
“Abbiamo un concetto di sicurezza pubblica, è accessibile a tutti e si possono leggere le ragioni per cui utilizzeremmo delle armi nucleari. Di fronte ad una minaccia all’integrità del nostro paese, potremmo effettivamente utilizzarle”. A dirlo è stato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, collegato in diretta con la giornalista della CNN Christiane Amanpour. Una frase pronunciata con una leggerezza quasi disarmante che ha suscitato una nuova ondata di preoccupazione in Occidente perché cosa intenda Mosca come di “minaccia all’integrità” è tutto da definire.
Domani l’incontro dei paesi NATO
Una chiave di lettura per spiegare le dichiarazioni del Cremlino potrebbe essere l’incontro straordinario dei leader dei paesi NATO che si terrà domani a Bruxelles. In vista dell’appuntamento, l’Ucraina ha già presentato una lista di desiderata: l’istituzione di una no-fly zone sul paese o, in alternativa, l’invio di sistemi di difesa aerea a lungo raggio. Che le parole di Peskov siano un avvertimento per l’Alleanza Atlantica che da settimane ha rafforzato la sua presenza nei paesi ai confini con la Russia?
Le proposte sul tavolo
In vista del summit, questo pomeriggio il segretario generale Jens Stoltenberg ha presentato le proposte che verranno sottoposte ai leader NATO: il dispiegamento di 4 battaglioni aggiuntivi in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia per rafforzare la presenza ad est; richiamare la Cina al suo ruolo di membro del consiglio di sicurezza dell’ONU e chiedere l’interruzione di qualsiasi forma di sostegno alla Russia; infine inviare all’Ucraina nuovo materiale militare ed equipaggiamento per la difesa cyber, chimica, biologica e nucleare. “Siamo preoccupati dalla possibilità che vengano utilizzate armi chimiche o biologiche”, ha affermato il segretario generale NATO Jens Stoltenberg. “Inoltre vediamo, non solo una minaccia nucleare da parte russa, ma anche delle false affermazioni secondo cui l’Ucraina con il supporto dei paesi NATO si starebbe preparando ad usare armi chimiche. Forse stanno creando un pretesto per utilizzare armi chimiche”.
L’utilizzo di armi chimiche negli ultimi anni
L’utilizzo di questi armamenti è un tema che ritorna nei conflitti contemporanei. Nell’ultimo ventennio, in piena violazione della Convenzione di Ginevra, sono stati documentati numerosi casi di utilizzo di armi al fosforo bianco in Afghanistan, Iraq, Libano, Siria e nella striscia di Gaza, da parte degli Stati Uniti, di Israele e della Russia. Ed ora in Ucraina si rimpallano le accuse fra russi e ucraini, di aver fatto ricorso a questo tipo di armamenti.
La realtà ucraina
Il quotidiano scorcio dei social documentano situazioni diverse di un paese sotto assedio. Un drone del battaglione Azov ha immortalato le macerie di Mariupol, una visione desolante di edifici fumanti e distrutti. A Kiev il lavoro dei vigili del fuoco non si ferma, mentre ad Odessa ieri un gruppo di cittadini intenti a disporre dei sacchi di sabbia è stato accompagnato dalle note di “It’s my life” dei Bon Jovi.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata