Live Guerra in Ucraina
"Il piano di pace non prevede che l'Ucraina rinunci alla Nato"
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12 ore fa
Tutti gli aggiornamenti sul conflitto.
5 ore fa
Kiev rivendica il raid sulla fabbrica di gomma
A scrivere dell'attacco lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine.

Le forze ucraine hanno rivendicato l'attacco che stanotte ha colpito gli impianti di uno stabilimento di gomma sintetica di Yefremov, nella regione russa di Tula, sottolineando che si tratta di una fabbrica specializzata nella produzione di componenti per esplosivi al plastico e combustibile solido per missili. Inoltre, Kiev ha colpito centri di stoccaggio e manutenzione per imbarcazioni senza pilota nella zona di Myrnyi, nella Crimea occupata. Lo ha rivendicato lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine citato da Ukrinform. Secondo quanto affermato, nello stabilimento di Yefremov sono state registrate esplosioni e un incendio di vasta portata.


5 ore fa
"Zelensky apre a una zona demilitarizzata nell'Ucraina dell'est"
Lo riportano i media.

Volodymyr Zelensky apre alla possibilità di una zona demilitarizzata nell'est dell'Ucraina nell'ambito di un possibile accordo di pace con la Russia. Secondo quanto riportano il Financial Times e il New York Times, il presidente ucraino è pronto a ritirare le sue truppe dalle aree della regione orientale del Donetsk sotto il controllo di Kiev e a trasformarle in una zona demilitarizzata. L'offerta di Zelensky è subordinata alla condizione che la Russia ritiri le proprie truppe da un'area di territorio di pari estensione nel Donetsk. "Le aree da cui le nostre truppe di ritirerebbero sarebbero sotto la nostra amministrazione perché si tratterebbe di un'area economica libera e ci deve essere qualcuno responsabile", ha detto Zelensky, spiegando che il formato dell'area economica libera è un compromesso fra Mosca che vuole che Kiev ceda il Donbass e l'Ucraina che rifiuta di cedere il suo territorio.

10 ore fa
Il Cremlino: "Russia e Usa hanno idee simili sull'esito della questione ucraina"
Secondo il viceministro degli Esteri russo, se si confronta la situazione prima dell'arrivo dell'amministrazione Trump alla Casa Bianca con quella attuale, il passo avanti "è significativo".

Il viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, ha dichiarato che Mosca e Washington hanno opinioni molto simili su quale potrebbe essere il quadro per gli accordi per una soluzione della crisi ucraina. "A quanto ho capito, c'è una somiglianza significativa nelle loro opinioni", ha affermato in un'intervista a Interfax commentando le recenti dichiarazioni secondo cui la Russia e gli Stati Uniti sarebbero sulla soglia di una soluzione ucraina.

Il confronto

"Questo non dovrebbe essere inteso come l'aspettativa che venga firmato un pacchetto di documenti in questo momento", ha dichiarato il viceministro. "Ma se confrontiamo la situazione prima dell'arrivo dell'amministrazione Trump alla Casa Bianca con quella attuale, questo è un passo avanti significativo", ha aggiunto Ryabkov.

12 ore fa
"Il piano di pace non prevede che l'Ucraina rinunci alla Nato"
Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Il piano americano per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina non pretende che Kiev rinunci formalmente alla Nato. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando ai giornalisti nella capitale ucraina. Zelensky ha poi detto che l'ultima versione del piano prevede il congelamento del fronte lungo le linee attuali e l'avvio di discussioni sulla creazione di zone demilitarizzate. "La linea di dispiegamento delle truppe alla data dell'accordo è la linea di contatto de facto riconosciuta", ha affermato Zelensky. "Un gruppo di lavoro si riunirà per determinare il ridispiegamento delle forze necessario per porre fine al conflitto, nonché per definire i parametri di possibili future zone economiche speciali", ha aggiunto.

In attesa della risposta russa

In seguito il presidente ha dichiarato che, in base al piano, l'Ucraina organizzerà le elezioni presidenziali il prima possibile dopo la firma dell'accordo per porre fine all'invasione russa. Il leader ucraino ha aggiunto di aspettarsi che Mosca risponda già oggi all'ultima versione della bozza di proposta concordata tra Washington e Kiev per porre fine alla guerra. "Riceveremo la risposta russa dopo che la parte americana avrà parlato con loro", ha detto Zelensky ai reporter, mentre illustrava i dettagli del nuovo piano in 20 punti elaborato durante i colloqui del fine settimana a Miami.

"Non c'è consenso sui territori e sulla centrale di Zaporizhzhia"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky afferma che non c'è consenso con gli Stati Uniti sui territori e sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia nell'ultimo piano di pace. Quest'ultimo prevede che Stati Uniti, Ucraina e Russia gestiscano la centrale nucleare, ha affermato Zelensky in un incontro con i giornalisti. "Non abbiamo raggiunto un consenso con la parte americana riguardo al territorio della regione di Donetsk e alla centrale nucleare di Zaporizhzhia", ha affermato, aggiungendo che "siamo pronti per un incontro con gli Stati Uniti a livello di leader per affrontare questioni delicate"

un giorno fa
Zelensky: "Massiccio attacco russo, 30 missili e 650 droni"
Lo scrive su Telegram il presidente ucraino.

"Da ieri notte la Russia sta lanciando un massiccio attacco all'Ucraina, soprattutto alla nostra energia, alle infrastrutture civili, praticamente a tutta l'infrastruttura della vita. Sono già stati lanciati più di 650 droni. Più di trenta missili". Lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky spiegando che sono state prese di mira 13 regioni. "Al momento gran parte del territorio ucraino è ancora in stato di allerta aerea. Purtroppo, ci sono state delle vittime. Nella regione di Kiev una donna è stata uccisa da un drone. È nota la morte di una persona nella regione di Khmelnytskyi. Nel Zhytomyr è morto un bambino di 4 anni", ha scritto Zelensky. "L'attacco russo di stanotte segnala molto chiaramente le priorità russe. Un attacco prima di Natale, quando le persone vogliono semplicemente stare con i loro cari, a casa, in sicurezza - ha affermato il leader ucraino -. Un attacco praticamente in pieno svolgimento dei negoziati che si stanno conducendo per porre fine a questa guerra. (Il presidente russo Vladimir) Putin non riesce a riconciliarsi con l'idea di dover smettere di uccidere. E questo significa che il mondo non sta facendo abbastanza pressione sulla Russia. Ora dobbiamo reagire."

"Dobbiamo essere impegnati nella difesa della vita"

"Dobbiamo continuare a spingere la Russia verso la pace e la sicurezza garantita. Non dobbiamo dimenticare che ogni giorno - nei giorni feriali e nelle festività - l'Ucraina protegge la vita delle persone. La difesa aerea per l'Ucraina, il finanziamento per l'acquisto di armi, la fornitura di attrezzature energetiche - tutti questi processi non si fermano nei fine settimana. Dobbiamo essere impegnati nella difesa della vita, per raggiungere finalmente la pace", conclude Zelensky. Stando al Ministero dell'energia ucraino i bombardamenti russi hanno lasciato tre regioni - Rivne, Ternopil e Khmelnytskyi - "quasi completamente senza elettricità". Nella regione di Odessa, viene aggiunto, sono in corso interventi per porre rimedio a diversi gravi danni alle infrastrutture energetiche della regione, che hanno lasciato un numero significativo di persone senza elettricità.

Mosca, "risposta a attacchi terroristici ucraini"

Il ministero della difesa russo ha informato che questa mattina le forze armate hanno "lanciato un massiccio attacco con armi di precisione a lungo raggio, terrestri e aeree, tra cui missili ipersonici aerobalistici Kinzhal". Sono state colpite "le imprese del complesso militare-industriale ucraino e gli impianti energetici che supportano le loro attività". L'attacco, precisa il ministero russo, è stato effettuato "in risposta agli attacchi terroristici dell'Ucraina contro obiettivi civili in Russia". Tutti gli obiettivi designati, secondo Mosca, sono stati colpiti. Il Ministero, citato dall'agenzia di stampa Tass, ha anche riferito che stanotte le difese aeree hanno intercettato e distrutto 29 droni ucraini sulle regioni russe. Fonti locali affermano che è stato colpito l'impianto petrolchimico di Stavrolen a Budyonnovsk, situato nel territorio russo di Stavropol. Foto e video pubblicati sulle reti sociali sembrano mostrare grandi fiamme che si alzano dall'impianto. Il ministero ha dichiarato in seguito sul Telegram che "tra le 07.00 e le 09.00 (ora di Mosca, tra le 05.00 e le 07.00 in Svizzera), i sistemi di allerta della difesa aerea hanno distrutto 15 droni ucraini". In particolare sono stati abbattuti 14 droni nella regione di Belgorod e uno nella regione di Voronezh. Sempre oggi il ministero della difesa russo ha annunciato che "le unità del raggruppamento di forze Vostok hanno continuato la loro avanzata tra le difese nemiche e hanno liberato il villaggio di Andreevka nell'Oblast di Dnipropetrovsk".

2 giorni fa
Zelensky: "Ci aspettiamo massicci attacchi russi a Natale"
Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky.

La Russia potrebbe ricorrere ad attacchi massicci contro l'Ucraina durante il periodo natalizio: lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky in un incontro con i diplomatici, secondo quanto riporta Rbc Ukraine. Secondo il presidente i segnali provenienti dalla Russia sono una forma di intimidazione alla quale l'Ucraina risponderà rafforzando i suoi sforzi di intelligence e le difese aeree. "Quando la Russia afferma che non ci sarà un cessate il fuoco a Natale - afferma Zelensky - sta dicendo questo. È un modo per enfatizzare le minacce. Dopo tali segnali, ho chiesto che le nostre informazioni di intelligence fossero massimizzate in modo da comprendere chiaramente quello che potrà accadere".

La priorità di Kiev

Il capo dello Stato ucraino ha quindi sottolineato che Kiev sta valutando il rischio di attacchi specificamente nel periodo natalizio, poiché tali azioni sono in linea con le consuete pratiche dell'aggressore. E in questo contesto una questione chiave - ha spiegato - è quella del il rafforzamento della difesa aerea. "Sappiamo che in questi giorni potrebbero effettuare attacchi massicci. Pertanto, la priorità numero uno è la difesa aerea: proteggere le nostre città, le nostre forze armate e le nostre comunità, soprattutto nei giorni 23, 24 e 25", ha concluso Zelensky, che ha esortato i civili a rimanere estremamente vigili durante le festività e a non ignorare i segnali di allarme. Perché, a suo dire, "il nemico non rispetta nulla, nemmeno le festività".

4 giorni fa
L'Europa blinda Kiev e punta a forti garanzie di sicurezza
Evaporate parzialmente le tossine post-summit, l'Ue prova a ripartire dalle parole di Volodymyr Zelensky, abile nell'esaltare il lato positivo del fallito accordo tra i 27 sull'uso degli asset.

"I leader europei hanno mostrato forza, il prestito da 90 miliardi avrà un impatto sui negoziati". Evaporate parzialmente le tossine post-summit, l'Ue prova a ripartire dalle parole di Volodymyr Zelensky, abile nell'esaltare il lato positivo del fallito accordo tra i 27 sull'uso degli asset. Sull'Ucraina la posizione dell'Europa non cambia. E, a partire da aprile, Kiev potrà contare sulle risorse del Vecchio continente per continuare a difendersi.

L'Ue chiede garanzie di sicurezza ferree

Come ha anticipato Zelensky, l'intesa sul prestito da 90 miliardi non potrà non finire sul tavolo dei colloqui di Miami, dove sono atterrate la delegazione di Washington e quella di Mosca. E dove potrebbero sopraggiungere anche i negoziatori ucraini. Non è chiaro, invece, se in Florida saranno invitati anche gli europei. La posizione di Bruxelles, chiaramente non terza rispetto alle parti, potrebbe portare ancora una volta l'Ue a entrare nei negoziati in un secondo momento. Ma già in due occasioni l'Europa ha dimostrato di essere in grado di far saltare i piani di pace americani. L'Ue chiede garanzie di sicurezza ferree, che vanno dalla presenza delle truppe dei Volenterosi sul terreno alla blindatura dell'ingresso di Kiev nell'Unione. Sull'adesione dell'Ucraina alla Nato - che Mosca ritiene irricevibile - gli europei non hanno ancora ceduto completamente. Parlando ai 27 Zelensky ha chiarito che non è una sua scelta e che, anzi, l'ingresso dell'Alleanza sarebbe la migliore delle garanzie di sicurezza.

La sicurezza dell'Europa

Se sul punto dei territori l'Ue seguirà le indicazioni di Zelensky su quello delle garanzie dirà la propria partendo da un assunto: la sicurezza di cui si parla non è dell'Ucraina ma dell'Europa. Al summit dei 27, diversi leader, a cominciare dalla presidente di turno Mette Frederiksen, hanno ribadito la loro convinzione che Vladimir Putin non si fermerà. E che anche dopo un eventuale pace, i rapporti con gli europei non torneranno come prima. A gennaio l'Ue lavorerà ad un nuovo pacchetto di sanzioni. I contorni sono ancora indefiniti - c'è chi punta ad aumentare l'isolamento commerciale di Mosca, chi a ridurre ulteriormente la libertà di movimento dei russi in Europa - ma l'obiettivo è quello di farlo entrare in vigore entro il 24 febbraio, quarto anniversario di guerra. Parallelamente, la Commissione e i Paesi membri puntano ad accelerare l'attuazione dei programmi di riarmo. I sempre più crescenti sospetti di un disimpegno di Donald Trump hanno aumentato il senso di urgenza di molti leader, a cominciare dai nordici.

L'industria della difesa

Aumenteranno anche le interconnessioni dell'industria della difesa ucraina e di quelle europee. A Kiev, Zelensky e il premier portoghese, Luis Montenegro, hanno firmato una partnership per la produzione di droni marittimi. Sulle sanzioni e, in prospettiva, sull'allargamento, l'Ue dovrà comunque fare in conti con il cosiddetto Visegrad3, il terzetto sovranista formato dal ceco Andrej Babis, dall'ungherese Viktor Orban e dallo slovacco Robert Fico. Il leader magiaro non perde giorno per attaccare le strategie Ue ma il sì al prestito da 90 miliardi è arrivato anche con il suo placet. L'Europa non ha più voglia di essere ostaggio di Budapest, come ha dimostrato il ricorso all'articolo 122 e alla maggioranza qualificata per il congelamento sine die degli asset. L'esperimento potrebbe essere ripetuto, con buona pace di chi vuole fare di tutto per evitare un'Europa a più velocità. Prima di salutare i 27 il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha regalato loro le Memorie di Jean Monnet. Sottolineando un passaggio: "Quando il problema diventa lo stesso per tutti e tutti condividono la stessa preoccupazione di risolverlo, le differenze e i sospetti scompaiono".

5 giorni fa
Kiev conferma, "Oggi nuovi colloqui negli Usa"
Lo ha annunciato il principale negoziatore ucraino Rustem Umerov.

I negoziatori ucraini e i suoi alleati europei terranno oggi un nuovo incontro con i funzionari statunitensi negli Stati Uniti sulla guerra di Kiev con la Russia. Lo ha annunciato il principale negoziatore ucraino Rustem Umerov. "Oggi, negli Stati Uniti, insieme al generale Andriy Gnatov, inizieremo un altro ciclo di consultazioni con la parte americana. Su invito della parte americana, anche i partner europei sono coinvolti in questo formato - ha precisato Umerov su X -. Ringraziamo gli Stati Uniti per il coordinamento che ci consente di mantenere una visione condivisa e di procedere in modo coordinato. Ci impegniamo a portare avanti un processo costruttivo".

La priorità di Kiev

Umerov ha poi ricordato che sono già state tenute "consultazioni preliminari con i nostri colleghi europei e ci stiamo preparando per ulteriori colloqui con la controparte americana. A seguito delle consultazioni, riferiremo al presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyy. Stiamo agendo chiaramente in linea con le priorità definite dal presidente: la sicurezza dell'Ucraina deve essere garantita in modo affidabile e a lungo termine.

5 giorni fa
Putin: "Siamo disposti a negoziare sulle proposte del 2024"
Lo riporta l'agenzia Tass.

Il presidente russo Vladimir Putin, nella conferenza stampa di fine anno, afferma la disponibilità della Russia a negoziare sull'Ucraina basandosi sulle proposte del 2024. "La Russia non vede ancora la disponibilità di Kiev a discutere la questione territoriale", afferma Putin. Lo riporta l'agenzia Tass. Le truppe russe stanno avanzando lungo l'intera linea di contatto, mentre il nemico si sta ritirando, ha dichiarato Putin. "Le nostre truppe stanno avanzando lungo l'intera linea di contatto, in alcuni punti più velocemente, in altri più lentamente, ma in tutte le direzioni il nemico si sta ritirando", ha osservato il presidente. Il capo di Stato russo ha poi aggiunto che l'iniziativa strategica sul fronte è passata completamente alle forze armate russe, dopo che il nemico è stato "cacciato" dal territorio di Kursk.

"Zelensky è un attore di talento"

Putin - sempre nel corso della tradizionale conferenza stampa annuale - ha definito l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky "un attore di talento". Il presidente russo ha poi parlato dell'episodio di Kupyansk, cittadina della regione ucraina di Kharkiv e della foto del presidente ucraino davanti a un obelisco con la denominazione "Kupyansk" allo scopo di confutare la conquista russa. "La stele si trova a circa un chilometro dalla città. Perché fermarsi sulla soglia? Entrate", ha dichiarato Putin. Kiev si rifiuta sostanzialmente di porre fine al conflitto "in modo pacifico", ha poi detto Putin "Tuttavia, vediamo, sentiamo e siamo a conoscenza di alcuni segnali, anche da parte del regime di Kiev, che indicano che è pronto a impegnarsi in una qualche forma di dialogo", ha affermato Putin. "Siamo pronti e disposti a porre fine a questo conflitto pacificamente, sulla base dei principi che ho delineato lo scorso giugno al ministero degli Esteri russo, e affrontando le cause profonde che hanno portato a questa crisi", ha dichiarato inoltre il presidente russo.

Gli avvertimenti del 2022

Putin ha ricordato che Mosca nel 2022 ha avvertito l'Ucraina che sarebbe stata costretta a riconoscere le repubbliche non riconosciute: "Abbiamo semplicemente detto loro: 'Ascoltate, saremo costretti a riconoscere queste repubbliche non riconosciute, e sarebbe meglio se lasciaste semplicemente che la gente vivesse in pace come vuole, senza i vostri colpi di stato, senza russofobia e così via. Ritirate le vostre truppe e basta'". Riguardo all'idea di utilizzare i beni russi congelati Putin ha dichiarato che era una "rapina" e affermato che i leader europei non sono riusciti a raggiungere un accordo temendo che "le conseguenze potrebbero essere davvero dure per i rapinatori". "Non importa cosa rubino, prima o poi dovranno restituirlo e, cosa più importante, andremo in tribunale per proteggere i nostri interessi. Faremo del nostro meglio per trovare una giurisdizione indipendente dal contesto politico", ha avvertito nella conferenza stampa di fine anno.

Beni russi

Il sequestro dei beni russi in Europa minerebbe la fiducia nell'eurozona, ha poi affermato Putin. "Ci sarebbero anche conseguenze più gravi per coloro che stanno cercando di farlo. Non si tratterebbe solo di un duro colpo alla loro immagine, ma anche di una perdita di fiducia nell'eurozona, in questo caso specifico. Il motivo è che, oltre alla Russia, molti altri paesi conservano le loro riserve auree e valutarie in Europa, così come quelli che dispongono di risorse libere", ha detto il presidente russo

6 giorni fa
Ue, via libera al prestito da 90 miliardi per l’Ucraina
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Accordo all’unanimità dopo una lunga notte a Bruxelles: sostegno a Kiev per il 2026–2027 con debito comune, accantonata l’ipotesi degli asset russi.

L’Unione europea sosterrà l’Ucraina con un prestito da 90 miliardi di euro per il biennio 2026–2027, finanziato attraverso debito comune. È questo il risultato politico più rilevante emerso da uno dei vertici europei più lunghi e delicati degli ultimi anni, conclusosi a Bruxelles dopo una notte di trattative serrate e colpi di scena. L’accordo, raggiunto all’unanimità dai 27, segna la scelta di privilegiare una soluzione fondata su «buon senso», «pragmatismo» e «stabilità» finanziaria, parole ricorrenti nelle dichiarazioni dei leader al termine del summit. «Ha prevalso il buon senso», ha rivendicato la premier italiana Giorgia Meloni, che fino all’ultimo ha espresso forti riserve sull’ipotesi di finanziare Kiev attraverso l’uso diretto degli asset russi congelati.

Ungheria e Slovacchia contrarie

Proprio su questo punto si è consumata la principale frattura politica del vertice. La linea sostenuta dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, favorevoli a ricorrere ai beni russi bloccati, non ha trovato il consenso necessario. Nonostante un lavoro preparatorio portato avanti in parallelo dalla Commissione e dal Belgio sul tema delle garanzie, durante la cena dei leader è apparso chiaro che quella strada non avrebbe portato a un’intesa. Il premier belga Bart De Wever non ha mostrato aperture, mentre restavano le perplessità di Italia, Bulgaria, Malta e Repubblica Ceca. Nel frattempo Ungheria e Slovacchia continuavano a manovrare per far fallire una soluzione che avrebbe potuto inasprire ulteriormente i rapporti con Mosca.

Congelamento beni russi

È stato così rilanciato il piano alternativo: un prestito da 90 miliardi raccolto sui mercati dei capitali e garantito dal quadro finanziario pluriennale dell’Ue. L’unanimità è arrivata grazie alla disponibilità di Praga, Bratislava e Budapest a sostenere l’accordo ottenendo la possibilità di un opt-out, ossia di non partecipare direttamente al finanziamento. I beni russi resteranno congelati fino al pagamento dei risarcimenti dovuti all’Ucraina. Se ciò non avverrà, l’Ue si dice pronta a utilizzarli, nel rispetto del diritto internazionale, per rimborsare il prestito. «Una soluzione solida sul piano giuridico e finanziario», ha concluso Meloni, visibilmente stanca, al termine di una notte che pochi, alla vigilia, avrebbero immaginato così decisiva a Bruxelles.

6 giorni fa
Trump: "Siamo più vicini a un accordo, ma Kiev si muova rapidamente"
Lo ha affermato il presidente Usa.

"Si stanno avvicinando a qualcosa ma spero che l'Ucraina si muova rapidamente": lo ha detto Donald Trump rispondendo alle domande dei reporter alla Casa Bianca. Il presidente Usa ha inoltre detto ai reporter che non è ancora stato fissato un incontro ma che il premier israeliano Benyamin Netanyahu vuole vederlo e andrà probabilmente ad incontrarlo in Florida durante le feste. Il tycoon ha anche annunciato che annuncerà la scelta del nuovo presidente della Fed nelle prossime due settimane, dopo che ha intervistato tre dei candidati finalisti, tra cui il governatore della banca centrale Christopher Waller ("great").


6 giorni fa
Putin pronto alla rappresaglia, nel mirino gli asset occidentali
La Banca centrale russa intende avviare diverse cause presso il Tribunale arbitrale di Mosca per chiedere a varie banche di sbloccare i soldi congelati.

Dopo avere avviato una causa presso il Tribunale arbitrale di Mosca chiedendo 200 miliardi di euro al fondo belga Euroclear, la Banca centrale russa ha fatto sapere che agirà nello stesso modo nei confronti di "banche europee" per "il blocco o l'utilizzo illegale dei suoi asset".

L'offensiva di Mosca

Non sono stati precisati gli istituti di credito presi di mira, ma l'annuncio fa capire che Mosca si prepara a rispondere senza indugi ai piani per utilizzare i suoi capitali congelati a favore dell'Ucraina. Secondo stime dell'agenzia Ria Novosti, i beni di Paesi Ue in Russia che sarebbero a rischio di rappresaglie sono pari ad almeno 238 miliardi di dollari, che salgono a 285 con quelli degli altri Paesi del G7, oltre che di Australia, Norvegia e Svizzera. Quelli italiani potrebbero variare tra i 15 e i 19 miliardi di euro, secondo stime della comunità imprenditoriale italiana locale.

Miliardi di euro

Per ora l'obiettivo annunciato dalla Banca centrale è tornare in possesso per vie legali dei quasi 300 miliardi di euro congelati in banche del blocco occidentale dopo l'attacco all'Ucraina nel 2022, di cui 210 miliardi nell'Unione europea: 185 depositati in Euroclear e il resto presso diverse banche. La scorsa settimana l'istituto russo aveva avviato la causa appunto presso il Tribunale arbitrale di Mosca, chiedendo al fondo belga risarcimenti per i capitali congelati e per i mancati profitti. Ora ha annunciato le stesse azioni nei confronti delle banche dove è depositato il resto dei beni immobilizzati, lamentando "i continui tentativi delle autorità dell'Unione europea di effettuare un prelievo/utilizzo illegale dei suoi asset depositati presso istituti finanziari dell'Ue". Ma la stessa Banca centrale ha fatto sapere che intende avviare cause simili in tutte le Corti nazionali e internazionali dove sarà possibile.

La situazione in Svizzera

Dal canto suo , la Svizzera segue da vicino le discussioni internazionali sull'utilizzo dei fondi della banca centrale russa. Secondo la Segreteria di Stato dell'economia (SECO), al 31 marzo 2025 in Svizzera erano congelati ben 7,45 miliardi di franchi appartenenti alla banca centrale russa.


6 giorni fa
Cremlino: "Le relazioni Usa-Russia sono in rovina"
Lo ha affermato il portavoce presidenziale russo, Dmitry Peskov.

Dichiarazioni apparentemente contraddittorie da parte del Cremlino: il portavoce presidenziale russo, Dmitry Peskov, ha affermato che le relazioni russo-statunitensi "sono davvero in rovina", sebbene sia emersa la volontà politica di dialogo reciproco. Lo ha dichiarato in un'intervista al quotidiano russo Izvestia. Le relazioni tra Mosca e Washington "non sono cambiate", ha detto Peskov. "L'unica cosa che è emersa, e questo è molto importante, è la volontà politica di dialogo da entrambe le parti", ha osservato il portavoce del Cremlino.

"L'Europa vuole 'rubare' i capitali russi"

Più chiare le osservazioni sull'Unione europea. "C'è la sensazione che l'Europa sia "ossessionata" dal trovare i fondi per continuare la guerra e quindi voglia "rubare" i capitali russi, ha precisato Peskov all'emittente televisiva Rossiya 24. "In questo momento, sembra che siano tutti ossessionati da un solo pensiero: come trovare i fondi per continuare la guerra", ha affermato Peskov. "E quando parlano di questo denaro - ha proseguito il portavoce del Cremlino - si concentrano principalmente sulla possibilità di rubare i nostri soldi, che sono bloccati lì".

La conferma sul "caso Nordstream"

Intanto, si è appreso che Serhij K., l'ucraino arrestato per l'esplosione dei gasdotti di Nordstream nel Mar Baltico, al momento del reato era a quanto pare membro di un'unità speciale delle forze armate ucraine. È quello emerge da un documento del Ministero della Difesa ucraino visionato dallo Spiegel. Roman Chervinsky, che era suo superiore, lo ha confermato: "Serhij era sotto il mio comando all'epoca", ha detto Chervinsky al magazine. "Ha eseguito tutti gli ordini della nostra unità e non si è allontanato dalla truppa senza autorizzazione", ha aggiunto. Le dichiarazioni di Chervinsky confermano le piste seguite dallo Spiegel, afferma lo stesso settimanale. La fonte, si legge ancora nell'anticipazione, non ha voluto commentare la partecipazione all'operazione né per sé, né per altri: "Non ho l'autorizzazione a rilasciare dichiarazioni su singole operazioni", ha detto Chervinsky.


6 giorni fa
Zelensky sui finanziamenti per l'Ucraina: "La proposta sui sui prestiti di riparazione è la migliore"
Lo ha detto il presidente ucraino.

Ci sono "vari modi per avere" i finanziamenti di cui l'Ucraina ha bisogno ma la proposta sui prestiti di riparazione è preferibile perché così "la Russia comprende che è colpevole". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Bruxelles. Sul fatto che alcuni Paesi, oltre al Belgio, siano scettici sull'approvazione della proposta, Zelensky ha detto che alcuni lo sono "per ragioni di politica interna" altri perché sono "contro l'Ucraina, qualsiasi cosa faccia, diciamo per superstizione politica".

Zelensky: "Serve una decisione entro l'anno"

La decisione dell'Ue sul sostegno all'Ucraina "deve avvenire entro quest'anno". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Bruxelles. "In questi giorni abbiamo una minaccia, 40-50 miliardi di deficit", che "potrebbe essere maggiore", ha spiegato.

7 giorni fa
I funzionari di Stati Uniti e Russia si vedono a Miami nel fine settimana.
Lo riporta Politico citando alcune fonti.

Funzionari americani e russi dovrebbero incontrarsi nel fine settimana a Miami nell'ambito degli sforzi dell'amministrazione Trump per raggiungere un accordo di pace per l'Ucraina. Lo riporta Politico citando alcune fonti. Gli Stati Uniti dovrebbero essere rappresentati da Steve Witkoff e Jared Kushner, mentre nella delegazione russa dovrebbe esserci Kirill Dmitriev, il consigliere presidenziale russo per gli investimenti esteri e negoziatore con gli Stati Uniti.

8 giorni fa
Il piano di pace degli USA prevede il rafforzamento dell'esercito ucraino
Lo scrive il "New York Times", che cita funzionari a conoscenza delle bozze dei documenti.

Gli Stati Uniti, insieme ai loro alleati, hanno predisposto un piano di garanzie di sicurezza per l'Ucraina che prevede un significativo rafforzamento delle Forze armate ucraine, il dispiegamento di truppe europee nel paese e un maggiore ricorso all'intelligence americana. Lo scrive il "New York Times", che cita funzionari a conoscenza delle bozze dei documenti. Secondo il rapporto, i diplomatici americani ed europei che si sono incontrati con i leader ucraini negli ultimi due giorni a Berlino hanno concordato sostanzialmente due documenti che delineano le future garanzie di sicurezza. Sono concepiti per fungere da pietra angolare di un accordo più ampio volto a raggiungere un cessate il fuoco e porre fine alla guerra. I documenti mirano anche a convincere l'Ucraina a cedere determinati territori nell'ambito di un accordo di pace e a rinunciare all'adesione formale alla NATO. Allo stesso tempo il giornale osserva che un cessate il fuoco completo rimane per ora fuori portata, poiché la Russia non è parte di questi colloqui e non ha mostrato alcuna volontà di scendere a compromessi.

9 giorni fa
Usa: "Risolto il 90% delle questioni tra Mosca e Kiev"
Nel weekend, negli Stati Uniti, si terrà un primo incontro con i gruppi di lavoro per l'accordo sull'Ucraina. Zelensky: "Abbiamo avuto le nostre consultazioni con il governo americano".

Il 90% delle questioni è stato risolto tra Russia e Ucraina. Lo hanno riferito alti dirigenti Usa in una call cui ha partecipato anche l'Ansa in merito ai colloqui di Berlino sull'Ucraina. Tra Mosca e Kiev c'è una divergenza sulla centrale di Zaporizhzhia, hanno affermato tali dirigenti. "Ma alla fine, entrambi desiderano che venga riparata e che funzioni correttamente fornendo energia. Pare che si stia arrivando a un accordo per una divisione equa, al 50%, dell'energia prodotta, il che sarebbe un buon risultato". Dalla call si è inoltre appreso che che nel weekend ci sarà negli Usa un primo incontro con i gruppi di lavoro per l'accordo sull'Ucraina.

Zelensky: "La pace deve essere giusta"

Dal canto suo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, al forum economico sull'Ucraina a Berlino, ha dichiarato: "Abbiamo avuto le nostre consultazioni con il governo americano. I colloqui sono stati importanti. Berlino ha avuto un ruolo molto importante, è al centro. I colloqui non sono stati facili, ma molto produttivi. È stato positivo che abbiamo avuto molto tempo". "La pace deve essere giusta. La dignità del'Ucraina è importante", ha aggiunto.



10 giorni fa
Zelensky: "Voglio convincere gli Usa sul congelamento della linea del fronte"
Lo ha detto il presidente ucraino.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky afferma di voler convincere gli americani a Berlino a sostenere un congelamento della linea del fronte in Ucraina. Per Zelensky, un'opzione di cessate il fuoco equa e realistica in Ucraina potrebbe essere il principio del "restiamo dove siamo", cioè le parti mantengono le loro posizioni attuali e che tutte le questioni vengano risolte per via diplomatica. "In risposta al nostro segnale di 'restare dove siamo', i russi stanno rispondendo che l'Ucraina deve ritirarsi dal Donbass, altrimenti lo occuperanno comunque", ha detto Zelensky. Per il leader ucraino se le truppe ucraine devono ritirarsi, allora anche i russi dovrebbero fare lo stesso. "Se le truppe ucraine si ritirano di 5-10 chilometri, perché le truppe russe non dovrebbero ritirarsi della stessa distanza nei territori occupati? Pertanto, questa è una domanda senza risposta, ma è molto delicata e altamente controversa", ha sottolineato Zelensky.

10 giorni fa
Zelensky: "Oggi a Berlino vedremo gli americani, sono pronto al dialogo"
Lo ha detto il presidente ucraino.

"Oggi a Berlino è la giornata ucraino-americana. Naturalmente vedrò il cancelliere Merz separatamente e probabilmente incontrerò alcuni dei nostri leader europei più tardi questa sera": così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando ai media tra cui Rbc, spiega i negoziati sul piano di pace al via oggi a Berlino. "Non ho ancora ricevuto - afferma il leader ucraino - una risposta dagli Stati Uniti d'America. Ho ricevuto alcuni messaggi tramite il mio team negoziale. Ma sto ricevendo tutti i segnali e sarò pronto per il dialogo, che inizierà oggi".


10 giorni fa
Il Cremlino dubita che "europei e ucraini aiutino con il piace di pace"
Lo ha detto il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov.

La Russia non ha ancora preso visione delle proposte di pace elaborate dall'Ue e dall'Ucraina, ma dubita che possano dare un contributo costruttivo al processo di pace, ha affermato il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, citato dall'agenzia Tass. "Penso che sia improbabile che ucraini ed europei diano un contributo costruttivo ai documenti", ha dichiarato Ushakov al giornalista televisivo Pavel Zarubin. "Non le abbiamo ancora viste (le proposte, ndr)", ha aggiunto Ushakov.

"Abbiamo una posizione molto chiara"

Mosca si opporrà fermamente all'inclusione delle proposte elaborate da Kiev e Bruxelles nel piano di pace, ha detto, aggiungendo che Mosca non ha ancora preso visione delle proposte. "Tuttavia, ci opporremo fermamente se verranno apportate le modifiche", ha osservato Ushakov, precisando: "Abbiamo reso molto chiara la nostra posizione e gli americani sembrano averla capita". La Russia - ha poi dichiarato il consigliere del Cremlino - non ha mai discusso l'opzione 'coreana' per la risoluzione del conflitto ucraino. "Nemmeno una volta", ha detto al giornalista televisivo, quando gli è stato chiesto se l'opzione coreana fosse mai stata discussa. "Abbiamo discusso diverse opzioni per una soluzione a lungo termine. Gli americani conoscono i nostri approcci. Tuttavia, la possibilità di replicare l'opzione coreana non è mai stata discussa. Non ne ho mai sentito parlare", ha osservato Ushakov.

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