
"Un incontro fra Trump e Putin non è completamente escluso": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, precisando però che è necessario vedere interesse e azioni da parte della Russia per mettere fine alla guerra in Ucraina.

"Un incontro fra Trump e Putin non è completamente escluso": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, precisando però che è necessario vedere interesse e azioni da parte della Russia per mettere fine alla guerra in Ucraina.
Oggi, intorno 18 ore lituana (le 17 in Svizzera), un SU-30 e un IL-78 russi hanno brevemente violato lo spazio aereo della Lituania nei pressi del confine tra il Paese baltico e l'oblast di Kaliningrad. Durante la loro presenza nello spazio aereo lituano, i due aerei sono stati scortati da due Eurofighter Typhoon dell'aeronautica militare spagnola.
"Questa sera, aerei militari russi hanno violato lo spazio aereo lituano. Si tratta di una palese violazione del diritto internazionale e dell'integrità territoriale della Lituania. Ancora una volta, ciò conferma l'importanza di rafforzare la difesa aerea europea". Lo rende noto su X il presidente lituano Gitanas Nausėda. "Il ministero degli Esteri - aggiunge - convocherà i rappresentanti dell'ambasciata russa per protestare contro comportamenti sconsiderati e pericolosi".
"Probabilmente" il presidente americano Donald Trump "sta parlando di rinviare questo incontro. Il dialogo è sempre meglio di qualsiasi scontro, di qualsiasi disputa o a maggior ragione di una guerra": lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, ripreso dalla Tass, commentando le parole di Trump, che ieri ha annunciato di aver al momento cancellato il possibile vertice con Putin che sia Mosca sia Washington prevedevano a Budapest. "Per questo motivo abbiamo sempre sostenuto la continuazione del dialogo, anche ora", ha aggiunto Putin.
Le nuove sanzioni alla Russia annunciate da Donald Trump sono un atto ostile e non rafforzano le relazioni russo-americane. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass. Le sanzioni alle compagnie petrolifere russe sono un tentativo di mettere pressione su Mosca, ma nessun Paese che abbia rispetto di se stesso fa mai niente sotto pressione, ha aggiunto Putin.
Le principali compagnie petrolifere statali cinesi hanno sospeso gli acquisti di petrolio russo trasportato via mare dopo che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a Rosneft e Lukoil, le due maggiori compagnie petrolifere di Mosca, hanno affermato oggi diverse fonti commerciali. Lo scrive Reuters in un'esclusiva sul suo sito.
La mossa arriva mentre le raffinerie in India, il maggiore acquirente di petrolio russo trasportato via mare, sono pronte a ridurre drasticamente le loro importazioni di greggio da Mosca, per conformarsi alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte del Cremlino.
Le compagnie petrolifere nazionali cinesi PetroChina, Sinopec, Cnooc e Zhenhua Oil si asterranno, scrive Reuters, dal commerciare petrolio russo trasportato via mare, almeno nel breve termine, a causa della preoccupazione per le sanzioni, hanno affermato le fonti. Le quattro aziende non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento. Sebbene la Cina importi circa 1,4 milioni di barili di petrolio russo al giorno via mare, la maggior parte di questo viene acquistato da raffinerie indipendenti, tra cui piccoli operatori noti come "teiere", anche se le stime degli acquisti da parte delle raffinerie statali variano notevolmente.
Il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha affermato su Telegram che gli Usa sono "gli avversari" della Russia e che il "pacificatore" Trump "si è ormai imbarcato sul sentiero di guerra contro la Russia". "Se qualcuno dei numerosi commentatori avesse ancora qualche illusione, eccolo qui. Gli Usa - afferma - sono il nostro avversario, e il loro loquace 'paciere' si è ormai schierato sul sentiero di guerra contro la Russia". "Diranno, naturalmente, che non ha potuto fare a meno di subire pressioni al Congresso, ecc. Questo non cambia il punto: le decisioni prese sono un atto di guerra contro la Russia".
Mosca ritiene che le sanzioni annunciate da Donald Trump su Rosneft e Lukoil non provocheranno problemi alla Russia, che ha sviluppato una "immunità" alle restrizioni occidentali. Le sanzioni sono anzi "assolutamente controproducenti", ha invece affermato il ministero degli Esteri, citato dall'agenzia Tass. "Per noi - ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova - non sorgeranno particolari problemi in relazione alla decisione del Dipartimento del Tesoro Usa. Il nostro Paese ha sviluppato un'immunità stabile alle restrizioni occidentali e continuerà a sviluppare con sicurezza il proprio potenziale economico e quello politico".
Gli Usa anno annunciato nuove sanzioni contro i giganti energetici russi Rosneft e Lukoil. "Sono state causate dal rifiuto di Vladimir Putin di mettere fine a una guerra senza senso", si legge nella nota dell'amministrazione americana.
Donald Trump continua ad assicurare che la guerra in Ucraina sarà "risolta". In un bilaterale con il segretario generale della Nato nello Studio Ovale ha ribadito che pensava "fosse più facile del Medio Oriente". "Ho pensato che fosse il momento giusto per nuove sanzioni contro la Russia", ha detto Trump a Mark Rutte nello Studio Ovale. "Putin e Zelensky vogliono la pace", ha ribadito. "Spero che le enormi sanzioni contro la Russia durino poco". "Ho cancellato l'incontro con Putin, non saremmo arrivati dove volevo arrivare", ha detto ancora Trump. "Lo incontrerò in futuro", ha aggiunto.
Israele ha restituito a Gaza i corpi di 30 palestinesi, portando il numero totale di persone consegnate nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco a 195, ha dichiarato il ministero della salute nel territorio controllato da Hamas. In base all'accordo mediato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Israele avrebbe dovuto restituire i corpi di 15 palestinesi per ogni israeliano deceduto restituito. L'esercito israeliano ha dichiarato che i resti di altri due ostaggi restituiti ieri da Gaza sono stati identificati come quelli di Aryeh Zalmanovich e del sergente maggiore Tamir Adar.
Non ci sono piani per un incontro "nell'immediato futuro" tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello russo Vladimir Putin. Cinque giorni dopo la lunga telefonata fra i due leader, in cui avevano ipotizzato un nuovo faccia a faccia a Budapest entro due settimane, tutto potrebbe essere rimesso in discussione sui negoziati di pace in Ucraina. La dichiarazione di un "alto funzionario" della Casa Bianca fa seguito a un colloquio telefonico fra Serghei Lavrov e Marco Rubio - definito dalla stessa fonte "produttiva" - ma durante il quale il ministro degli Esteri russo ha detto chiaramente al segretario di Stato americano che Mosca rimane contraria a un cessate il fuoco immediato, auspicato nei giorni scorsi da Trump e chiesto oggi in una dichiarazione congiunta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e dai principali leader europei. Quanto al possibile nuovo vertice tra Usa e Russia, "né il presidente Trump, né il presidente Putin hanno indicato date precise. Serve preparazione, una preparazione seria", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Secondo Lavrov, un semplice congelamento dei combattimenti farebbe "dimenticare le cause profonde di questo conflitto", che vanno affrontate nelle trattative di pace. Prima fra queste, secondo la Russia, l'espansione della Nato ad est, fino al possibile ingresso nell'Alleanza Atlantica dell'Ucraina, che Mosca vede come una minaccia diretta alla propria sicurezza. Una cessazione immediata dei combattimenti, inoltre, andrebbe contro gli "accordi raggiunti durante le lunghe trattative" fra Putin e Trump al vertice di Ferragosto in Alaska, ha insistito Lavrov, che nel febbraio scorso aveva aveva elogiato il presidente Usa come "l'unico leader occidentale" ad aver compreso i timori russi. E proprio in Alaska, aggiunge il capo della diplomazia di Mosca, anche Trump aveva sostenuto che "serve una pace duratura e sostenibile e non un immediato cessate il fuoco".
Il ministro russo degli Esteri Serghei Lavrov ha detto che la Russia è contraria a una cessazione immediato delle ostilità in Ucraina, affermando che nel vertice con Vladimir Putin in Alaska, anche il presidente statunitense Donald Trump aveva sostenuto che "serve una pace duratura e sostenibile e non un immediato cessate il fuoco". "Noi restiamo fedeli a questa formula, e io l'ho confermata ieri al segretario di Stato Usa Marco Rubio", ha aggiunto Lavrov, citato dall'agenzia Tass. La Russia - ha detto Lavrov - è contro un cessate il fuoco immediato in Ucraina perché ciò significherebbe "dimenticare le cause profonde di questo conflitto". Una cessazione immediata dei combattimenti, inoltre, andrebbe contro gli "accordi raggiunti durante le lunghe trattative" fra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente statunitense Donald Trump al vertice di Ferragosto in Alaska, sottolinea Lavrov, citato da Interfax. Il presidente Usa aveva chiesto un congelamento del conflitto sull'attuale linea del fronte.

Durante l'incontro alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky il presidente Usa avrebbe esortato il leader ucraino ad accettare le condizioni imposte dalla Russia per porre fine alla guerra, avvertendo che Putin aveva dichiarato che avrebbe "distrutto" l'Ucraina se non avesse accettato.
Lo scrive il Financial Times parlando di un incontro sfociato più volte in una "lite furibonda". Secondo le fonti, Trump ha gettato via le mappe della linea del fronte in Ucraina, ha insistito affinché Zelensky consegnasse l'intero Donbass a Putin e ha ribadito i punti chiave espressi dal leader russo nel loro colloquio del giorno prima.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dal canto suo detto a Donald Trump di "essere pronto" ad andare a Budapest, dove il presidente americano ha annunciato che incontrerà il leader russo Vladimir Putin. In un'intervista a Nbc, Zelensky ha definito Putin un "terrorista" ma ha ribadito la sua disponibilità a incontrare lo zar di persona. "Se vogliamo davvero una pace giusta e duratura, abbiamo bisogno di entrambe le parti in questa tragedia", ha detto. "Come si possono raggiungere degli accordi senza che noi ci parliamo?". Alla domanda se avrebbe insistito per andare a Budapest, Zelensky ha risposto di aver detto a Trump: "Sono pronto".
Dieci persone sono rimaste ferite in un attacco con un drone nella comunità Shakhtarska del distretto di Synelnyky, nella regione di Dnipropetrovsk in Ucraina. Lo ha riferito su Telegram il capo a interim dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Vladyslav Haivanenko, come riportato da Ukrinform. "Una donna è in gravi condizioni. Gli appartamenti di tre alti edifici sono andati a fuoco", ha aggiunto. Secondo Haivanenko, anche un'abitazione privata nella comunità di Mezhyvska è stata colpita, mentre le infrastrutture sono state danneggiate nella comunità di Mykolaivska. Le truppe russe hanno sparato con l'artiglieria e utilizzato droni nella regione di Nikopol. Il capoluogo del distretto e la comunità di Pokrovska hanno subito danni. In quest'ultima, il tetto di un'abitazione privata ha preso fuoco.

Le difese aeree russe hanno abbattuto 45 droni ucraini in diverse regioni durante la notte, lo ha dichiarato, riporta la Tass, il Ministero della Difesa. "Le difese aeree - riferisce il ministero - hanno intercettato e distrutto 45 droni ucraini: 12 sulla regione di Samara, 11 sulla regione di Saratov, cinque sulla regione di Rostov, cinque sulla regione di Voronezh, tre sulla Repubblica di Crimea, due sulla regione di Bryansk, due sulla regione di Lipetsk, uno sulla regione di Volgograd, uno sulla regione di Orenburg, uno sulla regione di Ryazan, uno sulla regione di Tver e uno sulla regione di Tula".
L'incontro fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca si è concluso dopo oltre 2 ore. "Zelensky è un leader forte che ne ha passate molte, è un onore averlo qui", ha esordito il tycoon, facendo anche i complimenti al suo omologo per la "bellissima giacca nera", indossata nelle ultime due visite dopo le critiche per il precedente look non consono allo Studio Ovale. Successivamente è però arrivata l'ennesima giravolta di Trump, quella sui Tomahawk. "Darli a Kiev sarebbe un'escalation. Inoltre, anche noi ne abbiamo bisogno. Non vogliamo dare via cose che servono per la nostra difesa", ha messo le mani avanti il presidente Usa.
Fino a due giorni fa Trump sembrava invece intenzionato a fornire i missili, tanto da aver raccontato di aver minacciato Putin nella loro ultima telefonata chiedendogli: "Cosa dici se mando a Kiev 2'000 Tomahawk?" Ora però "Putin vuole che la guerra finisca", assicura il presidente statunitense con toni ottimistici, riferendo che le cose "stanno andando abbastanza bene", che "sono stati fatti grandi progressi" e che ci sono "ottime chance" di mettere fine al conflitto. Ne discuterà con lo "zar" a Budapest, città che ha proposto "perché mi piace Orban".
Il nuovo vertice tra i presidenti statunitense Donald Trump e russo Vladimir Putin "potrebbe davvero aver luogo entro due settimane o poco dopo", ha confermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo che "c'è un'intesa generale" e "non bisogna rimandare nulla a lungo termine". Il Cremlino afferma che la preparazione del possibile incontro tra i due leader sarà fatta "per fasi", riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Tass. "Ci sono molte questioni: è necessario istituire una squadra di negoziazione", ha dichiarato Peskov. "L'idea è che il ministro degli esteri Sergej Lavrov e il segretario di stato (statunitense Marco) Rubio inizino a lavorare sulla questione", ha aggiunto Peskov. "Prima si telefoneranno e si incontreranno, discuteranno l'intero argomento, tutte le questioni, e inizieranno a discuterne".
Putin ha avuto stamane una conversazione telefonica con il primo ministro ungherese Viktor Orban in vista del vertice con Trump, previsto a Budapest, la capitale magiara, ha aggiunto Peskov, citato dall'agenzia di stampa non governativa russa Interfax. Orban stamani aveva annunciato la telefonata con Putin in un'intervista all'emittente pubblica ungherese Kossuth Radio. "Ieri Trump ha avuto un colloquio proficuo con il presidente russo, i ministri degli esteri stanno cercando di risolvere le questioni in sospeso e poi potranno incontrarsi a Budapest una settimana dopo", ha spiegato Orban, ribadendo che si sta anche "ultimando l'incontro ufficiale tra Ungheria e Stati Uniti a Washington". Budapest è "l'unico posto in Europa oggi in cui un simile incontro può aver luogo" perché l'Ungheria è "quasi l'unico paese a favore della pace in Europa". Interrogato sul fatto che l'incontro a Budapest tra Putin e Trump potesse rappresentare un colpo per l'UE, Orban ha indicato di "comprendere la curiosità di tutti", ma che "questo incontro non riguarderà noi, riguarda la pace".
L'UE però saluta l'iniziativa. "La presidente Ursula Von der Leyen accoglie ogni passo per una pace duratura in Ucraina. Qualsiasi incontro che muove su un processo di pace giusta e duratura per l'Ucraina è il benvenuto. Se l'incontro si terrà e andrà in questa direzione è il benvenuto", ha affermato Olof Gill, portavoce della Commissione europea in merito al programmato incontro Putin-Trump a Budapest. Putin e Lavrov sono inclusi nelle sanzioni "sul congelamento dei beni, ma non specificamente su divieti di viaggio". "L'incontro (tra Putin e Trump a Budapest) non è stato confermato e non commenteremo gli scenari ipotetici, ma se dovesse accadere di fatto, non ci sono divieti di viaggio di per sé", ha detto dal canto suo la portavoce dell'esecutivo comunitario Anitta Hipper. Quanto al mandato di arresto della Corte penale internazionale (CPI) ci sono "potenziali deroghe che gli stati membri possono concedere, ma tali deroghe devono essere emesse dagli stati membri individualmente".
Il corrispondente di guerra dell'agenzia di Stato russa Ria Novosti Ivan Zuyev è stato ucciso nella regione di Zaporizhzhia e il suo collega Yuri Voitkevich è rimasto gravemente ferito. Lo rende noto la stessa agenzia russa, sul suo sito, dichiarando che il reporter "è morto durante un incarico giornalistico a causa di un attacco di un drone ucraino". "Ivan Zuev ha lavorato per Ria Novosti per diversi anni e la sua professionalità è stata ripetutamente riconosciuta con premi dipartimentali e statali. A marzo ha ricevuto un encomio presidenziale", ricorda l'agenzia.

Volodymyr Zelensky è atterrato a Washington. Lo ha riferito la delegazione ucraina all'Afp. Il presidente ucraino incontrerà domani Donald Trump che nelle scorse ore ha avuto un colloquio telefonico con il leader russo Vladimir Putin.
"Domani è previsto un incontro con il presidente Trump e ci aspettiamo che lo slancio di contenimento del terrorismo e della guerra, che ha avuto successo in Medio Oriente, contribuisca a porre fine alla guerra della Russia contro l'Ucraina." Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al suo arrivo a Washington. "Putin non è certo più coraggioso di Hamas o di qualsiasi altro terrorista. Il linguaggio della forza e della giustizia funzionerà inevitabilmente anche contro la Russia. Possiamo già vedere che Mosca si sta affrettando a riprendere il dialogo non appena ha sentito dei Tomahawk", aggiunge.
"Ho appena parlato al telefono con il presidente Donald Trump. Sono in corso i preparativi per il vertice di pace tra Stati Uniti e Russia. L'Ungheria è l'isola della pace!". Lo scrive su X il premier ungherese Viktor Orban.
"Putin ha ribadito la sua tesi secondo cui i Tomahawk non cambieranno la situazione sul campo di battaglia, ma provocheranno danni significativi alle relazioni tra i nostri Paesi, per non parlare delle prospettive di una soluzione pacifica". Lo ha dichiarato il consigliere del Cremlino per la politica estera, Yuri Ushakov, parlando della telefonata tra i presidenti di Russia e Usa, Vladimir Putin e Donald Trump e riferendosi all'eventualità che missili americani Tomahawk siano forniti alle forze armate ucraine. Lo riporta la Tass.
"Il presidente Putin e io ci incontreremo poi in una località concordata, Budapest, in Ungheria, per valutare se possiamo porre fine a questa 'ingloriosa' guerra tra Russia e Ucraina: lo scrive Donald Trump su Truth dopo il colloquio telefonico con Putin. "Ho appena concluso la mia conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin ed è stato molto produttiva", scrive Trump. Putin, prosegue, "si è congratulato con me e con gli Stati Uniti per il grande traguardo della pace in Medio Oriente, qualcosa che, ha detto, è stato sognato per secoli. Credo davvero che il successo in Medio Oriente ci aiuterà nei negoziati per porre fine alla guerra con Russia e Ucraina", aggiunge Trump, secondo cui la conversazione di oggi ha "fatto grandi progressi".