Serbia
Vucic si unisce ai cortei dei contro-manifestanti
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Keystone-ats
un giorno fa
Il presidente ha informato i giornalisti che, stando a dati in suo possesso, alle 19 i partecipanti alle contro-proteste in decine di città erano oltre 55 mila. Attraverso questi cortei, i dimostranti hanno chiesto la fine dei continui raduni, cortei, blocchi stradali, caratterizzati sempre più da violenze, e che da quasi dieci mesi ostacolano il normale svolgimento della vita quotidiana.

Il presidente Aleksandar Vucic si è unito alle migliaia di persone che in serata, in decine di località in tutta la Serbia, sono uscite nuovamente in strada per manifestare contro il movimento di protesta degli studenti. I dimostranti hanno chiesto la fine dei continui raduni, cortei, blocchi stradali, caratterizzati sempre più da violenze, e che da quasi dieci mesi ostacolano il normale svolgimento della vita quotidiana. Vucic ha partecipato a una contromanifestazione a Ub, cittadina poco a sud di Belgrado.

In 55 mila contro gli studenti

Conversando con i giornalisti, il presidente ha detto che, stando a dati in suo possesso, alle 19 i partecipanti alle contro-proteste in decine di città erano oltre 55 mila. Manifestazioni, ha osservato, tutte regolarmente annunciate e autorizzate, a differenza di quelle del movimento degli studenti, e che si tengono in modo del tutto pacifico e senza alcun episodio di violenza. Le contromanifestazioni, ha aggiunto Vucic, si terranno anche sabato prossimo in un numero ancora maggiore di città. Per la prima volta le contro-proteste si erano registrate due giorni fa con la partecipazione di oltre 30 mila persone, come riferito dalle autorità.

Gli slogan

"Voglio una vita normale", "Voglio indietro la mia Serbia", "Vogliamo pace e tranquillità", "Voglio studiare", "Voglio girare liberamente" - alcune delle scritte su cartelli e striscioni di manifestanti anti-proteste, svoltesi fra l'altro a Krusevac, Arandjelovac, Indija, Vrnacka Banja, Loznica, Leskovac, Zrenjanin, Sid, Obrenovac, Bor, Ruma, Kikinda, Stara Pazova, Backa Palanka, Sremski Karlovci, Pozarevac, Negotin.

Vucic invita gli studenti a un confronto pubblico

Vucic ha ribadito il suo invito agli studenti in agitazione a un confronto con un dibattito pubblico in diretta su varie reti tv, proposta fatta ieri e che è stata subito respinta dal movimento di protesta, che continua a chiedere nuove elezioni. "Spero e desidero che riflettano e ci ripensino, e che accolgano tale invito, non solo per il dibattito ma per il dialogo in generale, poiché non c'è niente di più importante del dialogo", ha affermato il presidente. "I problemi che ci sono non si possono risolvere in altro modo se non con il dialogo. Il dialogo significa essere coraggiosi", ha detto Vucic.