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Volkswagen potrebbe fermare la produzione della Golf a causa della guerra dei chip con la Cina
Lo stabilimento di Wolfsburg in Germania © Shutterstock
Lo stabilimento di Wolfsburg in Germania © Shutterstock
La carenza di semiconduttori Nexperia, del colosso cinese Wingtech ora controllato dall'Olanda, minaccia il settore automobilistico tedesco. La Golf rischia il blocco già da mercoledì, mentre altri marchi temono conseguenze a catena.

La crisi dei semiconduttori colpisce l’industria automobilistica tedesca. Secondo quanto riportato dalla Bild, Volkswagen potrebbe sospendere già mercoledì prossimo la produzione della Golf nello stabilimento di Wolfsburg. Lo stop potrebbe tuttavia slittare di qualche giorno, qualora le scorte di chip si rivelassero sufficienti. In seguito, anche la produzione della Tiguan e di altri modelli potrebbe essere interessata. Una riduzione dell’attività è prevista anche nello stabilimento di Zwickau. In una prima fase il rallentamento riguarderà i marchi principali del gruppo, ma potrebbero essere coinvolti anche Audi, Seat/Cupra e altri brand del colosso tedesco.

La lettera ai dipendenti

Volkswagen non ha ancora diffuso un comunicato ufficiale, ma in una lettera ai dipendenti ha ammesso di “non poter escludere una sospensione della produzione”, assicurando di essere “in contatto con tutti i soggetti interessati per identificare in tempo possibili rischi e misure da adottare”. L'azienda ha precisato che le difficoltà “non risiedono nella gestione delle catene di fornitura del gruppo”, ma da “fattori esterni legati ai fornitori”.

La causa della crisi

La causa della crisi è la mancanza di chip prodotti dall’azienda Nexperia, con sede nei Paesi Bassi ma controllata dal gruppo cinese Wingtech, che a fine 2024 è stato inserito nella "entity list" americana, ossia nel gruppo di realtà straniere che gli USA ritengono possano rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale. L'Olanda, su richiesta statunitense, ha deciso di assumere il controllo temporaneo dell'azienda invocando "gravi carenze di governance" e rischi per la "salvaguardia di conoscenze tecnologiche cruciali". Da parte sua Pechino ha denunciato "l'interferenza guidata da pregiudizi geopolitici".

Altri marchi coinvolti

Il blocco delle forniture rischia di coinvolgere l'intero settore automobilistico e allargarsi anche oltre. Secondo il quotidiano economico Handelsblatt, il 95% delle imprese europee dell’ingegneria meccanica e l’86% di quelle della tecnologia medica dipendono da questi componenti. Mercedes ha espresso forte preoccupazione, pur senza fornire previsioni sull’impatto per la propria produzione. Per Hildegard Müller, presidente della VDA (l’associazione tedesca dei costruttori automobilistici), la situazione potrebbe portare “già nel prossimo futuro a notevoli limitazioni della produzione, se non addirittura a un arresto”.