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Una prima ministra per la Francia
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Keystone-ats
2 anni fa
Il presidente Emmanuel Macron ha incaricato Elisabeth Borne, ministra del Lavoro, di formare il nuovo governo. È da 30 anni che non c’era una donna premier

La ministra del Lavoro, Elisabeth Borne, è stata nominata oggi primo ministro dal presidente francese Emmanuel Macron, che l’ha incaricata subito di formare il nuovo governo. Sessantuno anni, la Borne - già ministra dei Trasporti, poi dell’Ecologia, quindi del Lavoro - è la prima donna premier in Francia dopo Edith Cresson, che 30 anni fa fu nominata dal presidente socialista François Mitterrand. La nomina ha fatto seguito alla consegna delle lettere di dimissioni da parte dell’ormai ex premier Jean Castex.

Una donna dopo 30 anni
Origini di sinistra, fama di grande competenza e già ministra dei Trasporti nel governo di Edouard Philippe, poi della Transizione ecologica, quindi del Lavoro con Jean Castex, Elisabeth Borne è la seconda donna nella storia a guidare un governo francese. La prima, 30 anni fa con François Mitterrand, fu la socialista Edith Cresson, che rimase però in carica meno di un anno, travolta da un’impopolarità senza precedenti. Con la Borne, alla quale i detrattori rimproverano una certa freddezza e mancanza di flessibilità - in particolare nelle trattative con i partner sociali - si apre il secondo mandato di Macron, con il quale oggi nel primo incontro all’Eliseo ha già parlato di formazione del nuovo governo. Una struttura che dovrebbe essere annunciata in brevissimo tempo ma che poi - come la stessa premier - sarà sottoposta alla verifica delle elezioni legislative di metà giugno. Nel caso di una clamorosa sconfitta - di fatto una sconfessione da parte dell’elettorato - il governo cadrà e dovrà essere nominato un nuovo premier.

La carriera di Borne
Borne ha avuto un’infanzia difficile, il padre - scampato all’Olocausto - morì quando lei aveva soltanto 11 anni, lasciando la madre senza risorse. Le risorse per i suoi brillanti studi - si diplomò al Politechnique - le arrivarono dai sussidi dello Stato per gli orfani di francesi vittime della guerra. La sua carriera cominciò da giovanissima, addirittura sotto Mitterrand, poi fu fra i consiglieri del premier socialista Lionel Jospin, quindi stretta collaboratrice di Ségolene Royal. Negli anni si è costruita una fama di paziente e instancabile costruttrice di accordi, riforme, intese, soprattutto nel settore dei trasporti.

I temi che finiranno sul suo tavolo
Sul suo tavolo - nel dopo Castex e all’inizio del secondo mandato di Macron - finiranno subito temi scottanti come la rivalutazione del potere d’acquisto promessa da Macron e cavallo di battaglia dei suoi avversari alle presidenziali. Ma anche le conseguenze della guerra e la pianificazione ecologica sulla quale il presidente ha annunciato fin dalla sera della sua rielezione di voler puntare molto.

Non la prima scelta di Macron
Macron ha scelto dopo aver oscillato fino all’ultimo ed aver optato per la prudenza. La Borne non era la sua prima scelta, la preferita del presidente era Catherine Vautrin, ex Républicains ma già bruciata appena si è saputo della sua candidatura: troppo conservatrice, vicina alla destra, ostile alle nozze gay.

L’addio di Castex
Oggi, prima dell’investimento della Borne, ha salutato con grande cordialità Jean Castex, che lo ha accompagnato per 20 mesi. Era stato nominato come premier “delle riaperture” dopo il lockdown con Edouard Philippe, ha rappresentato la Francia di provincia e la fedeltà all’impegno. Ha salutato sorridendo ed ha escluso ambizioni politiche, almeno nell’immediato.

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