
Piccola rivoluzione nei cieli italiani: per imbarcarsi su voli nazionali e verso Paesi dell’area Schengen non è più obbligatorio mostrare un documento d’identità al gate. Lo ha stabilito l’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, dopo il via libera ricevuto nei giorni scorsi dal ministero dell’Interno. La nuova disposizione - anticipata dal Corriere della Sera - è già in vigore. Il cambiamento è partito in silenzio, in una prima fase sperimentale. Ne hanno avuto prova, ad esempio, i passeggeri del volo Ryanair da Bergamo a Minorca del 6 luglio, che sono saliti a bordo senza dover mostrare alcun documento d’identità. Ora la novità è valida su tutti gli aeroporti italiani.
Cosa cambia
Finora, le compagnie aeree erano obbligate a controllare che il nome sulla carta d’imbarco corrispondesse a quello di un documento ufficiale. Questo passaggio è stato eliminato: secondo Enac, la sicurezza resta garantita grazie ai controlli già effettuati all’ingresso nell’area “sterile” dell’aeroporto (metal detector, scanner, ecc.). La semplificazione riguarda i voli nazionali e quelli verso Paesi dell’area Schengen (inclusi Norvegia, Svizzera, Islanda e Liechtenstein, ma non Irlanda né Cipro in fase di transizione). Per le tratte extra Schengen resta invece l’obbligo di esibire il documento al gate. Inoltre, per alcune rotte interne considerate “sensibili” dal Viminale — ad esempio quelle verso la Francia, potenzialmente legate a flussi migratori irregolari — il controllo dell’identità potrà essere reintrodotto caso per caso. La carta d’identità o il passaporto non vanno lasciati a casa. Saranno comunque richiesti in caso di controlli a campione, per effettuare il check-in al banco e per rientrare in Italia da Paesi in cui non vale questa semplificazione.
Impatto previsto
Secondo le stime del settore, oltre 50 milioni di passeggeri beneficeranno della novità entro fine anno, che potrebbero diventare oltre 90 milioni nel 2026. Un cambiamento che avvicina l’Italia a quanto già accade in Germania e in altri Paesi europei.