
Chi tarderà regolarmente a portare, o riprendere, i figli all’asilo nido a Como dovrà pagare una multa di 50 euro. È quanto prevedono le modifiche apportate al regolamento per i servizi della prima infanzia approvate dalla giunta guidata dal sindaco Alessandro Rapinese. Verranno discusse nei prossimi giorni in consiglio comunale. Stando a quanto riferisce la Provincia di Como, questa misura si applicherà ai ritardatari che saranno “recidivi” per più di quattro volte in un mese senza fornire una motivazione valida.
Una decisione che fa discutere
La notizia non ha mancato di suscitare reazioni e polemiche. "Como non è una città per le famiglie" ha detto Barbara Minghetti, consigliera comunale. “Nuovamente la città di Como assurge a livello nazionale per scelte di cui dovrebbe vergognarsi. A Como essere genitore è una corsa a ostacoli: chiusura dei nidi e multe alle famiglie che ritardano a portare o recuperare il figlio a scuola. La direzione in cui andare dovrebbe essere quella di ampliare gli orari di apertura perché siano compatibili con i ritardi del trasporto pubblico, con il traffico, con famiglie in cui entrambi lavorano”. Ha scritto su facebook la vicesegretaria regionale del Pd comasco Andrée Cesareo, la quale si dice “stupita che l’assessore alla partita, una donna, non abbia avuto alcun tipo di dubbio in merito e che, come al solito, nella politica di questo sindaco, abbia preso una decisione senza coinvolgere la cittadinanza. Verificherò, nei limiti del mio ruolo e insieme ai consiglieri, la possibilità di ricorrere contro questo atto amministrativo”.