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Ucraina, la Nato schiera navi e jet
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
2 anni fa
Sale la tensione per la situazione attuale. Peskov. “Il rischio di provocazioni nel Donbass ora è più alto”

La Nato compie un passo in avanti e rafforza il contingente in Europa dell’est, con una sfilza di Paesi alleati che annunciano l’invio di uomini e mezzi, compresi navi e caccia. È la prima reazione concreta del Patto atlantico al deteriorarsi della crisi ucraina, al di là del sostegno a Kiev.

La settimana si apre così con una fiammata sul dossier più spinoso dell’agenda internazionale. Il Cremlino, dal canto suo, si scaglia contro l’Alleanza, colpevole di “acuire la tensione”. La Russia “non può ignorare l’attività della Nato”, ha tuonato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov. “Il rischio che le forze armate ucraine mettano in scena provocazioni nel Donbass ora è più alto”, ha chiosato.

Sale la tensione
Ma non è l’unico fronte in cui la tensione sale. Gli Stati Uniti hanno infatti annunciato l’evacuazione delle famiglie dei diplomatici di stanza in Ucraina (l’incaricata d’affari Kristina Kvien è comunque al suo posto), misura in parte copiata a stretto giro dalla Gran Bretagna che però ha indispettito non poco le autorità ucraine. “La consideriamo prematura ed eccessiva”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Kiev, Oleg Nikolenko. L’Ue, sul punto, balla invece da sola. “Non drammatizziamo la situazione”, ha commentato l’Alto rappresentante europeo Josep Borrell prima dell’inizio del consiglio Affari esteri a Bruxelles. “L’Ue non ritirerà il suo personale diplomatico dall’Ucraina. Blinken ci ha poi spiegato che semplicemente chi voleva lasciare il Paese è stato autorizzato a farlo”. Il segretario di Stato Usa, infatti, si è collegato in video conferenza al Consiglio, seguendo la linea di Washington del “nulla sull’Europa senza gli europei”, che in queste settimane ha segnato un intenso lavorio diplomatico tra le due sponde dell’Atlantico, sia tra partner Nato sia tra Stati membri dell’Ue. Il mantra è quello “dell’unità” contro la manifesta strategia di Mosca di “spaccare” il fronte occidentale.

Incontro Stoltenberg-Truss
I segnali sottotraccia ad ogni modo si moltiplicano. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, ad esempio, ha incontrato a Bruxelles il ministro degli Esteri del Regno Unito, Elizabeth Truss. Londra, d’altra parte, sta assumendo un ruolo sempre più indipendente e oltranzista nei confronti della Russia, per il giubilo dei Paesi europei dell’est: il premier britannico Boris Johnson è tornato ad ammonire Vladimir Putin che l’invasione dell’Ucraina sarebbe “un passo disastroso”, praticamente “un’altra Cecenia”.

Aiuti finanziari all’Ucraina
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha invece annunciato un giro aggiuntivo di aiuti finanziari all’Ucraina da “1,2 miliardi di euro”. Il leader ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato ma allo stesso tempo ha esortato l’Ue a mantenere “l’unità” (di nuovo questa parola) di tutti i 27 nella difesa della “sovranità e dell’integrità territoriale” del suo Paese. Il tasto è dolente, perché qualche fessura alla sbandierata granitica posizione europea già si vede.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, non a caso, si sentirà domani con Emmanuel Macron. Perché, ormai è chiaro, Berlino siede tra le fila dei prudenti. “Se la diplomazia fallisce”, ha rassicurato Borrell, “siamo ad un punto avanzato nella messa a punto della nostra riposta, che sarà rapida e coordinata, non solo a livello dell’Ue ma dal punto di vista internazionale”. Sono le famigerate sanzioni senza precedenti contro Mosca sulle quali lo stesso Borrell, per il momento, ha invocato “discrezione” per preservarne “l’efficacia”.

8’500 militari americani in allerta
Gli Usa hanno messo 8’500 soldati in stato di allerta per la crisi ucraina: lo ha annunciato il portavoce del Pentagono John Kirby.

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