
Continuano le reazioni alla decisione degli Usa di sanzionare cinque personalità europee, tra cui l'ex commissario Ue Thierry Breton, al quale è stato vietato l'ingresso nel Paese. "La libertà di espressione è il fondamento della nostra forte e vivace democrazia europea. Ne siamo orgogliosi. La proteggeremo. Perché la Commissione Ue è la custode dei nostri valori", afferma su X Ursula von der Leyen.
La reazione della Francia
Dal canto suo, la Francia ''denuncia con la più grande fermezza la decisione presa dagli Stati Uniti, il 23 dicembre, di imporre delle sanzioni, sotto forma di restrizioni all'accesso sul territorio americano, a cinque personalità europee, tra cui l'ex commissario europeo Thierry Breton, qualificati 'agenti del complesso industriale della censura mondiale'": è quanto si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri della Francia, deplorando la ''pressione condotta da un Paese partner e alleato". "La Francia - si prosegue nella nota - ricorda che la normativa sui servizi digitali (Digital Services Act) è stata democraticamente adottata dall'Unione europea, in modo libero e sovrano affinché ciò che è illegale offline lo sia anche online. Questo regolamento - si puntualizza a Parigi - protegge lo Stato di diritto, il confronto democratico nonché i diritti dei cittadini. Non ha alcuna portata extraterritoriale e non mira specificatamente nessun Paese e nessuna azienda". ''La Francia - si conclude nella nota - ricorda che le regole si applicano nello spazio digitale europeo e non hanno l'intento di venire attuate al di fuori dall'Europa".
E quella della Spagna
Anche il governo spagnolo considera "inaccettabili" fra "soci ed alleati" le restrizioni di viaggio imposte dall'amministrazione degli Stati Uniti ai cinque cittadini europei. Oltre a Breton, sono colpiti pure responsabili di organizzazioni della società civile, "che lottano contro la disinformazione e i discorsi di odio". In una nota diffusa oggi, il ministero degli Esteri ha espresso solidarietà all'ex commissario europea e agli altri responsabili delle organizzazioni colpiti dalle restrizioni di viaggio. "Uno spazio digitale sicuro, libero da contenuti illeciti e disinformazione è un valore fondamentale per la democrazia in Europa e una responsabilità di tutti", si evidenzia nella nota. Madrid ricorda che il Regolamento di Servizi Digitali "protegge questo spazio senza discriminazione".
"Una decisione inaccettabile"
"La decisione degli Stati Uniti di imporre restrizioni di viaggio ai cittadini e ai funzionari europei è inaccettabile e costituisce un tentativo di mettere in discussione la nostra sovranità. L'Europa continuerà a difendere i propri valori: libertà di espressione, regole digitali eque e diritto di regolamentare il proprio spazio", indica l'alta rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas. Sulla stessa lunghezza d'onda la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola: "È inaccettabile imporre un divieto di viaggio all'ex commissario europeo Thierry Breton per aver svolto il suo lavoro di commissario europeo, così come ad altri. A nome del parlamento europeo esorto a revocarlo rapidamente"
"Sosteniamo la libertà di parola"
Dal canto suo, il governo del Regno Unito, stando a un portavoce, afferma di essere "pienamente impegnato a sostenere il diritto alla libertà di parola (...). Sebbene ogni paese abbia il diritto di stabilire le proprie regole in materia di visti, sosteniamo le leggi e le istituzioni che lavorano per mantenere Internet libero dai contenuti più dannosi". Gli Stati Uniti hanno imposto il divieto di visto ai cinque cittadini europei perché impegnati nella regolamentazione del settore tecnologico e nella lotta alla disinformazione in rete.
