicina all'organizzazione dei colloqui. "Sì, il 16 maggio", ha affermato la fonte parlando dell'avvio dei colloqui. La delegazione ucraina, guidata dal ministro della difesa Rustem Umerov, la delegazione russa, guidata da Vladimir Medinsky, e una delegazione statunitense guidata dal segretario di Stato Marco Rubio si incontreranno domani a Istanbul nell'ambito dei colloqui, riferisce Sabah, citando fonti nel ministero degli esteri di Ankara.
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato di non avere "grandi aspettative" per i colloqui tra Ucraina e Russia in programma in Turchia. "La mia valutazione è che non credo che ci sarà una svolta finché il presidente (Trump) e il presidente Putin non interagiranno direttamente su questo argomento", ha detto Rubio citato da Sky News. "Spero di sbagliarmi. Spero di sbagliarmi al 100%, ha sottolineato.
La delegazione russa ai negoziati diretti con l'Ucraina a Istanbul è pronta anche a discutere "possibili compromessi". Lo ha detto il capo dei negoziatori russi, Vladimir Medinsky, citato dall'agenzia Tass. "Siamo pronti a discutere e a riprendere il corso dei negoziati di Istanbul, pronti a possibili compromessi e a discuterne", ha sottolineato Medinsky parlando ai giornalisti davanti al consolato russo di Istanbul, in attesa dell'arrivo dei negoziatori di Kiev. A suo dire la delegazione russa è "impegnata a trovare un terreno comune" con quella ucraina per avviare trattative che portino, "presto o tardi", ad una "pace durevole". La delegazione russa, ha aggiunto Medinsky, "vede i negoziati come una continuazione del processo di pace interrotto nel 2022". Con lui, durante la breve dichiarazione, erano gli altri tre componenti della delegazione. Quest'ultima - secondo quanto riferisce l'agenzia russa Interfax - ha quindi lasciato il consolato e si è diretta al Palazzo Dolmabahce, dove sono in programma i negoziati con i rappresentanti ucraini.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che non parteciperà ai colloqui di Istanbul ma invierà una delegazione guidata dal ministro della difesa Rustem Umerov per incontrare i rappresentanti russi. A suo dire i colloqui potrebbero tenersi stasera o domani. Nella conferenza stampa dopo l'incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ad Ankara, Zelensky ha precisato che il capo del Servizio di sicurezza ucraini (SBU), Vasyl Malyuk, come anche il capo di Stato maggiore delle Forze armate, Andriy Hnatov, non parteciperanno ai negoziati, di cui Stati Uniti e Turchia saranno mediatori.
A suo avviso il leader del Cremlino, Vladimir Putin, dovrebbe "dimostrare la sua leadership" e incontrarlo personalmente. La sua assenza a Istanbul, invece, dimostra "una mancanza di rispetto personale, non solo nei confronti dell'Ucraina, ma anche nei confronti dei presidenti degli Stati Uniti e della Turchia". Zelensky, citato dall'Ukrainska Pravda, ha quindi detto: "Lui (Putin) non è qui e non è a Istanbul. Ma non possiamo girare il mondo in cerca di una persona". "Chi sono le parti in guerra? Russia e Ucraina. Chi c'è? Il segretario di Stato (americano) Rubio sì, il ministro degli esteri turco sì, il ministro degli esteri ucraino sì. E dov'è la persona corrispondente della Federazione Russa? Questa è una mancanza di rispetto non solo per l'Ucraina, è una mancanza di rispetto per tutti, prima di tutto per la Turchia, perché l'incontro si svolge qui", ha detto Zelensky.
"Nonostante il livello piuttosto basso della delegazione russa, per rispetto del presidente Trump, per rispetto dell'alto livello della delegazione turca e del presidente Erdogan, e volendo provare a compiere almeno i primi passi verso la de-escalation e la fine della guerra, ho deciso di inviare la nostra delegazione a Istanbul, anche se non al completo", ha spiegato Zelensky, citato da RBC-Ukraine. Parlando delle richieste che la delegazione presenterà ai russi, Zelensky ha dichiarato che "il cessate il fuoco è il primo elemento in agenda", ha detto Zelensky.
Se nei colloqui non si discuterà di un cessate il fuoco, la guerra non potrà avere fine. "La Russia non ritiene di dover porre fine (alla guerra), il che significa che non c'è sufficiente pressione politica, economica e di altro tipo sulla Federazione Russa", ha affermato Zelensky. "E quindi, se non ci sarà un cessate il fuoco e se non ci saranno decisioni serie, chiediamo sanzioni appropriate." Egli ha escluso concessioni a livello territoriale a favore della Russia: "la nostra posizione è nella costituzione dell'Ucraina, la Crimea è parte dell'Ucraina, la Turchia fortunatamente sostiene questa posizione", ha detto Zelensky davanti ai giornalisti. "Non possiamo parlare di questioni territoriali che violerebbero la nostra Costituzione", ha aggiunto. "Non riconosceremo i territori occupati dalla Russia." Una pace giusta "deve prevedere l'integrità territoriale dell'Ucraina", ha sottolineato ancora una volta il presidente ucraino.
Il capo di Stato turco Recep Tayyip Erdogan incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad Ankara alle 13:00 ora locale, le 12:00 in Svizzera. Lo si legge nel programma ufficiale di oggi diffuso dall'agenzia Anadolu, mentre non è chiaro se i due leader terranno una conferenza stampa congiunta. Secondo quanto riferiscono i media turchi, delegazioni di Mosca e Kiev si incontreranno invece a Istanbul per i primi colloqui diretti tra le due parti dal 2022. Il Cremlino ha annunciato che Vladimir Medinsky, consigliere del presidente Vladimir Putin, sarà a capo della delegazione russa accompagnato da un viceministro degli esteri, uno della difesa e dal generale Igor Kostyukov, direttore dei servizi d'intelligence militare.
Volodymyr Zelensky parte per la Turchia, sperando che Vladimir Putin accetti la sua richiesta di un vertice in presenza. Ma si dice pronto a "qualsiasi formato di negoziato" per porre fine alla guerra, quindi anche a trattative a livello inferiore. Del resto, alla vigilia dei colloqui, dal Cremlino non c'è ancora nessuna indicazione che il presidente guiderà la delegazione di Mosca. "Non so se verrà", ha ammesso anche Donald Trump, facendo capire che pure lui potrebbe andare se ci fosse il leader russo: "So che gli piacerebbe che fossi lì, è una possibilità", ha detto il presidente Usa.
Il capo di Stato ucraino ha messo in chiaro che Kiev deciderà i "prossimi passi" a seconda di chi rappresenterà la Russia ai colloqui, che stando agli americani potrebbero prolungarsi di due giorni. "Penso che arriveranno delle ottime notizie oggi, forse domani e forse venerdì", ha detto Trump da Doha. E il suo inviato speciale Steve Witkoff ha annunciato che si recherà a Istanbul insieme al segretario di Stato Marco Rubio proprio venerdì.
Gli ambasciatori dei Paesi membri della Ue hanno intanto dato il via libera al 17/o pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le misure, che dovranno essere approvate il 20 maggio dai ministri degli Esteri, prendono di mira quasi 200 navi della cosiddetta 'flotta ombra' russa, che si ritiene utilizzata in larga parte per le esportazioni di petrolio. Ma secondo il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, non basta. Stati Uniti ed europei, ha affermato, devono "prepararsi a imporre sanzioni devastanti" per "prendere la Russia alla gola" e costringerla a cessare le ostilità in Ucraina.
I rapporti tra Mosca e Parigi segnano del resto uno dei punti più bassi degli ultimi decenni, con il presidente Emmanuel Macron che sembra aspirare alla guida dei Paesi Volenterosi in chiave anti-russa. Durante una lunga intervista televisiva martedì sera, l'inquilino dell'Eliseo ha ipotizzato tra l'altro lo schieramento di testate atomiche francesi in Polonia, provocando la reazione del Cremlino. "La proliferazione di armi nucleari in Europa non favorirà la sicurezza, la prevedibilità e la stabilità nel continente", ha commentato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov.
Una fonte dell'ambasciata ucraina ad Ankara ha confermato all'ANSA che il primo impegno di Zelensky domani in Turchia sarà un incontro con il presidente Recep Tayyip Erdogan ad Ankara. Nel caso in cui Putin arrivi a Istanbul, i presidenti ucraino e turco si sposteranno dalla capitale alla città sul Bosforo. Kiev non ha fatto sapere chi comporrà la sua delegazione nel caso ciò non dovesse avvenire.
Quanto alla Russia, Peskov ha detto che ancora non sono arrivate "le istruzioni dal presidente", e quindi non si sa chi farà parte della delegazione russa. Da ieri si rincorrono voci e smentite. Oggi l'autorevole quotidiano Kommersant scrive di aver saputo che non sarà presente il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, che 24 ore prima veniva dato come probabile capo delegazione. Leonid Slutsky, il presidente della commissione Affari internazionali della Duma che aveva partecipato alle ultime trattative dirette con gli ucraini nel 2022, non ha voluto dire se anche questa volta sarà tra i negoziatori, ma ha anticipato che tra gli argomenti in discussione potrebbe esservi uno scambio totale di prigionieri. Il consigliere presidenziale Yuri Ushakov, anch'egli indicato come possibile membro del team russo, ha detto che sul tavolo vi saranno questioni "politiche e molte questioni tecniche", e da questo dipenderà la composizione della squadra russa.
Commentando l'apertura dei negoziati diretti, la Cina ha intanto affermato di avere sostenuto "la risoluzione della crisi attraverso il dialogo e la negoziazione fin dal primo giorno del conflitto". Sempre da Pechino il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, arrivato in Cina dopo un colloquio a Mosca con il leader russo nei giorni scorsi, ha detto che avrebbe cercato di tornare a parlargli per dirgli: "Ehi, compagno Putin, vai a Istanbul e negozia, per l'amor di Dio". Per diverse ore si è parlato a Mosca di un possibile nuovo colloquio tra i due durante una sosta di Lula nella capitale russa sulla via del ritorno in Brasile. Ma il presidente brasiliano è atterrato e poi ripartito senza vedere Putin.
Via libera dei Rappresentanti Permanenti dei 27 Paesi Ue (Coreper II) al 17/esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, a quanto si apprende. Le nuove misure europee, oltre a colpire nuovamente la cosiddetta 'flotta ombra' di Mosca, prevedono anche sanzioni relative alle attività ibride della Russia, alle violazioni dei diritti umani e all'uso di armi chimiche. Vengono aggiunte circa 30 imprese, coinvolte nell'evasione delle sanzioni, in particolare nel settore dei beni a duplice uso, civile e militare. Queste imprese dovranno affrontare nuove restrizioni commerciali. Ci sono poi altre 75 sanzioni individuali per persone e aziende legate al complesso dell'industria militare russa. Viene inoltre fornita la base giuridica per sanzionare la flotta che distrugge cavi sottomarini, aeroporti o server (beni materiali) e per sanzionare chi agevola finanziariamente lo sforzo bellico. È delineata una nuova base giuridica per i canali russi di propaganda: vengono colpiti oltre 20 entità e individui che diffondono disinformazione.
Per le violazioni dei diritti umani (Navalny Act), vengono previste sanzioni contro giudici e pubblici ministeri coinvolti nei casi Navalny e Kara Murza (20 individui in tutto). Nel campo delle armi chimiche, viene vietata l'esportazione di sostanze utilizzate nella produzione di missili. Il pacchetto di sanzioni è passato come punto uno, senza discussione, riferiscono fonti diplomatiche: dovrebbe essere adottato formalmente dal Consiglio Affari Esteri lunedì prossimo, 20 maggio.
"Sto pensando di volare all'incontro di Istanbul, c'è una possibilità se penso che accadranno delle cose": lo ha detto il presidente statunitense Donald Trump riferendosi ai colloqui previsti tra Ucraina e Russia in Turchia giovedì. Il tycoon ha detto che si aspetta la presenza sia del presidente russo Vladimir Putin sia del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Precedentemente il presidente statunitense aveva dichiarato alla Casa Bianca che "L'incontro in Turchia sull'Ucraina giovedì sarà molto importante e ne usciranno cose buone".
La Russia respinge ogni "ultimatum" su un cessate il fuoco in Ucraina. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall'agenzia Ria Novosti. La proposta del presidente russo Vladimir Putin per negoziati diretti russo-ucraini ha "il sostegno dei leader di molti Paesi" compresi quelli del Brics, di cui fa parte la Cina, ha detto Peskov. Il portavoce ha sottolineato che anche il presidente statunitense Donald Trump ha chiesto all'Ucraina di partecipare a colloqui diretti senza condizioni come proposto da Mosca.
"Attendiamo un cessate il fuoco completo e duraturo, a partire da domani, per fornire la base necessaria alla diplomazia. Non ha senso prolungare le uccisioni. E aspetterò Putin in Turchia giovedì. Personalmente. Spero che questa volta i russi non cerchino scuse". Lo ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
"Il presidente Putin non vuole avere un cessate il fuoco con l'Ucraina ma vuole vedersi giovedì in Turchia per negoziare una possibile fine di questo bagno di sangue. L'Ucraina dovrebbe accettare immediatamente". Lo afferma il presidente americano Donald Trump sulla sua rete sociale Truth. Egli sottolinea che accettando Kiev avrebbe modo di determinare "se un accordo è possibile. Se non lo è i leader europei e gli Stati Uniti sapranno come stanno le cose e potranno procedere. Inizio a dubitare che l'Ucraina farà un accordo con Putin, che è troppo impegnato a celebrare la vittoria della Seconda Guerra Mondiale, che non sarebbe stata vinta senza gli Stati Uniti".
"Prima un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni e poi, durante questo periodo, si passa a una discussione di pace globale. Non il contrario". Lo afferma Keith Kellogg, l'inviato speciale di Donald Trump per l'Ucraina, replicando indirettamente al presidente russo Vladimir Putin.
È terminato alla mezzanotte di sabato (le 23 in Italia) il cessate il fuoco unilaterale di 72 ore annunciato dalla Russia in occasione della parata del 9 maggio per celebrare gli 80 anni dalla vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. Secondo Kiev, la tregua è stata ampiamente disattesa, con centinaia di violazioni da parte delle forze russe. L’Ucraina, che non ha mai riconosciuto ufficialmente la pausa nei combattimenti, ha definito la misura una “manovra teatrale” e ha ribadito la richiesta di un cessate il fuoco di almeno 30 giorni.
In questo contesto, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che chiederà al collega turco Recep Tayyip Erdogan di organizzare nuovi colloqui diretti tra Mosca e Kiev per il 15 maggio a Istanbul. “La nostra proposta è sul tavolo – ha dichiarato Putin – e la decisione spetta ora alle autorità ucraine e ai loro curatori. Chi vuole la pace non può fare a meno di sostenerla”. Putin ha inoltre accusato Kiev di aver respinto varie offerte di cessate il fuoco, incluso l’ultimo tentativo di tre giorni. “Nonostante tutto – ha affermato in una dichiarazione notturna riportata dall’agenzia Ria Novosti – proponiamo di riprendere i negoziati diretti, senza precondizioni, a Istanbul, dove si erano tenuti e poi interrotti nel 2022”.
Il presidente russo ha usato toni duri nei confronti delle autorità ucraine e dei cosiddetti “Paesi volenterosi” che, nelle ultime ore, hanno lanciato un ultimatum a Mosca, minacciando nuove sanzioni se non sarà accettato un cessate il fuoco prolungato. “Stanno ancora cercando di parlarci in modo rozzo e tramite ultimatum”, ha detto, definendo “villano” l’atteggiamento di alcuni Stati europei.Nonostante la retorica aggressiva, Putin ha espresso ottimismo per il futuro: “Siamo fiduciosi che, prima o poi, ci muoveremo verso il ripristino di relazioni costruttive con gli Stati europei, anche con quelli che oggi mantengono una retorica antirussa e agiscono in modo ostile”. Infine, il leader del Cremlino ha ribadito l’impegno della Russia per colloqui “seri” volti a eliminare le cause profonde del conflitto e stabilire una pace “duratura”. Resta da vedere se Kiev accetterà l’invito o se la distanza tra le due parti continuerà a crescere.
"Stiamo ricevendo molte dichiarazioni contraddittorie dall'Europa. Sono in gran parte di natura conflittuale, piuttosto che orientate a tentativi di rilanciare le nostre relazioni". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov parlando con i giornalisti dopo la riunione a Kiev del gruppo dei volenterosi, che ha chiesto a Mosca una tregua di 30 giorni in Ucraina. Lo riportano le agenzie russe. Putin, ha aggiunto Peskov, ha ripetutamente detto di essere aperto a contatti con i leader stranieri. Allo stesso tempo il portavoce ha avvertito che "è molto difficile isolare la Russia, che rappresenta una parte molto ampia del mondo".
"Indubbiamente gli europei si sono innervositi per quanto accaduto a Mosca il 9 maggio. Gli europei sono irritati da questa importante concentrazione internazionale attorno al Giorno della Vittoria, da quell'orgoglio per la vittoria sul nazismo. Questa è l'ideologia condivisa dai paesi rappresentati in Piazza Rossa. Questo continua a infastidire gli europei", ha dichiarato Peskov, riferendosi alla partecipazione di leader stranieri alla parata del 9 maggio.
"Al termine dell'incontro abbiamo parlato tutti insieme con il presidente Trump e abbiamo concordato la nostra visione comune". Lo fa sapere Volodymyr Zelensky delineando un piano d'azione in 4 punti. Per prima cosa la Russia deve accettare il cessate il fuoco incondizionato per 30 giorni. Poi deve proseguire il rafforzamento delle forze di difesa dell'Ucraina (un elemento chiave delle garanzie di sicurezza dovrebbe essere anche il contingente di supporto). Se la Russia rifiuta si dovranno applicare sanzioni più severe al settore energetico e bancario. Infine continuerà il lavoro sull'uso efficace dei beni russi congelati.