Live Guerra in Ucraina
L'Ucraina smentisce Le Monde sul via libera alla zona cuscinetto nel Donbass
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12 ore fa
Tutti gli aggiornamenti sul conflitto.
6 ore fa
"Colpite nel Mar Caspio due navi russe che trasportavano armi"
Lo hanno dichiarato le Forze per le operazioni speciali.

L'Ucraina afferma di aver condotto un'operazione congiunta con un movimento di resistenza locale per colpire due navi russe che, secondo Kiev, trasportavano armi ed equipaggiamento militare nel Mar Caspio. Le Forze per le operazioni speciali hanno dichiarato in una nota su Telegram che il movimento insurrezionale Chernaya Iskra "ha fornito informazioni dettagliate sulla rotta e sul carico delle navi colpite". "Tra le navi colpite ci sono la 'Composer Rachmaninov' e la 'Askar-Sarydzha'", affermano le forze armate aggiungendo che le navi sono soggette a sanzioni da parte degli Stati Uniti "a causa della loro partecipazione alla fornitura di carichi militari tra l'Iran e la Federazione Russa". Ieri mattina una fonte all'interno dei servizi di sicurezza ucraini aveva riferito che almeno quattro droni avevano colpito per la prima volta la piattaforma petrolifera russa Filanovsky nel Mar Caspio.

7 ore fa
Guerra in Ucraina, la Svizzera estende la lista delle sanzioni alla Russia
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Altre 22 persone fisiche e 42 imprese e organizzazioni sono state sottoposte al blocco degli averi e al divieto di metterne a disposizione. Le misure entreranno in vigore domani.

Il Consiglio federale ha esteso oggi la lista delle sanzioni relative alla Russia. La Svizzera ha quindi ripreso diverse modifiche che l’Unione europea (UE) ha adottato come parte del suo 19° pacchetto. Le misure entreranno in vigore domani.

I provvedimenti

Altre 22 persone fisiche e 42 imprese e organizzazioni sono state sottoposte al blocco degli averi e al divieto di metterne a disposizione. Alle persone fisiche si applica anche l'interdizione di ingresso e transito in Svizzera. Le nuove sanzionate sono in particolare organizzazioni che appartengono o forniscono supporto al complesso militare-industriale russo o al settore dell’energia, nonché le imprese che gestiscono navi della flotta ombra.

Commercio e finanza

In ambito commerciale, 45 nuove imprese, anche in Paesi terzi, saranno soggette a misure più severe di controllo delle esportazioni. L’obiettivo è contrastare le forniture di beni critici al complesso militare-industriale. Inoltre, a cinque banche russe e a quattro filiali in Paesi terzi sarà applicato il divieto di effettuare transazioni, in quanto utilizzano sistemi di pagamento russi. Il divieto sarà esteso anche a otto imprese di Paesi terzi che compromettono in modo significativo lo scopo delle sanzioni.

 

10 ore fa
Russia: "Il cessate il fuoco solo dopo il ritiro ucraino dal Donbass"
Lo ha affermato il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov.

In Ucraina ci potrà essere un cessate il fuoco "solo dopo il ritiro delle truppe ucraine" dal Donbass. Lo ha affermato il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, confermando che questo è uno dei requisiti che gli americani impongono" a Kiev. "Prima o poi, se non attraverso negoziati, allora con la forza, questo territorio passerà sotto il pieno controllo della Federazione russa", ha detto Ushakov in un'intervista a Kommersant, ritenuto il maggiore quotidiano politico-finanziario russo, ripresa dall'agenzia di stampa non governativa russa Interfax.

12 ore fa
L'Ucraina smentisce Le Monde sul via libera alla zona cuscinetto nel Donbass
Lo ha indicato Dmitry Lytvyn, consigliere del presidente ucraino.

L'ufficio del presidente dell'Ucraina definisce "errate" le interpretazioni del quotidiano parigino Le Monde secondo cui Kiev sarebbe disposta ad accettare la creazione di una cosiddetta "zona cuscinetto" nel Donbass. "Se l'Ucraina sia d'accordo o meno può essere deciso solo al più alto livello politico o dal popolo ucraino", ha indicato Dmitry Lytvyn, consigliere del presidente ucraino, riferendosi ad alcune analisi del consigliere Mykhailo Podolyak riportate da Le Monde. Podolyak, ha aggiunto Lytvyn, ha parlato non del consenso di Kiev, ma del fatto che in teoria si potrebbero discutere vari modelli di sicurezza, ma tutto dipende dai dettagli, riferisce l'agenzia di stampa italiana Ansa, senza precisare dove o su quale media Lytvyn si sia espresso.

12 ore fa
L'Ucraina è pronta ad accettare la zona demilitarizzata nel Donbass
Lo scrive oggi il quotidiano parigino Le Monde citando sue fonti.

Kiev è pronta ad accettare la creazione di una zona demilitarizzata nel Donbass, scrive oggi il quotidiano parigino Le Monde citando sue fonti. La zona demilitarizzata sarebbe su entrambi i lati della linea di demarcazione. La concessione, scrive il giornale, è stata approvata dall'Unione europea. Il Donbass, regione strategica con un bacino minerario ambito dalla Russia dal 2014, potrebbe essere posta sotto la supervisione delle forze internazionali, in particolare degli Stati Uniti, per prevenire ulteriori aggressioni russe.

Reticenze russe

Intanto il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, citato dalle agenzie di stampa russe Tass e Interfax, ha affermato di non credere "che saremo completamente soddisfatti" dal nuovo piano per la fine della guerra dopo le consultazioni tra USA, Ucraina ed Europa. "Non abbiamo visto alcuna versione modificata dei piani americani. Quando la vedremo, potremmo non gradire molte cose", ha detto. "Prima o poi, i contatti attivi con gli americani riprenderanno, perché ciò che gli americani stanno attualmente coordinando con europei e ucraini deve prima o poi esserci mostrato, il che naturalmente provocherà la nostra risposta appropriata", ha spiegato.

La Slovacchia non finanzierà le spese militari di Kiev

Dal canto suo, ieri il premier slovacco Robert Fico ha annunciato che al prossimo vertice dell'UE il suo paese non sosterrà alcuna soluzione che finanzi le spese militari dell'Ucraina. Davanti al parlamento Fico ha letto la sua lettera indirizzata al presidente del Consiglio europeo Antonio Costa che tra l'altro recita: "La Slovacchia non prenderà parte a piani che non fanno altro che prolungare le sofferenze e le uccisioni". Inoltre, nella missiva Fico ha scritto che non sosterrà "alcuna soluzione che comprenda la copertura delle spese militari dell'Ucraina per i prossimi anni". Ha sottolineato che, in qualità di convinto sostenitore della politica di pace, non può votare a favore del prolungamento della guerra con lo stanziamento di decine di miliardi di euro per le spese militari. A suo avviso l'utilizzo dei beni russi congelati "può minacciare direttamente gli sforzi di pace degli USA, che prevedono proprio l'utilizzo di tali risorse per la ricostruzione dell'Ucraina".

14 ore fa
Trump, "Sì all'assistenza a Kiev in un accordo di pace"
Lo ha detto il presidente Usa.

Gli Stati Uniti sarebbero disposti a contribuire all'assistenza all'Ucraina come parte di un accordo di sicurezza per porre fine alla guerra con la Russia, ha detto ieri sera il presidente degli USA Donald Trump. "Aiuteremmo con la sicurezza perché è un fattore necessario" per una soluzione. "C'è un incontro sabato (domani, ndr), vedremo se ci parteciperemo. Parteciperemo se pensiamo che ci siano buone chance" di un accordo, ha anche affermato. "Non siamo coinvolti nella guerra, ma siamo coinvolti nelle trattative".

"Vogliamo una soluzione"

L'inquilino della Casa Bianca ha quindi confermato quanto anticipato ieri dal sito statunitense di notizie politiche Axios, secondo cui funzionari di Ucraina, Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito si sarebbero incontrati domani a Parigi per parlare del piano di pace. "Pensavo che fossimo vicini ad avere un accordo con la Russia. Pensavo che fossimo vicini ad avere un accordo con l'Ucraina: al di là del presidente (Volodymyr) Zelensky, ai suoi è piaciuto il concetto dell'accordo" preparato dagli USA, ha detto Trump. "Ci sono quattro o cinque parti diverse. È complicato come un complesso accordo immobiliare ma era un accordo che avrebbe risparmiato la vita di migliaia di persone. Vogliamo una soluzione e vogliamo salvare vite", ha spiegato Trump. "L'Europa ci vuole coinvolti nelle trattative. Ho ottimi rapporti con i paesi europei", ha aggiunto il presidente sottolineando che gli Stati Uniti stanno lavorando duramente per mettere fine alla guerra in Ucraina "perché cose come questa rischiano di finire nella Terza Guerra mondiale, e noi non vogliamo che accada".

3 giorni fa
Zelensky: "domani invierò a Washington piano pace con Russia"
Il piano conterrà le modifiche apportate dopo i colloqui effettuati con gli alleati europei.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che intende inviare domani a Washington il piano aggiornato per porre fine alla guerra con la Russia, dopo le modifiche apportate in seguito ai colloqui con gli alleati europei.

"Lo consegneremo domani"

"Stiamo lavorando oggi e continueremo domani. Credo che lo consegneremo domani", ha detto Zelensky in risposta alla domanda di un giornalista che chiedeva se l'Ucraina avesse già inviato il piano agli Stati Uniti.

5 giorni fa
Il Cremlino: "La strategia USA sull'Europa è in linea con la visione di Mosca"
Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov citato dalla Tass.

I cambiamenti adottati da Donald Trump sulla strategia per la sicurezza nazionale - che critica duramente l'Europa evocando il rischio di "cancellazione della civiltà" - sono "coerenti" con la visione di Mosca Possono inoltre garantire un "lavoro costruttivo" con gli Usa sulla soluzione ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov citato dalla Tass. "Gli aggiustamenti sono in gran parte coerenti con la nostra visione", ha osservato. "Forse possiamo sperare che questa possa essere una modesta garanzia che saremo in grado di continuare in modo costruttivo il lavoro congiunto per trovare una soluzione pacifica in Ucraina".

6 giorni fa
Dal Giura bernese all'Ucraina, gli alunni di Tavannes aiutano a finanziare una macchina antimine
© Wikimedia Commons
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La Fondazione Digger, organizzazione senza scopo di lucro, ha reso omaggio oggi all'impegno di diverse centinaia di alunni e insegnanti che hanno vi hanno preso parte, organizzando attività di raccolta fondi e indirizzando il pubblico verso la piattaforma di finanziamento partecipativo.

A un anno dal suo avvio, il progetto di raccolta fondi gestito dalla Fondazione Digger di Tavannes (BE) con le scuole del Giura bernese e di Bienne (BE) si è concluso con successo: una macchina per lo sminamento sarà inviata in Ucraina. La Fondazione Digger, organizzazione senza scopo di lucro, ha reso omaggio oggi all'impegno di diverse centinaia di alunni e insegnanti che hanno vi hanno preso parte, organizzando attività di raccolta fondi e indirizzando il pubblico verso la piattaforma di finanziamento partecipativo.

Raccolti oltre 600 mila franchi

Colpito da questo impegno, un donatore privato ha aggiunto 500'000 franchi ai 60'000 raccolti dagli alunni, mentre la Fondazione Digger vi ha contribuito con 100'000, per toccare quota 660'000 franchi. Questo ci permette di fornire questa macchina, ha affermato a Keystone-ATS il direttore e fondatore della Fondazione Digger, Frédéric Guerne. La macchina sarà inviata in Ucraina "in nome dei giovani della nostra regione". Quello che all'inizio sembrava un sogno utopico è stato ora realizzato, ha aggiunto Digger, che ha già consegnato due dispositivi di questo tipo all'Ucraina.

La macchina

Progettata e costruito nelle officine di Tavannes, la Digger D-250 è una macchina cingolata, incrocio tra un trattore e un veicolo blindato. Pesante dodici tonnellate, è dotata nella parte anteriore di una fresa sminatrice che elimina la vegetazione. Le Digger D-250 sono controllate a distanza per motivi di sicurezza.

6 giorni fa
La Svezia: "Avvistiamo sottomarini russi nel Mar Baltico quasi ogni settimana"
Lo ha affermato Marko Petkovic, responsabile operativo della Marina svedese, citato dal Guardian.

Le forze armate svedesi avvistano sottomarini russi nel Mar Baltico "quasi ogni settimana", mentre constatano un "continuo rafforzamento" della presenza militare di Mosca nella regione: lo ha affermato Marko Petkovic, responsabile operativo della Marina svedese, citato dal Guardian. Per le forze svedesi, ha spiegato Petkovic, gli avvistamenti di mezzi navali russi nel Baltico sono "molto comuni", nonché probabilmente destinati a crescere. "In caso di cessate il fuoco o armistizio in Ucraina, si può ritenere - e noi riteniamo - che la Russia rafforzerà le proprie capacità nella regione", ha sostenuto l'alto ufficiale svedese. "Detto ciò, la Marina [svedese] deve crescere continuamente e concentrarsi sulla visione d'insieme".

6 giorni fa
Allarme dell'Aiea su Chernobyl: "L'involucro è stato danneggiato dai droni"
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È quanto reso noto dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea).

Il rivestimento esterno del sito nucleare di Cernobyl ha subito "danni gravi in un attacco con droni avvenuto lo scorso febbraio", per cui ha "perso le proprie funzioni di sicurezza principali ed ha bisogno di "riparazione tempestiva e completa": è quanto reso noto dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). Il "nuovo involucro sicuro" (Nss) era stato costruito per evitare perdite radioattive dal reattore distrutto nell'incidente nucleare del 1986. Un team dell'Aiea ha verificato che, nell'attacco di febbraio scorso, la struttura ha "perso la capacità di confinamento", senza però riscontrare "danni permanenti". "Sono stati compiuti interventi temporanei limitati sul tetto, ma resta essenziale un restauro tempestivo e completo per prevenire ulteriori deterioramenti e garantire la sicurezza nucleare a lungo termine," ha dichiarato il direttore generale Rafael Mariano Grossi.

6 giorni fa
Zelensky: "I russi hanno attaccato con 650 droni e 51 missili, diversi feriti"
Lo ha reso noto su X il presidente Volodymyr Zelensky.

L'esercito russo ha lanciato un massiccio attacco con missili ipersonici Kinzhal sugli impianti energetici ucraini in risposta agli attacchi terroristici di Kiev. Lo affermano vertici militari russi citati dalla Tass. Negli attacchi russi lanciati nelle ultime ore su diverse regioni dell'Ucraina sono stati impiegati "oltre 650 doni e 51 missili, compresi missili aero-balistici e balistici": lo ha reso noto su X il presidente Volodymyr Zelensky. "Sono stati segnalati feriti nelle varie regioni, tutti loro stanno ricevendo assistenza", ha aggiunto il leader di Kiev. Zelensky ha riferito che un drone ha colpito la stazione ferroviaria di Fastiv (Kiev), in un attacco "senza nessun senso da un punto di vista militare", mentre strutture industriali ed edifici residenziale sono stati colpiti anche in altri punti della regione della capitale.

Altre aree interessate dalla più recente offensiva di Mosca sono quelle di Dnipro, Chernihiv, Zaporizhzhia, Odessa, Leopoli, Volyn e Mykolaiv. ha detto il presidente ucraino. "L'obiettivo della Russia è infliggere sofferenza a milioni di ucraini, e si spinge fino a lanciare missili contro città pacifiche nel giorno di San Nicola. È proprio per questo che è necessaria una pressione aggiuntiva. Le sanzioni devono funzionare", ha affermato nel suo messaggio.

8 giorni fa
Cassis: "L'OSCE dovrà monitorare l'eventuale cessate il fuoco in Ucraina"
Lo ha affermato il ministro degli esteri elvetico al suo arrivo alla riunione dei capi della diplomazia dei paesi dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) dovrebbe svolgere un ruolo attivo in caso di un eventuale cessate il fuoco in Ucraina: il consigliere federale Ignazio Cassis, che l'anno prossimo ne diverrà presidente, intende aumentare la disponibilità dell'organizzazione, come ha affermato a Vienna. L'OSCE potrebbe monitorare un possibile cessate il fuoco, ha aggiunto il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) al suo arrivo alla riunione dei capi della diplomazia dei paesi dell'Organizzazione. Durante il vertice si rifletterà sul periodo postbellico, ha dal canto suo affermato il ministro degli esteri norvegese Espen Barth Eide. In Europa non deve calare nuovamente una cortina di ferro. L'OSCE ha l'obiettivo di garantire stabilità, pace e democrazia durature attraverso il dialogo politico. È considerata la più grande organizzazione regionale per la sicurezza a livello mondiale.


9 giorni fa
Putin: "È stato molto utile l'incontro con Witkoff e Kushner"
Lo ha detto il presidente russo in un'intervista.

L'incontro con Steve Witkoff e Jared Kushner "è stato molto utile". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista a India Today alla vigilia di una missione nel Paese asiatico, scrive la Tass. Putin ha aggiunto che "Washington ha proposto di suddividere il piano in 28 punti in quattro pacchetti separati. Hanno proposto di discuterne con noi", ha detto spiegando che si tratta comunque degli stessi temi discussi con Donald Trump in Alaska. La Russia libererà il Donbass e la 'Nuova Russia' (i territori ucraini annessi unilateralmente, ndr) Novorossiya con mezzi militari o con altri mezzi, ha aggiunto Putin. "Tutto si riduce a questo: o libereremo questi territori con la forza, oppure le truppe ucraine lasceranno questi territori e smetteranno di combattervi", ha sottolineato.

"Una conversazione concreta"

L'incontro con gli inviati Usa Steve Witkoff e Jared Kushner è durato cinque ore perché "lavorare sul piano di pace per l'Ucraina è difficile" e "ogni punto dovrebbe essere discusso in dettaglio, poiché la Russia non è d'accordo con tutti", ha aggiunto il presidente russo. "Ecco perché ci è voluto così tanto tempo", ha spiegato: "È stata una conversazione necessaria, assolutamente concreta". Putin ha osservato che ci sono state questioni su cui non è stato raggiunto un consenso. Il presidente statunitense Donald Trump sta "cercando sinceramente di trovare una soluzione consensuale al problema ucraino, ma questo compito non è facile", ha messo in evidenza Putin. "Questo è un compito difficile e una missione difficile quella che il presidente Trump si è assunto", ha detto il leader russo. "Riuscire a raggiungere un consenso tra le parti in conflitto non è un'impresa facile". "Ma il presidente Trump sta davvero cercando sinceramente di riuscirci, ne sono certo", ha concluso.

9 giorni fa
Il 20% del Donetsk e la sicurezza: Ecco i nodi irrisolti degli accordi
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Le parti si sono confrontate sulle proposte frutto delle trattative serrate fra gli Stati Uniti, l'Ucraina e gli alleati europei. Ma le posizioni di Kiev e Mosca restano distanti e i nodi da sciogliere ancora molti.

Cinque ore e nessun accordo. L'incontro a Mosca di Steve Witkoff e Jared Kushner con il presidente russo Vladimir Putin si è risolto senza alcun compromesso. Le parti si sono confrontate sulle proposte frutto delle trattative serrate fra gli Stati Uniti, l'Ucraina e gli alleati europei. Ma le posizioni di Kiev e Mosca restano distanti e i nodi da sciogliere ancora molti, soprattutto - e su questo non c'è accordo - per quanto riguarda la questione dei territori contesi. Per Volodymyr Zelensky e i suoi alleati l'integrità territoriale è un principio irrinunciabile, così come per Putin è la rinuncia dell'Ucraina a entrare nella Nato. Temi spinosi sui quali le trattative proseguono e che avranno un impatto sul futuro contesto di sicurezza all'interno del quale l'Ue si troverà a operare.

Il 20% del Donetsk e i territori

La Russia preme per il riconoscimento dei territori annessi, incluse aree che non ha ancora conquistato come il 20% della regione del Donetsk. Mosca insiste anche sul riconoscimento legale e non solo de facto di Crimea e Donbass come territori russi da parte della comunità internazionale. Kiev si oppone ritenendo che il riconoscimento violerebbe il principio di integrità territoriale e sovranità. "I confini non possono essere modificati con la forza", ripete da tempo Zelensky. La proposta iniziale di Trump prevedeva il riconoscimento de facto alla Russia di Crimea, Luhansk e Donetsk, e il congelamento lungo la linea di contatto del Kherson e Zaporizhzhia. Nella controproposta europea si prevede che Kiev si impegna a non recuperare il proprio territorio sovrano occupato con mezzi militari.

Le garanzie di sicurezza

Il piano di Trump conteneva una struttura di garanzie di sicurezza per Kiev sulla carta, fatta soprattutto di impegni. L'Ue ha rilanciato chiedendo "solide garanzie di sicurezza giuridicamente vincolanti", con un accordo simile all'articolo 5 della Nato per prevenire future aggressioni. Il piano europeo chiede inoltre un esercito ucraino di 800.000 uomini contro i 600.000 previsti dal presidente americano.

La NATO

L'Alleanza Atlantica è un altro tema di scontro e Mosca ha ammesso che la questione dell'adesione dell'Ucraina all'Alleanza "è una delle questioni chiave". Il piano di Trump prevedeva che Kiev sancisse nella sua costituzione che non avrebbe aderito alla Nato e la Nato, a sua volta, includesse nel suo statuto che l'Ucraina non sarebbe stata ammessa in futuro. Per l'Europa, invece, l'ingresso di Kiev nell'Alleanza dipende dal consenso dei membri della Nato, che per ora non c'è.

Asset Russi

Per l'Ucraina e gli europei è un punto dirimente: Kiev deve essere completamente ricostruita e risarcita finanziariamente, anche attraverso gli asset russi congelati. A Bruxelles c'è la volontà di andare avanti sui beni russi congelati anche se il piano americano prevedeva che agli asset russi andassero affiancati 100 miliardi dall'Ue. E a beneficiare per il 50% della ricostruzione post-guerra sarebbero state le imprese statunitensi.

Elezioni e sovranità

Gli americani e gli europei sono d'accordo sulla sovranità di Kiev, in quello che è considerato uno smacco a un Putin convinto che l'Ucraina non sia uno stato reale e sia parte della Russia. Sulle elezioni, invece, ci sono delle differenze fra gli Stati Uniti e l'Europa: Trump nel suo piano ha stabilito che l'Ucraina dovrebbe andare al voto dopo 100 giorni. La controproposta europea, invece, parla di elezioni il prima possibile dopo la firma dell'accordo di pace.

10 giorni fa
Riunione Putin-Witkoff, nessuna intesa sui territori
Il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov ha definito le discussioni "utili e costruttive". Tuttavia "la Russia concorda solo su una parte del piano americano".

Nessuna svolta al vertice al Cremlino tra Vladimir Putin, Steve Witkoff e Jared Kushner. Dopo oltre cinque ore di colloqui, gli emissari dello zar hanno fatto sapere che "non è stato trovato un compromesso" su uno dei nodi principali: i territori contesi con Kiev. L'esito del vertice, nella versione del Cremlino, è stato riassunto dal consigliere presidenziale Yuri Ushakov: discussioni "utili e costruttive", ma la Russia concorda solo su una parte del piano americano, mentre "qualcosa suscita critiche", e quindi "c'è ancora molto lavoro da fare". Le trattative, ha aggiunto, continueranno con l'inviato speciale Witkoff e Kushner, genero del presidente statunitense Donald Trump.

Rubio: "Compiuti alcuni progressi"

In seguito, da Washington, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che sono stati compiuti "alcuni progressi" nei colloqui con la Russia per porre fine alla guerra con l'Ucraina. "Quello che abbiamo cercato di fare, e credo che abbiamo fatto qualche progresso, è capire con cosa potrebbero convivere gli ucraini che dia loro garanzie di sicurezza per il futuro", ha detto Rubio in un'intervista a FOX News, aggiungendo che gli Stati Uniti sperano che il compromesso "permetta" agli ucraini "non solo di ricostruire la loro economia, ma di prosperare come paese".

10 giorni fa
Putin: "L'Europa vuole la guerra? Noi siamo pronti". Trump: "Un disastro"
"Se l'Europa vuole la guerra, noi siamo pronti", ha tuonato lo zar prima di incontrare gli americani, attaccando anche le autorità di Kiev che "sembrano vivere su un altro pianeta", rifiutando di riconoscere la situazione per loro sfavorevole sul campo di battaglia.

Colloqui serrati al Cremlino tra russi e americani, cominciati quando a Mosca erano ormai le 20, per cercare di mettere un punto alla guerra in Ucraina. Ma la sua posizione Vladimir Putin l'ha fatta capire chiaramente prima di ricevere Steve Witkoff e Jared Kushner: la Russia respinge come "inaccettabili" le proposte di modifica degli europei al piano di pace di Donald Trump, perché hanno "solo un obiettivo, quello di bloccare l'intero processo di pace" perseguito dal presidente americano. "Se l'Europa vuole la guerra, noi siamo pronti", ha tuonato lo zar prima di incontrare gli americani, attaccando anche le autorità di Kiev che "sembrano vivere su un altro pianeta", rifiutando di riconoscere la situazione per loro sfavorevole sul campo di battaglia.

Trump: "Un disastro"

Nemmeno le ultime dichiarazioni di Trump giustificano l'ottimismo. La guerra in Ucraina è un "disastro", ha detto. "La nostra gente è in Russia per risolvere la situazione, non è una situazione facile, lasciatemelo dire", ha riconosciuto il capo della Casa Bianca. Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ammesso che qualcuno degli alleati di Kiev "è stanco" e lui teme che Washington possa perdere interesse ai negoziati. "L'obiettivo della Russia è quello di far perdere interesse all'America in questa situazione", ha affermato il leader ucraino. L'inviato speciale Usa Witkoff, accompagnato dal genero del tycoon Kushner, sono arrivati a Mosca nel primo pomeriggio, e subito sono stati presi in consegna da Kirill Dmitriev, il consigliere di Putin per gli investimenti esteri con il quale lo stesso Witkoff ha instaurato uno stretto rapporto da mesi e che aveva ricevuto a Miami alla fine di ottobre per discutere le proposte di pace per l'Ucraina.

Le discussioni al Cremlino

Un pranzo in un rinomato ristorante, una visita al Teatro Bolshoi e una passeggiata sulla Piazza Rossa hanno preceduto le discussioni al Cremlino, dove Putin è stato affiancato dallo stesso Dmitriev e dal consigliere per la politica estera Yuri Ushakov. Chiara la linea di Mosca, che sul terreno rafforza le sue posizioni e che poche ore prima aveva annunciato la conquista della strategica città di Pokrovsk, nella regione di Donetsk, smentita da Kiev. "La Russia - ha detto il portavoce di Putin, Dmitry Peskov - rimane aperta ai negoziati di pace". "Ma attraverso i negoziati - ha aggiunto - dobbiamo raggiungere i nostri obiettivi ed eliminare le cause iniziali dell'operazione militare che abbiamo iniziato". Tali obiettivi non sono solo territoriali, perché Mosca non cessa di insistere sulla necessità che l'Ucraina rinunci ad entrare nella Nato e in ogni alleanza militare con gli occidentali, perché la presenza di basi e truppe straniere sarebbe vista come una minaccia dalla Russia. Le posizioni assunte invece dagli europei, in particolare dalla Coalizione dei Volenterosi, tra i quali si continua a parlare dell'invio di truppe di "rassicurazione", dimostra, secondo Putin, che l'Europa occidentale non ha rinunciato al sogno di "infliggere una sconfitta strategica alla Russia". Ciò dimostra che questi Paesi "sono ancora a favore della guerra", ha accusato il capo del Cremlino, per lanciare poi un durissimo monito. "Non combatteremo con l'Europa, come ho già detto cento volte - ha scandito - ma se all'improvviso l'Europa decide di combattere e avvia le ostilità, siamo pronti a rispondere immediatamente, e nessuno ne deve dubitare".

Incontri con Zelensky

Zelensky, in visita oggi in Irlanda, ha detto che Witkoff e Kushner sono sempre "benvenuti" a Kiev per riferire dei colloqui al Cremlino. Mentre un giornalista di Axios ha riferito che i due inviati americani dovrebbero incontrare lo stesso Zelensky in "un Paese europeo". Forse già domani a Bruxelles, ha lasciato intendere una fonte ucraina all'Afp. Il leader ucraino ha giudicato questo come "uno dei momenti più difficili e allo stesso tempo più ottimistici" per le prospettive di pace, e ha reso noto che l'ultima bozza del piano, quindi quella presentata a Putin, è stata ridotta a 20 punti rispetto ai 28 iniziali, dopo i colloqui tra delegazioni degli Usa e dell'Ucraina a Ginevra e in Florida. Nulla si sa dei contenuti. Ma Zelensky ha sottolineato che "alcune cose devono ancora essere risolte". I nodi più spinosi sembrano essere sempre quelli dei territori e delle future garanzie di sicurezza per l'Ucraina, soprattutto se non dovesse entrare nella Nato. Un problema, quest'ultimo, che secondo il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Mark Rutte, "sarà trattato separatamente" in una trattativa che "ovviamente includerà la Nato". Comunque, ha chiarito ancora Rutte, "nella Nato si entra se c'è il consenso fra tutti gli alleati, e per quanto riguarda l'Ucraina questo consenso al momento non c'è".

10 giorni fa
Zelensky: "La fine della guerra è più vicina che mai"
Lo ha affermato il presidente ucraino.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nella sua visita in Irlanda, ha affermato che la sua visita rappresenta "uno dei momenti più difficili e allo stesso tempo più ottimistici", poiché "ora, più che mai, c'è la possibilità di porre fine a questa guerra", affermando che l'ultima bozza del piano di pace è composta da 20 punti, sui quali si è lavorato a Ginevra e in Florida, ma "alcune cose devono ancora essere risolte". C'è una chance di mettere fine alla guerra in Ucraina in modo "decente e dignitoso", grazie allo "sforzo" negoziale degli Usa, ha sottolineato.

11 giorni fa
Putin: "Bisogna prepararsi a continuare a combattere anche durante l'inverno"
Lo ha affermato il presidente russo durante la visita a un centro di comando.

Visitando un centro di comando delle truppe impegnate nel conflitto in Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che le forze di Mosca devono prepararsi a continuare a combattere anche durante l'inverno. "Putin - scrive il Cremlino sul suo canale Telegram - ha ringraziato i comandanti e il personale delle formazioni per le azioni riuscite, e ha posto l'obiettivo di garantire alle forze russe tutto ciò di cui hanno bisogno per condurre azioni militari nel periodo invernale prossimo".

11 giorni fa
Zelensky: "L'offensiva russa in corso non ha avuto successo"
"La questione territoriale è la più difficile", ha aggiunto il presidente ucraino. "I russi non vogliono fermarsi nonostante le perdite".

Nella conferenza stampa al fianco di Emmanuel Macron all'Eliseo, Volodymyr Zelensky è stato interrogato sui dati dell'Istituto americano per lo studio della guerra secondo i quali l'esercito russo ha realizzato a novembre il suo più importante progresso sul fronte ucraino da un anno. "C'è stata un'avanzata dell'esercito russo", ha ammesso Zelensky, aggiungendo però che "l'offensiva in corso non ha ottenuto successo". "I combattimenti - ha aggiunto il presidente ucraino - sono durissimi. I costi umani della guerra sono terribili. La Russia ha subìto molte perdite ad ottobre. Il problema dei russi è che non vogliono fermarsi nonostante le perdite".

"Nessuna ricompensa per la Russia"

"La questione territoriale è la più difficile", ha aggiunto Zelensky. "I russi non vogliono fermarsi nonostante le perdite. E per la Russia è una questione di territorio, ma è una questione che deve essere collegata alle garanzie di sicurezza. Al centro, ci sono le persone. E noi dobbiamo garantire ai nostri cittadini che l'aggressione non si ripeterà". "Noi - ha detto ancora il leader di Kiev - dobbiamo fare in modo che la Russia non abbia l'impressione di ottenere una ricompensa per la guerra".

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