
Il Consiglio comunale di Milano ha approvato a notte fonda la delibera che autorizza la vendita dello stadio di San Siro a Milan e Inter per 197 milioni di euro. Un'offerta che scadeva proprio oggi. La decisione è arrivata al termine di una maratona di 12 ore e che segna l’avvio del percorso che porterà, dopo un secolo di storia, all’abbattimento del Meazza. L’attuale impianto ospiterà la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali del 2026, poi lascerà il posto a un nuovo stadio moderno e funzionale in tempo per gli Europei di calcio del 2032.
Momenti di tensione
Il voto è stato tutt’altro che privo di tensioni: 24 i favorevoli, 20 i contrari e nessun astenuto. Determinante la scelta di Forza Italia di uscire dall’Aula, che ha abbassato il quorum. Dei 20 voti contrari, sono sette quelli della maggioranza, insieme a quelli di Lega, Fratelli d’Italia, Noi Moderati e un consigliere di Forza Italia, Alessandro De Chirico, in dissenso con la linea del partito. Non sono mancati momenti di frizione, soprattutto con i Verdi, per la decisione di applicare il metodo della “tagliola”: un sub emendamento ha fatto decadere la maggior parte dei 239 emendamenti.
La palla passa ai club
“Abbiamo provato a scrivere una pagina nuova, e siamo solo all’inizio”, ha commentato la vicesindaca Anna Scavuzzo, parlando di soddisfazione per la svolta su un’area che rischiava di restare senza prospettiva. Ora la palla passa ai club, chiamati a fare la loro parte. "Adesso parte una pratica amministrativa non banale - conclude Scavuzzo - e tocca alle squadre fare una parte che fino ad ora hanno fatto troppo poco".
